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Sega alle cutine bianche(Esplorazione rilievo Grotta delle Cutine Bianche e Ciauca dell'Arciprete )

Antefatto:San Vincenzo Aurunco da Itri ci ha subissato di grotte da vedere, che Paolo ogni giovedì ci snocciola come un rosario, sperando in un risvegliarsi pronto di interesse sopito nel gruppo.
La “grava delle cutine bianche”, per come la descrive, effettivamente mi fa effetto “Pierre Saint Martin”, ci devo assolutamente andare, tanto che per questo sabato la preferisco al nonnismo. Volete sapere la descrizione? “c’è un piccolo cunicolo stretto, dopo di che la grotta è grande e si cammina fino ad arrivare ad una strettoia, di là si vede tutto nero, c’è un sacco di aria, problemi zero”. E vista la strettoia, c’è anche l’alternativa per il Nozzolone la “ciauca dell’arciprevete” (con pronuncia rigorosamente aurunca).

L'epica impresa: :Eccoci ordunque, Paolo, Federica, Mg e Nozzolone ad incontrare Vincenzo, che s’è portato moglie e figlio, per andare tutti, tranne il Nozzolone, alle cutine bianche. La strada è lungassai ed ogni volta, davanti al mare di Formia, ci viene l’identico pensiero, “intuculo le grotte, stammoce cà int’o’ mmare a pjarse o’ sole”. Pensiero immediatamente scacciato come il demonio, la speleologia è viatico al paradiso, che inferno e purgatorio sono già espiati. A Itri raccogliamo la famiglia Vincenza e via verso il Ruazzo e le sue orrorifiche grotte (frase da me impronunciabile..). Lungo il percorso troviamo un buco da scendere, ma vah?, lo teniamo per dopo. Arrivati alla ciauca dell’arciprevete, scendiamo il Nozzolone e la sottoscritta per verificare che è composto da due pozzi e mezzo, 35 metri,tutto un bel fratturone di calcare a merletto, franoso che più franoso non si può, ma va, sicuramente va diritto dritto verso la Ciauchella, peccato che c’è da stasare un frana incoerente, morte sicura. Rilevato il pozzo, proseguiamo per le cutine bianche.
“Vincè?, perché sto nome?” “deriva dagli strati di calcare belli bianchi orizzontali a scalino” meraviglia! Sta grotta sarà uno splendore, tutta bella calcarosa compatta, proprio come la Ciauchella.
Lo pensa anche Gianluca, 5 anni, figlio di Vincenzo già col casco in testa pronto ad entrare.
Invece entra Paolo seguito da Vincenzo che, con voce affannata strilla “Gianluca e mia moglie non possono entrare, meglio di no”. Allora vado io, eccchessarà mai, sta grotta? Vedrai che ora si allarga. La strettoia effettivamente è stretta ma poi ci si alza in piedi, giusto il tempo per vedere un cucciolo di pipistrello attaccato alla tuta di Vincenzo, peggio di suo figlio che fuori strilla come un ossesso la sua voglia di grotta.
Concordo però, che non è cosa da bimbi e nemmeno da inesperti, assolutissimamente no.
Perché dopo st’alzata di piedi, ecco una specie di saliscendi tra roccia incoerente tutta merletti stracciatuta che appeni la tocchi si rompe, poi una faglia (o diaclasi, le faglie sono rare! Sarà, a me pare faglia....) tutta inclinata che devo percorrere striscion striscioni, spalmata tra roccia e frana, saltando da un ammasso di sassi sospeso ad un altro, sperando che non franino e mi ritrovo 10 metri sotto incastrata per sempre tra due infimi lisciumi.
Ma dov’è che si cammina? Andò stanno ste cutine bianche? Dietro di me c’è Federica, imperturbabile come sempre che pare stia al ballo di gala, la quale mi rassicura che poi allarga. Va beh, ma ecco l’allargo, uno sperone di merletto incoerente sul quale camminare, da una parte la faglia-diasclasi ma non più tanto specchio, più che altro, quello che resta, uno specchio mezzo rotto e pure attaccato con lo sputo, dall’altro il nulla franoso e molto profondo, ad occhio di paurosa. Va beh, io resto qua. Aspetto di vedere come passa Federica, e non mi muovo minimamente, penso ai terremoti, a sto sperone attaccato con la bava di pipistrello e al soccorso che manco ci viene a tirarmi fuori. Federica con estrema nonchalanche si prende lo zaino e dice “peccato, ti perdi due bei specchi di faglia…” come dire, anvedi che sega…Intanto sento Paolo che rassicura un po’ Vincenzo sul fatto che sicuramente com’è entrato esce e Vincenzo ammutolito dal terrore, “ti porta fuori Maria Grazia” . Meno male, la mia missione è di rassicurare i più paurosi di me, almeno ha un senso il mio percorso sottoterra. Così, visto che lo sperone non è caduto sotto i miei piedi, che non è arrivato nel frattempo nessun terremoto devastante, che devo portar fuori Vincenzo e che voglio vedere le faglia, raggiungo la truppa. Così posso ammirare le movenze feline di Federica che risale la parete con Paolo, animali da grotta, non dico altro, sti famosi specchi di faglia niente di che e Vincenzo dritto in piedi siccome statua di sale. Aspettiamo un po’ per vedere il duo Paolo Federica darsi da fare a smantellare la strettoia e torniamo indietro. Sarà che l’ho percorsa, sarà che non è franato nulla, che ho la responsabilità di rassicurare Vincenzo, la grotta al ritorno è diventata quasi normale, col solito gusto di superare passaggi. Usciamo per raccontare cose trucide a Gianluca atto a consolarlo. Fuori il Nozzolone ha acceso il fuoco, Vincenzo e famiglia tornano ad Itri e ci accingiamo a raccogliere legna per l’attesa ad oltranza, conoscendo i nostri polli. Invece loro escono abbastanza presto, dicendo che hanno allargato ma non passato la strettoia, tutto sommato soddisfatti.
Paolo ha anche sperimentato di persona l’effetto del suono su corpo solido, utilizzando la parete di roccia siccome tappo!!! Ahi ahi ahi..al ritorno, forse per scongiurare la sega sicura, scende il buco in attesa, niente di che, rilevabile perché supera i 5 metri, ma terroso, anche lui deputato al futuro congiungimento con la Ciauchella.
Da ste parti, si sa, tutte le grotte portano a Ciauchella.
La sega? Onestamente parlando, me la dovrei prendere per estrema pusillanimità, la sega sperona…dopo lo sperone il nulla…ma anche Paolo, che descrive le grotte come super sorche (tipo quelle che passeggiano a Itri il sabato sera e il Nozzolone ha ancora gli occhi a palla a furia di guardare....)e che invece si rilevano cozze della peggior specie..anche Paolo ha la sua bella parte di sega.
Alla prossima! Mg 23.10.2010
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