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Valico del Costone della Cerasa per Valle Majelama


mappa


Da Forme, per la Valle Majelama e il Vado di Roscia Grande.
Discesa per il Vado di Castellaneta e la Valle della Genzana.
Un impegnativo sentiero per arrivare ad un panoramico balcone e scoprire un tormentato paesaggio di origine glaciale e la splendida pianura carsica dei Piani di Pezza. Il ritorno, in ambiente selvaggio, completa degnamente l’interessante itinerario.

Dislivello complessivo: 1086 m
Tempo salita: 3.45 - 4.15 ore
Tempo discesa: 3 - 3.30 ore (20 km)

Da Forme (frazione del comune di Massa d’Albe) si percorre una carrareccia in parte dissestata e, in circa 2.5 km, si giunge alla base di Peschio Rovicino (1133 m), all’imbocco della Valle Majelama (0.50 ore a piedi).
Prima che la strada scenda a traversare il fosso, si parcheggia. S’imbocca il sentiero che sale a mezzacosta nella Valle, dominata sulla destra dalla parete rocciosa della Costa della Sentina e, sulla sinistra, da quella della Selva del Coco.
Il sentiero raggiunge il fondovalle e prosegue, con fondo ghiaioso, tra massi e vegetazione, fino ad arrivare all’area di confluenza della ripida Valle della Genzana (1420 m, 1.15 ore).
Si inizia a percorrere il sentiero che la risale, con qualche difficoltà. Questo tratto è piuttosto impervio e in alcuni punti la via è scavata nella roccia friabile (nel percorrerlo, tenersi a sinistra). Si continua per sentiero piuttosto marcato, fino ad arrivare a quota 1750 (1.15 - 2.30 ore), dove si incrocia il sentiero proveniente dal Vado di Castellaneta che sarà percorso in discesa.
Da questo punto in poi si entra nel cuore della valle che si risale fino a raggiungere il Vado di Roscia Grande (2042 m, i - 3.30 ore). Dal Vado, si taglia a mezzacosta a destra della cresta e si arriva al Valico del Costone della Cerasa (2032 m, 0.15 - 3.45 ore), indicato da un ometto di pietre.
Il passo mette in comunicazione il Piano di Pezza con la Valle della Genzana ed è uno splendido belvedere su un paesaggio tormentato, dove appare evidente l’azione immane delle forze del glacialismo che hanno modellato il territorio nel corso dei millenni.

Discesa

Dal valico (2032 m), deviando a sinistra per tracce di sentiero non segnato che si mantiene sempre sui 2000 m, si giunge al Vado di Castellaneta (2068 m, 0.45 ore) che di fatto costituisce l’ingresso nella Valle della Genzana (il Vado non è riportato sulla Tavoletta IGMI).
Questa è delimitata a nord dal Costone della Cerasa e a sud dalla Costa Stellata.
Si scende nella Valle della Genzana, lasciando a sinistra il rifugio omonimo (1880 m, 0.30 - 1.15 ore) dal quale, proseguendo sempre su marcato sentiero, ci si immette su quello percorso all’andata che conduce al punto di partenza (1.45 - 3 ore).

I nomi dei luoghi

Il toponimo Vado, presente anche in altre zone, deriva da/latino vadum (guado), inteso come luogo di superamento non solo di un corso d’acqua ma di un ostacolo in generale. 11 Valico di Roscia Grande non è riportato dalla Tavoletta IGMI .1:25000; è presente in vece nella Guida dell’Appennino Centrale del Landj Vittori, edita nel 1955 dal CAI e dal Touring Club.
L’autore ritiene che 11 termine Roscia significhi «altopiano»; altri autori associano tale vocabolo dialettale alla roscia (rossa), con 11 quale i pastori indicano una varietà di trifoglio, assai gradito al bestiame e piuttosto abbondante nei pascoli. Il passo mette in comunicazione la Valle del Ceraso con quella della Genzana, dove tale papilionacea èabbondante: /7potesi del fitonimo trova quindi giustificazione. Un altro nome non presente nella Tavoletta IGMI ma citato nella Guida del Landi-Vittori è Castellaneta. In questo caso, l’origine sembra essere legata a un nome proprio, un cognome entrato nell’uso comune e ufficializzato nella Guida.

Cimata della Cerasa (2159 m) da Vado di Pezza

Dal valico di Vado di Pezza (1470 m) si prende a sinistra la sterrata per il Piano del Ceraso, dopo circa 2 Km si parcheggia dove il fondo della strada diventa impraticabile alle auto (1520 m)
Si continua sulla sterrata fino al curvone da dove parte, in direzione Ovest, il sentiero segnato 10A, si attraversa tutto il prato della Valle del Ceraso e si entra nel bosco. Si supera, salendo ripidamente a serpentina, un costone secondario e, usciti dalla faggeta, si entra in una ampia valle chiusa dal Costone della Cerasa e dai Monti della Magnola. Con ampi tornanti si raggiunge il Vado di Roscia Grande (2042 m). Si abbandona il sentiero 10A che scende nel Vallone della Genzana e si sale l’ampia dorsale in direzione Nord toccando la cima del Costone della Cerasa, quota 2119 m. Ancora avanti lungo la panoramica cresta si arriva alla Cimata della Cerasa (2159 m) .

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