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Il corso sui materiali (CENS)

Antefatto:Certo che fare un corso sui materiali è il massimo, di notte ti sogni corde, moschettoni, longe, croll che si rompono, ti svegli, meno male, integro, poi vai in grotta, senti uno scricchiolio sulla corda e te la fai sotto…regge quanto???????????????? Questo è quel che ci insegneranno…

L'epica impresaIl corso lo faccio per il Nozzolone, lui è interessato all’argomento e io vorrei restare per sempre ignorante ed ignara dei rischi che potrei correre. Fatalista come dire. Però…Partiamo con largo anticipo, che prima del corso abbiamo intenzione di girare per Umbria, Marche e fare i turisti. Ma visto il Cucco monte con Cucco Grotta acclusa ci guardiamo negli occhi e sospiriamo all’unisono. Ma de che Gubbio, Urbino, musei e ambaradam di turismo, restiamo qua a calpestare scaglia grigia, scaglia rossa, calcare massiccio e marne a fucoidi. Già, calpestare….

13.5.2013 Spaccatura del lecce La prima escursione, ossia la spaccatura del lecce, vede il Nozzolone gemere per i piedi e, raggiunta la risorgente a ventaglio, lui si ferma e m’inerpico su per la faglia a cercare il giardino della cicuta, sia mai mi dovesse servire. Ma da sola, che tristezza!. Salgo, salgo e mi pare troppa imprudenza, se precipito giù per sta specie di arrampicata, chi lo sente l’individuo. Non so se la cicuta l’ho raggiunta, ma quello che avevamo da vedere l’abbiamo visto e poi c’è la palestra all’aperto, faccio un po’ di addominali e sono a posto.

14.5.2013 Cima di Monte Cucco Seconda escursione, il Nozzolone s’incerotta i piedi, svaligia la farmacia, ma non può camminare “ti aspetto da Tobia” e io voglio fare la cima di monte Cucco. Non c’è da sbagliarsi, dritto per dritto fai la cresta e stai in cima. Ma senza Nozzolone la faccio tutta a spron battuto, si, mi fermo per qualche fioretto da fotografare, ma devo stare nei tempi e tornare prima che si metta pensiero, hai visto mai. Così ci metto la metà del tempo segnato nei cartelli, anvedi ahò! In cima gli telefono “arrivata sono!!” “si ti ho vista col binocolo, ora vengo sotto che andiamo all’ingresso della grotta!” Manco ci fossimo messi d’accordo, ci incontriamo al minuto secondo ed andiamo in pellegrinaggio nella grotta dei nostri sogni. Ci torneremo a farla quando farà brutto tempo, per ora godiamoci l’esterno. Così circumnavighiamo il monte per andare all’uscita di Rio freddo, onde immergere le fette del Nozzolone nell’acqua gelidissima curativa per ogni affezione. Lo lascio lì con un pescatore d’altra sponda e vado a vedere l’eremo (mezz’ora di cammino, da cartello). Andare a tornare ci metto un quarto d’ora, delle due l’una, o qua fanno i cartelli per i lentoni o mi sono sveltita tutto un colpo. Intanto l’eremo non si può visitare, ci sono un miliardo di avvisi minacciosi “silenzio” “si prega, turisti astenersi” “non crediate che questo sia un posto turistico non provateci manco lontanamente a suonare l’invitante campana” “qua monaci camaldolesi, donne in calzoncini vade retro!” va beh va beh, ecchè, mica ve faccio niente a monaciiiii,,,volevo fare solo una preghierina ina ina, tipo “com’è che col peneplanamento delle montagne state ancora qua abbarbicati e non siete crollati di sotto, eremo e tutto??? “. Il Nozzolone è tutto contento che sono tornata prima del previsto e andiamo a confabulare di politica rossa con una rossa barista di Sigillo, co ce vò ce vò!

15.5.2013 Grotta Ferrata Il giorno successivo è ancora bello, troppo per entrar in grotta e i piedi del Nozzolone fanno male ale ale. “Andò se va?” “a grotta ferrata!!” “dai cuggggggggggini?????????” “ma no!!!!!!!!! Alla grotta-ferrata!..passando per l’acqua passera, poco da camminare tanto da vedere, intanto sta famosa passera” . L’acqua passera non ha niente di bello niente di interessante, nessuna passera e acqua gelida, invece la grotta ferrata a voja se è bella!!! Dentro c’è un minerale unico al mondo in grotta. la fibroferrite, questo me l’ha detto poi Luca, io l’avevo scambiata per pittura paleolitica a dire il vero, poi è bella complessa, sicuramente utilizzata dall’omo sparagnao, E poi sarebbe da farla tutta, soffia un casino, ha un pozzo da 50 e continuerebbe, a scavarla. Ma è molto impossibile da farsi, vista l’esiguità della condotta. Questo l’ha detto Cleofe. Per noi il difficile è soprattutto che non abbiamo con noi niente di speleologico, sta tutto in macchina. Visto che è presto propongo di vedere l’altro ingresso del Cucco, che dovrebbe stare da sta parte, dove non sappiamo proprio. “Nozzolone vado io, che mi pare ripido sto sentiero, tu aspetta qua”. “ Va beh, io salgo lento, al limite mi fermo e ti aspetto”. Cioè non avete idea. Un ripidume di sentiero che levati, lungo una cifra, arranco arranco, il Nozzolone dietro. Ogni tanto devio e lui dice che scende ma mi segue. Mazza oh! St’omo che tempra! Arrivo al valico e leggo “sentiero difficile de sconsigliarsi” e poi “per la grotta di monte cucco”. Allora. Famose a capì, umbri, com’è che sto cartello lo mettete alla fine? E poi quale ingresso è? Lo scopriamo dopo un po’. L’altro ingresso. Corro corro (per vedere se beffo la tabella del cartello, 10 minuti) e c’arrivo in un sacco di tempo dopo, si vede che l’altra sponda del Cucco ha tempistica da corridori, scendo verso l’ingresso e mi attacco alle sbarre. Chiusaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!! ben, lo sapevo. Torniamo per il sentiero facile, cioè lungo la cresta che ci sposta dal vento, il Nozzolone inizia a friggere dal freddo e il Cens ci accoglie a braccia aperte. Con chi????? con lo speleo più simpatico dell’orbe terracqueo. Nico il genovese. Belin. Un mito in tutto e per tutto, forte come un toro e con una parlantina che è meglio di vedere zelig, gli dico di averlo riconosciuto per via del calendario dei nudi in grotta e subito la moglie mi avverte che sotto il casco c’è ben poco. Io avrei detto lo stesso del Nozzolone, famose a capì, le donne hanno le loro strategie di possesso e la rassicuro subito che può star tranquilla. Cleofe, per non saper nè leggere né scrivere ci mette tutti e 4 nella stessa stanza, fate un po’ voi…

16.5.2013 Grotta di Monte Cucco Il giorno dopo piove. Tempo da Cucco. Da grotta di monte Cucco. Andiamo? Come no? Per essere scemi lo siamo, a Pian dei Cavalli è quasi impossibile uscire dalla macchina, infatti ci cambiamo a val di Ranco. Mentre mi cambio vedo la pioggia scrosciare a vento addosso ai vetri della macchina “siamo proprio sicuri di andarci?” il Nozzolone, con faccia da cane bastonato propone “andiamo ad un museo?” “ma che museo e museo, il cucco è un museo geologico vero e proprio!!” Il Nozzolone si rasserena ma il tempo no. Percorriamo sto sentiero che non vedo nulla, solo un piede dopo l’altro guardando la scia di sassi che m’indica che non sto precipitando per rio freddo. Spero che il Nozzolone ci sia perché non riesco a vedere nemmeno lui, ho il cappello incollato agli occhi e la mantella che svolazza come un deltaplano. Fatto sta che alla grotta ci arriviamo. E fortuna che non c’è temporale perché la Cleofe ha detto che sentiero e ingresso sono famosi per i fulmini. Però entrati in grotta stiamo a casa. Il Nozzolone prende il via per le passerelle e ci troviamo dall’altra parte tutti sudati grondanti. “Veramente fin quaggiù non eravamo mai stati, uscire dall’altra parte poi, che figo, che manco c’era st’altro buco di ingresso!!”. M’inerpico su per una specie di scala a pioli e vedo che fuori piove sempre. “Restiamo dentro che è meglio, anzi, andiamo con calma che voglio fare qualche foto”. Deviamo anche per il laghetto Terni, ma senza attrezzi la parte speleo la possiamo solo ricordare. Ci godiamo la turistica, che detta da me, è una bestemmia. Torniamo al Cens che s’è riempito di spelei nel frattempo, quasi tutti del nord, domani inizia il corso di materiali.

17.5.2013 Lezioni corso sui materiali Fortuna che il corso inizia che piove, non ho la tentazione di uscire. Prima lezione del Checco che parte dalla struttura macromolecolare delle corde. Nel pomeriggio lezione sulla struttura geologica dei moschettoni, a cura di Marco il geologo. Dopo prove di rottura dei materiali nuovi e alla sera, dopo cena, a rompere i materiali nostri, usatissimi. Così scopro che quelli di Malo, al Faedo, avevano buone corde e soprattutto che la corda del Nozzolone, quella vecchia stravecchia che volevamo usare all’Eptastomos e non ci siamo fidati, teneva invece 1500 kili. Come pure teneva la longe e i moschettoni del paleolitico, sacrificati per la scienza. Così ho deciso che non mi cambio nessun materiale visto che quelli vecchi durano più dei giovani, e questo, ovviamente, vale anche per il materiale umano maschile e femminile come confermato da una frase di Nico sulle donne mature che lo fanno restar duro (roba del genere..).

18.5.2013 Lezioni corso sui materiali - Escursione al Forno e al SassoGiorno successivo, sole. Prima lezione del Checco su formule matematiche. Guardo fuori della finestra e sospiro, guardo il power point e capisco poco assai, guardo le facce degli altri con gli occhi a mezz’asta, solo il Nozzolone partecipa attivamente, fa domande, interviene, corregge. Certo si vede che ho le famose lacune in matematica, penso,come dicevano i professori, “sua figlia ha le lacune” m’immagino il cervello pieno di lagune di Venezia, dove i neuroni sguazzano distanti l’uno dall’altro senza alcuna connessione sinaptica. Mi fossi impegnata seriamente quand’era ora, rifletto, interverrei anch’io come il Nozzolone a fare bella figuretta. Invece appena c’è la pausa scappo via, con la scusa che si fanno ancora prove di rottura di materiali, e la cosa mi mette paura, prendo il sentiero 24 e corro verso pian delle macinare. Via, tabella di marcia 2 ore? Ma quale!!! In un’ora ho visto il Forno ed il Sasso e mi fermo a far fotografie. Mi telefona il Nozzolone “facciamo pranzo”. Faccio due conti, i soli che so fare, ed alle tre e mezza in punto, tutta sudata, eccomi alla lezione di Marco il geologo sulle rotture dei metalli, questa si che mi piace, con tutte le faglie dentro il reticolo cristallino. Poi riecco Checco, dormo tra una formula e l’altra e sento il Nozzolone che dice sempre la sua, meno male che uno in famiglia si salva. Tant’è che lo mettono nel gruppo di lavoro sui materiali. Bravo super, io posso sempre far l’accompagnatrice, la porta borse, l’addetta alla rottura, qualcosa che mi permetta di frequentare questo Cens che è il non plus ultra per noi spelei!!
Fine del corso, con film d’epoca, la Pierre Saint Martin e James Bond speleo, dalle stelle alle stalle, come dire il Nozzolone e la sottoscritta al corso di materiali…
Alla prossima!!!!!!!!!! Mg 18-5-2013

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