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Grotta di Natale a Pasqua

Antefatto: Stavolta andiamo per risorgenti, cerchiamo la grotta del Natale e la fatidica risorgente di Monticelli, quella della cacca delle capre “perché quando le capre cagano nell’inghiottitoio, le palline escono dalla risorgente”. Mentre Paolo, Manuela, Michela, Federica, Enrico e Patrizia vengono portati sul luogo da Patrik: “ecco, la grotta del Natale è qua”, Sergio ed Mg vengono portati da Ottavio alla risorgente della cacca, “ecco, la cacca esce da qua”. Poi i due gruppi si ricongiungono per un unico obiettivo, risalire le risorgenti. Perché il GSG, più che scendere, risale.

L’epica impresa: Paolo, nonostante le perplessità della famiglia Nozzoli “guarda che la risorgente l’avevamo già inutilmente cercata, Patrik non la conosce……”, si ficca deciso nel primo anfratto di una lunga serie di anfratti “è questa, no…” “è quest’altra, no..” “ma allora è questa, no..” mentre il resto del gruppo vagola immerso nel roveto ardente. “Il roveto ardente ha una forte simbologia sessuale” pontifica Michela, che invece di far battuta fa battute. Patrizietta allora chiede lumi sul significato di rovi e spine, accendendo un dibattito assolutamente infruttuoso dal punto di vista della ricerca di cavità, ma assai significativo dal punto di vista della conoscenza di buchi di altra natura; restiamo, però, tuttora ignari sul significato sessuale del roveto ardente….
Nel frattempo Manuela entra in un pozzo e trova l’acqua “accurrite uomini, c’è l’acqua” macchè, la grotta non continua…come tutte le altre del resto. Inutili gli arrampicamenti del Nozzolone fino al margine di valle Gaetano, inutili quelli di Mg su liane effimere “a momenti m’ammazzo” “peccato, era un ottimo divorzio all’italiana..scomparsa all’improvviso all’affetto dei suoi cari”, la grotta di Natale è introvabile, sarà che è quasi Pasqua, sarà che negli anni è crollata, sarà che Patrik non la conosce…nel dubbio si va da Carmina a mangiare a quattro palmenti come ogni romano che si rispetti nella famosa gita di fuori porta.
Satolli come otri, andiamo allora alla ricerca della cacca delle capre.
Restiamo completamente stupefatti dalla visione di una risorgenza di così grande portata, totalmente sconosciuta ai più, anzi, innominata, tant’è che si chiama “sorgente” e sta sotto un non meglio precisato “monte della madonna di monte vetro”, boh? ma questa regà , raccoglie l’acqua di buona parte degli Aurunci laddove il cardinal ruini si rotola…scioglilingua inventato per Mg.
Presi da subitaneo furore ci inerpichiamo su tutti i colli e cimette del circondario, chi da una parte, chi da un’altra, chi in mezzo, discutendo da un versante all’altro sulla presenza di calcari bassi e calcari dei serini, qua servirebbe Mariodiguidonia a redimere la geologia calcarosa.
L’esito è nullo, manco un misero buchetto, manco un dislocamento tettonico con fessura tra gli strati, niente di niente, neppure un pastore errante a cui chiedere informazioni.
Solo due ragazzini, vedendo per l’ennesima volta il Nozzolone aggirarsi furtivo tra i massi, gli chiedono “ ma tu perché passi sempre di qua?” “cerco buchi” è la risposta pedofilamente torva.
La giornata si chiude senza messe raccolta ma con grandi speranze e la visione di Aurunci (laddove cardinal ruini si rotola…) sconosciuti.
A chi la sega?

Nonostante non si debba sparare alla croce rossa, la sega va alle tirasole esperiane ed al loro esponente più significativo “PATRIK” . Alla prossima!!! Mg 20.3.2005

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