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Grotta "a Damiano"

Premessa:

Il vasto pianoro carsico denominato "Campolungo" è una valle sospesa situata sui monti Simbruini, ai piedi del versante nord della cima Vallevona.

In una delle numerose doline che caratterizzano il pianoro è stata individuata una piccola fessura che ha suscitato la nostra curiosità. La disostruzione e, quindi, una faticosa esplorazione hanno richiesto molto tempo, ma la grotta è stata trovata!
Abbiamo intitolato la grotta ad un nostro compagno deceduto in un incidente stradale.

Itinerario:

Sulla A 24, uscire a Carsoli e seguire le indicazioni per Pereto. Dal paese imboccare la sterrata che sale sulla montagna: dopo alcuni tornanti si giunge ad un fontanile, oltre il quale la strada continua ad acquistare quota, camminando a mezza costa sul versante sud-ovest del monte. In corrispondenza di un tornante sulla sinistra imboccare la sterrata che prosegue nella direzione seguita fino ad ora. Dopo alcuni km si raggiunge la vallata di Macchia Lunga, quindi un bosco, superato il quale, si entra nella grande valle chiusa di Campolungo.
Percorso circa un km si imbocchi la traccia sterrata che sulla sinistra scende verso il fondo della valle, mentre la strada che stavamo percorrendo si mantiene più alta sul versante nord di Cima Vallevona. Si raggiunge in breve una biforcazione; svoltare a sinistra e proseguire ancora per alcune decine di metri, sino a che non si incontra, sempre sulla sinistra, una grande dolina (la maggiore del piano). L'imbocco della grotta e' situato sul lato sud-ovest della dolina stessa.

Descrizione:

Uno stretto meandro in curva sfonda, dopo m 2, in un P 8, dal fondo del quale si prosegue per un altro stretto meandro, che dopo m 3 porta sulla partenza in strettoia di un p 3; da qui , sceso un ulteriore saltino di m 2, si raggiunge il pavimento detritico di una saletta.
Tralasciando la diramazione di destra, si prosegue attraverso una piccola galleria, che in breve assume l'aspetto di un meandrino, con due brusche curve a gomito e numerose vaschette che ne coprono il pavimento.
All'uscita di questo incontriamo una saletta concrezionata e, pochi metri dopo l'ingresso del sifone (il Bucatino), caratterizzato da notevoli depositi fangosi e da una serie di strettoie selettive, per una lunghezza di circa m 20.
Superatolo si accede ad un vasto ambiente (sala della Stazione); si continua a scendere percorrendo una galleria a sezione sub-circolare, per raggiungere un altro ambiente dove, da sinistra, un grande arrivo meandriforme costituisce un importante affluente della cavità.
Per procedere è necessario compiere una risalita di m 3, che immette in una galleria fossile lunga m 70; sceso quindi un saltino di m.3, si incontrano una serie di condotte sifonanti (la Cloaca Maxima), caratterizzate da spessi depositi fangosi, un lago (acqua alla vita) lungo m 6, un lago di fango (il Budino) da superare strisciandovi dentro ed un'ennesima strettoia.
Si giunge infine sull'orlo di un P 10, sotto il quale la grotta prosegue con piccoli meandri, percorso un tratto dei quali sono attualmente ferme le esplorazioni. Si diparte dall'orlo del P 10 anche un'altra galleria, in corso di esplorazione. Sviluppo complessivo della parte esplorata: 500m (circa).

Rilievo

Dati catastali:
quota s.l.m. 1305 m, Long E 0°44'48" -Lat. N 42° 00'54", P. 145 III SE, Pereto.
Sviluppo spaziale: 500 m circa - Dislivello -30m circa.

Scheda d'armo

P8 (corda m 10, 2 spit)
P3 (corda m 6, 2 spit)
P2 (corda m 3, 1 sit)
R3 (corda m 5,1 armo fisso)
P4 (corda m 5,2 spit)
P10 (corda m 15,1 spit +armo nat.)

N.B.: La grotta, attualmente in esplorazione, rimane perennemente armata. Per lo stato degli armi è comunque consigliabile contattarci. Vista la scomodità delle partenze dei primi 2 pozzi si consiglia anche l'uso di scale.

Note esplorative:

Le numerose strettoie e l'impossibilità di accedere alla grotta per la maggior parte dell'anno, hanno rallentato notevolmente le esplorazioni, iniziate nell'aprile del 1994 e tuttora in corso; infatti si sono resi necessari lunghi e faticosi lavori di allargamento dell'ingresso e delle strettoie interne.

Limitazioni d'accesso:

La grotta è interdetta, per ovvie ragioni, speleologi "corpulenti". Si consideri che superati il lago ed il "budino", si è totalmente bagnati ed infangati. E' quindi consigliabile l'uso della muta (solo per il tratto in questione) o un ricambio completo (la bassa temperatura della grotta rende molto difficile la permanenza al suo interno, se bagnati) da indossare sull'orlo del pozzo 10. La grande quantità di fango, presente in molti tratti della cavità può mettere totalmente fuori uso le lampade a carburo. La morfologia della grotta rende estremamente pericoloso l'accesso nei periodo piovosi e durante il disgelo.

Sviluppi futuri:

La grotta, le cui esplorazioni sono iniziate nell'ormai lontano 1994, ha continuato per alcuni anni ad infangare le nostre tute, ad infreddolire le nostre membra e anche (non so se sia un bene o un male) a far sognare le nostre menti; assumendo nell'immaginazione degli esploratori dimensioni infinite. Ma non si tratta di pure fantasie poichè molti sono gli elementi che ci autorizzano a sognare: Campolungo è uno dei più grandi bacini di assorbimento di tutti i Simbruini, molte delle doline che disseminano la zona hanno dimensioni notevoli, tutta l'acqua assorbita non si sa dove vada a finire; allo stato attuale delle ricerche sembra non esistere una risorgenza o un sistema di risorgenze pertinenti a Campolungo, l' aria gelida con cui la grotta sembra divertirsi, continuando a congelarci, è veramente tanta. Se tutto ciò non bastasse si tenga conto che non siamo fermi su sifone, strettoia o frana; tutt'altro. ...la grotta prosegue in più direzioni e ciò che ha fermato le nostre esplorazioni sono i gelidi laghetti, il fango liquido nel quale è necessario strisciare e, se ciò non bastasse, l'incombente pericolo di piene per la maggior parte dell'anno. ..

Nell'inverno 2005-2006, l'ingresso della grotta, però è risultata completamente tappato...

Hanno condotto le esplorazioni:

Paolo Dalmiglio, Davide Dalmiglio, Maria Grazia Lobba, Manuela Merlo, Sergio Pecoraro, Guido Baronio, Antimo Peccerillo, Francesco Nozzoli.

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