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Malaina..manco i soldi della benzina (Escursione Monte Malaina)

Antefatto: “Certo che Laura è proprio brava, anvedi che capelli da fata” “mi raccomando, oggi non andare a zumba!” come dire, fa che tali restino almeno un’ora, non dico tanto, un’ora. Sehh, non solo faccio zumba, ma anche un’altra ora con la favolosa Francesca, allegria allo stato puro. Esco dalla palestra e trovo 4 messaggi di Giorgio “domani andiamo al Semprevina, ci sono anche Elena, Salvatore e AnnaMaria, vieni?”. Danno pioggia ininterrotta. “Siiiiiiiiiiiiii, anzi, perché non facciamo il Semprevina e poi il Malaina?”.

L’epica impresa: Tanta la voglia di montagna che io e Giorgio ci troviamo all’appuntamento con buona mezz’ora di anticipo. Il tempo per mettermi al corrente della vita, morte e miracoli di Salvatore “leggiti internet e vedrai”. Una specie di eroe senza macchia né paura, come attestano anche le foto di un aitante giovanotto in divisa. Certo che, appena lo vedo, devo subito resettare il “giovanotto” con “vecchiotto del CAI”. L’assenza di paura però gli è rimasta, visto che la proposta di andar in montagna sotto la pioggia a dirotto parte da lui. Bon. Tanto ancora non piove, tiè. Inizia a farlo proprio appena parcheggiata la macchina, a Pian della Croce. Mica poca, bella abbondante. Giorgio, saggiamente, suggerisce di aspettare, sennonchè vede un gruppo di ragazzini andare allo sbaraglio. Subito abbassa il finestrino, per la nostra gioia, e chiede loro “dove andate?” “A Pian della Croce”. Eccerto se lo fanno loro ragazzini ragazzini, noi vecchi decrepiti non possiamo esimerci, e ci butta fuori dalla macchina in men che non si dica “preparatevi!”. Quelli che si preparano prima sono Salvatore e Annamaria che prendono e vanno su per il sentiero, indefessamente. “Giò, mi presteresti un ombrello?” “prendi pure” e se lo prende anche lui. Elena invece si imbacucca di strati impermeabili che sembra l’avventuriera dei due poli. Salvatore si dirige dritto verso il Malanina, senza guardarsi neppure indietro a vedere se ci siamo o cosa. “Se vuoi andare sul Semprevina il sentiero è a destra” gli suggerisce Giorgio, ma, come tutti gli eroi, a sinistra va. Evitando il Semprevina. “Devo seguire la traccia” è il motto eroico della giornata. Infatti, per seguirla, invece di cercare le belle indicazioni bianco-rosse del CAI, va a zonzo per boschi, voragini (e dire che ce ne sono), creste dritte, scapicolli. “Fa la direttissima del Malaina” mi confessa Giorgio che, ogni tanto, cerca di insegnargli il sentiero canonico. Annamaria non è da meno, vorrebbe fotografare i crocus dopo che le ho insegnato la differenza tra le due specie. Io non ci penso affatto a tirar fuori la digitale, me ne sto rannicchiata sotto l’ombrello paventando la rovina dei capelli da belli dritti a gorgonici spinti. Arriviamo alla cima del Malaina e Salvatore pretenderebbe foto eroiche senza ombrelli “chesseimatto!” fattela tu la foto eroica, anzi sbrighiamoci a tornare che qua solo una cima abbiamo fatto, manco i soldi della benzina! Per tornare salvati cielo! Niente bel sentiero per cresta, preciso, indicato, comodo. E no! Scapicollo su sassi instabili e pure belli bagnati. “Devo seguire la traccia!” è l’imperativo categorico. Ma chi l’ha fatta sta traccia? “gli amici della montagna”. Mi sfugge la logica “sarà per cercar grotte” dice Giorgio che ormai è più speleo che caino e si mette a indicarmi un buco a fessura che manco considero. A furia di scapicolli finalmente siamo a Pian della Croce, sani e salvi, vogliosi solo di ricambio asciutto. Ma no! C’è il cavallo! Annamaria, che evidentemente è stata contagiata dall’eroismo spinto di Salvatore, si mette in testa di salvare un cavallo da morte certa. Sto cavallo è entrato, scemo peggio di noi, nel recinto dei bimbi e non riesce più a uscire. Perché dovrebbe morire? Mi domando, arriverà il padrone e lo farà uscire. No! Strilla Annamaria “Non ha il padrone e ci sono i lupi pronti a divorarlo”. Ma ndò stiamo? Nel selvaggio West, di colpo? “Poco male” fa Giorgio” una bella bistecca di cavallo è quel che ci vuole”. E poi gli tocca, per tutto il viaggio, assicurare che lui è uno che ama gli animali, ha una decina di gatti e due gatti che lo svegliano alle 4 di mattina per essere rifocillati, e bla bla. Fortuna che non mi ha interrogata, quello che posso fare per dirimere la questione è telefonare a Rocco “dì a sto padrone del cavallo di venirlo a prendere”…prima che il branco di lupi lepinici vengano a divorarlo…l’avesse chiesto a me le avrei detto che la dura legge della natura esige che il povero lupo possa mangiare lo stupido cavallo.
Alla prossima!! Mg 17.3.2018 resoconto precedente

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