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In grotta con i nonni (Grotta della Cava)

Antefatto: Domani che si fa? I nonni, da corvèe…

L'epica impresaIl gruppo sta quasi tutto a Pandora a proseguire la grotta ma io e il Nozzolone siamo impegnati in altri fronti. Francè ci chiama di mattina “dove le portate oggi le bimbe?” “fa brutto e freddo, difficile decidere..” “portatele in grotta, vengo anch’io! Anzi, portatemi a fiume coperto, che non l’ho mai vista” “agli ordini!”.
Così eccoci tutti pronti davanti alla grotta. Ma quale grotta? ce ne sono due, quella della cava e fiume coperto, appunto. Mentre il Nozzolone va alla ricerca, infruttuosa, di fiume coperto, devo portare le bimbe curiosissime a vedere la “bolla” ossia la polla d’acqua che esce impetuosa e solforosa nel fosso.
Non ci cascano dentro solo perché dico loro che ci sono i serpi tra l’erba alta. “I serpenti con la testa a triangolo?” “appunto, andiamo in grotta, che è meglio”. Con Francesco andiamo invece all’ingresso della grotta della cava, previa sosta rigorosa davanti alle arnie. “Nonna vogliamo vedere le api, ma da vicino eh!!! Ci porti vicinissime?” “Si ma non vi muovete a scatti, che le spaventate”. Fortuna che le api sono mansuete e che le bimbe mi ascoltano.
Mentre Francesco le prepara per la grotta vado alla ricerca di fiume coperto, vedo un buco e mi pare lei, ci siamo pure stati ma tant’è, il riconglionimento avanza. Però decidiamo prima di visitare la grotta della cava, il ricordo che ho è di due saloni niente di che. Invece Sibilla in testa, e Nozzolone subito dietro, vanno ad infilarsi in tutte le diramazioni possibili ed immaginabili, soffia di qua, soffia di là, Francesco e io ci dedichiamo a Diana che scala ogni masso con somma attenzione, si sofferma a guardare ogni minimo cristallo come fossero puri diamanti e me li regala con gran dignità.
S’innamora dei pipistrellini “nonna, lo sai che hanno le unghiette? Per questo stanno così attaccati al soffitto, cos’è questa terra? “”cacca di pipistrello!” “non hanno il gabinetto?” poi vede tra le rocce uno specchio d’acqua “buttaci il sasso” gli dice il padre “si nella tazza dei pipistrelli” trovato anche il bagno. Poi Francè, da bravo soccorritore, mi va a prendere la digitale scordata in macchina, torna e s’infila in una prosecuzione “Mà, valla a vedere, soffia una cifra”. Sti figli.... ci vado ma mi pare un labirinto di prosecuzioni incasinate, chissà se le hanno viste tutte, però son tutte strette, nessuna voglia di perdermi e farmi soccorrere da Sibilla. La quale va come un treno, che vuole essere prima ed avere la luce migliore. “Guarda Diana! Radici di alberi” “poverini!!!!” è la risposta, invece Sibilla dice che ste radici ci avvilupperanno come mostri feroci, questo con intento di spaventare la sorella, ovviamente. Diana invece non s’intimorisce affatto, è solo stanca “quando saliamo? Stiamo sotto terra, qua è molto faticoso”. E già, ha capito il bello della speleologia.
Vista la grotta, sasso per sasso, usciamo e piove, ma è doveroso vedere il fiume che esce dal monte, e vedere se fiume coperto è il buco che ho visto. Mettiamo le bimbe a mollo nella risorgente e con Francesco vado a vedere il buco. C’infiliamo di corsa e troviamo un grande lago sifonante. Tò, o non è lei, ma da rilievo pare di si, o è una delle tante. “L’alito di Lucifero, no” dice il Nozzolone “quello ce l’ho io ma la grotta sta sopra la cava, avete visto fiume coperto” “si, d’acqua è coperto, torniamoci quando non piove che è più igienico”.
Al ritorno il Nozzolone guida spericolato, peggio di me e io con le bimbe che mi dormono sulle gambe sono la persona più felice dell’orbe terracqueo!
Alla prossima!!!!!!!!!! Mg 25-5-2013
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