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Sega enne buchi (Ricerca grotte Monte Redentore)

Antefatto: Giovedì sera Paolo, alzando gli occhi al cielo, le mani al soffitto, con voce melodrammatica, profferisce codesto messaggio: “siamo in emergenza!”. “Come? Abbiamo finito le grotte? Perso tutto il materiale? Morti i componenti del GGCR?” No, niente di tutto ciò, Vincenzo il botanico, nel suo vagabondare per Aurunci, ci ha riempiti di buchi da vedere, tutti contrassegnati dal punto GPS e apposita scheda, già nominati pure.
“Embè? Annamo!”.

L'epica impresa: Desiderosi di bloccare cotanta emergenza e di tappare nel nascere la lagna infinita di Paolo (che di lagnosi ne abbian fin troppo), siamo: Davide, Loretta, Cristiano, Serena, Fabio, Irene, Mg, Nozzolone e, ovviamente, Vincenzo che ci aspetta sul Redentore.
Vincenzo prende subito in mano la situazione, portandoci: a) alla risorgente con apposita battuta; b) in dei buchi in corso di scavo c) in pozzi in posti lontani; d) alla grotta di San Michele (è accatastata?), e) ammutinamento generale, “a Vincè, e portaci Paolo agli altri posti, noi abbiamo già dato”.
Astuti come volpi, non ci portiamo tutti tutto il materiale, lo facciamo portare a Davide e Cristiano, forti del fatto che semmai si ritornerà. Noi ci dividiamo il resto, corde, materiale scavante e da rilievo.
Però Fabio ha portato un bel po’ di fragole da Carchitti, da distribuire a tutti, Fabio il grande! Esonerato dalla sega a vita.
La risorgente, vista e valutata, la accantoniamo per periodi secchi, la battuta nei dintorni non porta a nulla, anzi trovo un euro, che come reperimento di sti tempi non è male. I buchi in corso di scavo li guardiamo con noncuranza, mica siamo pirati, il Nozzolone poi li definisce “buchi di cu..o, robaccia di nessunissima importanza”.
Le visite in pozzi lontani ci fanno scendere enne doline. Lungo il tragitto trovo un buco soffiante ma piccolo, si tenne per i tempi bui. Invece Davide, con gran spezzo del pericolo, si cala senza corda alcuna in un imbutone, certo che si tratti del famoso abisso di monte Redentore, macchè non è manco accatastato, il soggetto fortunatamente non è precipitato e, trovando in seguito l’abisso del Redentore, l’imbutone resta un mistero.
Poi Vincenzo ci porta in un gran bel pozzo, sarà questo l’abisso del Redentore? Sicuro, troppo bello è. Si cala Cristiano con tutti i crismi, s’infanga anche, ma il pozzo fondo 10 metri chiude inesorabilmente. Non è rilevato per cui, scientifici come siamo, prendiamo le misure.
Tutto intorno è un pullulare d’inghiottitoi, chi va a destra, chi a sinistra, io vado con Vicenzo, Irene e Fabio a vedere la famosa grotta di San Michele, che oggi è anche la festa sua. Vincenzo mi fa baluginare tutta una serie di buchi in parete da dove escono cascate d’acqua, ma io penso che l’abbiamo tutte viste, allora lui per ripicca mi fa sapere che a catasto non c’è nemmeno la grotta di San Michele “ettecredo! È diventata una chiesa, ormai fa parte dello statocittàdelvaticano...roba del clero è, lassa perde”.
Intanto gli altri hanno visto il famoso abisso del Redentore nel quale si è calato Cristiano che, essendo un cristone, non riusciva più a ritornare fuori, come mi rende edotta tutta contenta Loretta nel volergli ad ogni costo attribuire la sega. Scherzi Loretta? A Cristiano farei un monumento altro che sega! ha la forza e la stazza dell’incredibile Hulk, ha un entusiasmo da speleologia eroica, si porta la roba, si cala, mi ha pure portato lo zaino, figuriamoci se gli do la sega, manco morta! Anche Davide trova il suo bravo pozzetto da scendere, tutto molto stretto e noi, per stimolarlo, gli abbiamo ricordato la fine di Alfredino, tanto che Davide ha deciso che no, non ci passa proprio. Poi stasiamo un pozzo tappato che tutti decretano essere troppo stretto, il sasso rotola invitante, lo guardo con occhio clinico e vorrei quasi quasi scenderlo, ma mi servirebbe il mao per risalirlo , impossibile piegare le gambe, sta in macchina e non me la sento di rischiare l’incastramento totale.
Nel ritorno il Nozzolone trova anche lui la sua brava grotta, ha uno spit ma non ci è passato nessuno, forse tra tutte è la più promettente, il sasso rotola un bel po’, anche se non si sente granchè aria, ma oggi non soffiava-aspirava nulla. Torniamo un po’ frastornati da tutti i buchi che abbiamo visto, frastornati perché, tirando le somme, non sappiamo in definitiva dove e se concentrare gli sforzi, il posto è stupendo, tutti a dire che “manco sembrano gli Aurunci questi” il che starebbe a significare che quelli che calpestiamo solitamente sono pressoché mondezza, ma sono effettivamente troppo lontani, con quel che costa la benzina!
La sega resta appesa, o, al limite, la vinco io per non essermi portata l’imbraco, ma magari avrei fatto la fine di Alfredino, va a sapè, a volte la saggezza serve..
Alla prossima! Mg 9.5.2010
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