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Geologia dei Monti Lucretili

Circa 100 milioni di anni da (Cretacico inferiore), in corrispondenza dell'attuale area interna ove ora sorge la città di L'Aquila, si estendeva un mare con atolli e lagune denominato "Piattaforma Carbonatica" che degradava lentamente verso il mare aperto e profondo del dominio pelagico. La zona intermedia è denominata dominio di transizione .
I Monti Lucretili appartengoo al dominio di transizione umbro -sabino tra la piattaforma carbonatica laziale-abruzzese e l'area pelagica umbro-marchigiana con una successione stratigrafica che va dal Triassico superiore (200 milioni di anni fa) al Miocene (20 milioni di anni fa).
Il sollevamento della catena appenninica risale a circa 35 milioni di anni fa, fenomeno associato a piegamenti e rotture che hanno generato unità strutturali ben definite.
La struttura tettonica dei Monti Lucretili è caratterizzata da 3 unità strutturali con superfici di sovrascorrimento orientate verso Est:
Unità 1 a cui corrispondono gli antichi affioramenti calcareo-dolomitici del Monte Morra e del Monte Matano
Unità 2 della Dorsale del Monte Pellecchia costituita prevalentemente da calcare massiccio
Unità 3 delle formazioni calcarenitiche e marnose dell'asse Scandriglia, Orvinio, Mandela (formazione di Guadagnolo).
Nella successione stratigrafica dei Monti Lucretili la formazione più antica è quella calcareo dolomitica del Monte Morra, risalente a circa 200 milioni di anni fa.
La sequenza stratigrafica del gruppo dei Monti Lucretili è costituita in massima parte da formazioni sedimentarie di origine e ambiente marino depositatesi nell'antico oceano mesozoico "Tetide".
L'intera area ricade all'interno del cosidetto dominio di transizione umbro-sabino, un settore di unione tra la piattaforma carbonatica laziale-abruzzese, caratterizzata da sedimentazioni in ambiente marino poco profondo, e il dominio umbro marchigiano rappresentato da livelli e depositi calcarei di ambiente pelagico, quindi di mare profondo.
Nella serie calcareo-silico-marnosa (triassico superiore-Miocene) la presenza di livelli costituiti da accumuli di materiali grossolani detritici (megabrecce) denota proprio l'ubicazione di quest'area di transizione tra i due diversi ambienti marini nella quale meccanismi di smantellamento della scarpata continentale hanno depositato quantità di materiali nelle zone pelagiche.
Nella successione stratigrafica la più antica formazione riscontrabile è quella dolomitica, costituita da dolomie grigie in basso e da calcari dolomitici, ascrivibile al retico (triassico superiore)e localizzata nel settore sud-occidentale del gruppo.
Dal triassico superiore al giurassico inferiore si sedimentano livelli calcarei con intercalazioni selcifere che formano il cosiddetto "calcare massiccio"; mentre successivamente la serie intercalata di brecce, calcari marnosi e calcari costituisce la formazione della Corniola.
Al Lias superiore (giurassico inferiore) si ascrive la formazione del rosso ammonitico costituita da sedimenti calcareo-marnosi e marne argillose di ambiente pelagico contenenti ammoniti e lamellibranchi.
Di età giurassico inferiore e medio sono i calcari granulari costituiti da calcari nocciola micritici con intercalazioni detritiche, mentre al malm (giurassico superiore) si riferiscono le formazioni a diaspri e marne ad aptici.
La formazione della Maiolica, costituita da calcari micritici bianchi e intercalazione detritiche ben rappresentata nell'area del monte Pellecchia, viene riferita cronologicamente al giurassico superiore e cretacico inferiore.
A quest'ultimo periodo si riferisce anche la formazione di Marne a fucoidi, dove il contenuto fossile è rappresentato da tracce di vermi che si nutrivano delle sostanze presenti nel sedimento limaccioso.
Successivamente la serie stratigrafica vede la presenza di calcari marnosi, marnoso argillosi e calcarenitici con depositi detritici grossolani di età crecacico superiore eocenica.

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