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In giro per Val dei Varri (Ricerca grotte)

Antefatto:E lo so, mica è grotta, è ingressismo peggio di cuggggggggini ma che vuoi fa’? A na certa tocca contentarse.

L’epica impresa:
Intanto è venerdì 13, roba che uno dovrebbe stare al lavoro, avendocelo, ma alla proposta di Paolo “Dario ci porta a vedere dei buchi che si aprono proprio proprio sopra Val De Varri” non posso che aderire e portarmi appresso anche il Nozzolone contento quanto basta.
Partiamo in tre dalla casa-chiesa e lungo la strada Dario mi fa sapere che deve vedere un santuario. “Mg è contenta di vedere santuari” interloquisce Paolo e non profferisco verbo, va a sapè, a furia di andare a San Giovanni Rotondo passo per una che se li fa tutti. Invece finiamo davanti a un cimitero, bello, altro che, tipico cimitero di montagna, tutti morti, zitti zitti.
E il santuario? “qua sotto” dice Dario, che nel frattempo scopro essere un gran archeologo che sa tutto sui carseolani pre romani e anche post. Lui si sdilinquisce su un calcare che manco un fossile ha, dicendo che non so che trave di santuario sia, ecc. ecc, poi mi fa vedere un muro “che vedi?” “niente” “no, guarda bene” veramente manco un fossile, chessò, una piantina rampicante da muri vecchi, un muschio, niente vedo. “Quelli la li vedi?” mi sforzo alquanto e scorgo una specie di architrave in altorilievo e per non far bruttissima figura lo dico “architrave” “no, sono due falli apotropaici” . Ecco, altro che santuario, due cazzi, ben meglio che niente. Ora però cerchiamo sti buchi.
Val de Varri sta sulla sinistra ma noi andiamo a destra, c’è pure una specie di valico nel mezzo, ma sai, questi dicono che i buchi stanno sopra, vuol dire che la grotta gira una cifra come una trottola. Occhei, gli archeologi ci portano per un castellum aquae e poi lungo un sentiero che era un acquedotto, questo lo so, c’è pure il cocciopesto, certo, ci vuol la lente d’ingrandimento per vederlo ma dai, cerchiamo sti buchi. Dario ce ne indica due, dire tane è tanto, che soffiano manco per sogno, ma ci ficchiamo ciascuno il suo, uno Paolo e uno la sottoscritta, tanto per..
Va ben, allora seguiamo l’acquedotto, che certamente nascerà da una risorgente. Invece vedo Paolo girare per un sentierucolo e tornare indietro. Mica è il nostro obiettivo cercare la risorgente di un infimo acquedotto. Occhei, andiamo almeno all’ingresso di Val De Varri. Niente dentro? E no, ciccini, è turistica, noi poveri spelei non possiamo. Se paghi il biglietto ti fanno vedere anche i santi e le madonne e pure le passerelle, se sei handicappato meglio, ti portano pure con la barella, ma se sei speleo t’attacchi. Infatti ci siamo attaccati alle sbarre e le abbiamo scavalcate, tiè. Tanto per immortalare un botto d’acqua da paura. Paura? Sehhh magari poterci andare!!
Ben giriamo filmettini per Saverio “l’acqua che entra in grotta”…e noi no… e poi torniamo con le pive nel sacco.
Però davanti a Civitella, Paolo ci racconta dell’omonima risorgente di Val De Varri che sbuca qua e quand’è in secca la si può percorrere per un centinaio di metri, bellissima, grandissima, ecc ecc. Il Nozz blocca immediatamente la macchina e vorremmo interrogare un villico su dove sta. Il villico non c’ispira affatto, secondo me era un professore di storia carseolana dell’università di Oxford in incognito ma noi preferiamo chiederlo a Federica che lo legge dal Mecchione. Bon, abbandoniamo il Nozzolone e cerchiamo subito sta risorgente che si fa sentire impetuosa. Ohhh che meraviglia, acqua di grotta bella verdeazzurra, con grotta tappata acclusa e grotta fossile sopra. Che andiamo rigorosamente a vedere. Facciamo altri filmetti pro Saverio “l’acqua che esce dalla grotta”..e noi no, troppo sifonante. Ma ci torniamo appena secca. Vero? Vorrei vedere che no, questa Val De Varri o sopra o sotto da qualche parte la dobbiamo intercettare, altro che biglietti!!!!
Alla prossima! Mg 13.2.2015

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