resoconto precedente

torna all'indice
torna al menu

Colle Spogna (Escursione sui Lucretili)


mappa del percorso

Antefatto: All’invito di Giorgio: giro per Lucretili selvaggi, 1300 m disl, 20 km, 7-8 ore, chi aderisce entusiasta? Io!!!!!!!!!!!! Senza manco guardare la cartina, va bene tutto purchè montagna. Certo Giorgio ci mette anche una “grotta delle capre” che, da catasto, sta al Circeo.

L’epica impresa: Più che puntuali come al solito ci troviamo in men che non si dica alle 8 in punto ad affrontare il sentiero dell’acqua, che parte da Licenza. Qua mi ricordo di averlo fatto col Nozz, per cui non mi preoccupo più di tanto. Giorgio poi mi aspetta sempre e vado, a passo mio, osservando fiori e cascate di Fosso delle Chiuse, con tanto di risorgente in terraccia argillosa. Giorgio però vuol proprio trovare sta fantomatica grotta delle capre per cui ad ogni roccia strana tocca andare a verificare, ancorché in calcare di falda sabina ci siano poche speranze. Però troviamo un bell’anfratto in parete e lì perdiamo tempo a cercare questo e quest’altro. Giorgio, ad una certa, si ricorda che altro dovremmo fare, tipo salire sul Pizzo Pellecchia, che a vederlo sembra distantissimo. Infatti lo è. Ci arriviamo precisi all’ora di pranzo e, bontà sua, mi esenta dal fare anche il Monte Pellecchia, oltre che il Pizzo. Certo il giro è ancora tutto da fare e dirgli che per me basta e avanza questo, mi pare una bestemmia. Chesseimatta? Dobbiamo salire Colle Spogna. Mai sentito nominare e non posso chiedere quanto manca, mi fa vedere la cartina che manco distinguo e bon, si riparte. Cammina cammina, ci dirigiamo verso Monte Guardia, passando per Casale Capo di Porco. Più che il Casale, che casca e pende, mi impressiona un gigantesco albero di Castagno sicuramente secolare. Tutto il tempo cerco di impietosire Giorgio per non salire Monte Guardia che l’avrò fatto duemiliardi di volte e mi pare un inutile allungamento di un percorso già lungo (non dico faticoso che sicuramente Monte Amaro ha il primato). Fatto sta che acconsente e tira dritto, quando si accorge di aver scordato anche Colle Spogna. “Meno male!!” esclamo che vorrei già star seduta al bar a bere birra!! “Ma come? Solo per Colle Spogna son venuto!” ahh e il Pizzo Pellecchia? Quello era gratis. Qua prende dritto per dritto incurante di spine e vegetazione impicciosa, ogni tanto si gira e mi chiama e sta subito in cima. Ansante come un mantice lo raggiungo per scoprire che tutta la cima è un insediamento antichissimo “la Micene dei Lucretili!!!!!!!!!”. Sicuramente Andrea si metterebbe subito a scavare anche se, a naso, i cocci sembrano medievali. Si godrebbe anche un bel panorama su tutto il massiccio lucretilo, compreso il lontanissimo Pizzo Pellecchia se non fosse che è proprio nuvoloso. Qua Giorgio si muove a compassione e decide di prendere la scorciatoia, invece di fare il giro lungo. “Non so se c’è ancora il sentiero” avverte. Io pur di stravaccarmi in macchina aderisco senza pensiero alcuno. Fatto sta che per fare sta scorciatoia tocca arrampicarsi per un montarozzo, scendere per un precipizio che a momenti casco, passare per un roveto inestricabile dove casco davvero e per tirarmi su devo fare meditazione trascendentale. Finalmente arriviamo a un sentiero degno di tale nome, che segue il Fosso di Vena Scritta. La felicità esplode al vederlo ma si smorza subito quando leggo il cartello “Licenza, 1.45” cheeeee???????? Ancora!!!!!!!!! Quanti kilomentri mancano? “Pochi, due o tre” risponde Giorgio che attacca la pippa che sono lagnosa e non mi porterà mai più, soprattutto perché ho schifato Monte Pellecchia e Monte Guardia. Al che resto zitta tentando di non far lagne inutili, esimermi dal bere, mangiare, telefonare, fotografare fiori, che rientra tutto nella categoria “lagne”. E poi allungo il passo e bon. Tant’è che arriviamo anche prima del previsto. Alle ore 16.30, tiè! E già che c’è Giorgio mi porta a vedere il Ninfeo degli Orsini “ma che, si cammina?se si cammina me frega assai di vederlo”, mi scappa la lagna.. mi risponde minacciosissimo ”no, sta sulla strada e poi ci vengono da tutto il mondo a vederlo” “ambè, allora ok”. In effetti ne valeva la pena. Anche fare il giro tremendo, con tutte ste spine non ho più la cellulite, meglio della mesoterapia!
Alla prossima!! Mg 27.3.2018
resoconto precedente

torna all'indice
torna al menu