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Se non è Moleta si Malgafossetterà

Antefatto:Oggi andiamo a vedere, finalmente, se la Ciauca di Monte Moleta è una Malga Fossetta o cosa.

L’epica impresa:
Chi siamo? Insieme alla sottoscritta sono presenti il Nozzolone, Elena, Andrea, Paolo, Federica, Patrizia, Federico e Pepita la cagna. Nostra meta è la Ciauca di Monte Moleta e buchi vari nei dintorni.
Dopo la doverosa sosta da Pierino e l’intrattenimento con un 78enne che ci racconta per filo e per segno le sue imprese erotiche, eccoci al dunque, davanti alla Ciauca.
Entra Andrea che arma e concorda, con me, che il pozzo, sotto, tappa inesorabilmente. Scende Paolo che, guardando una frana a metà pozzo, dice che l’aria va tutta là. Ci spiega anche perché, scientificamente, se un pozzo cilindrico stringe a metà, segno evidente che l’acqua ha approfondito dopo la parte stretta, ma prima è andata da un’altra parte. Ineccepibile come i calcari bassi. Infatti l’acqua è andata nella frana che tocca scavare. Mi sento chiamare dal basso, per cui scendo ben volentieri a portare mazzetta e scalpello. Vedo Andrea e Paolo assisi su una frana tutti in bilico a buttar massoni di sotto. Tant’è che il pozzo da 25 è diventato un 20. Bon, visto che non c’entro nel ballatoio, resto appesa alla corda a far foto e tifare. Ma per poco, che devo risalire e riscendere per portare il piede di porco. Stavolta i due sono alla presa con un masso grande come un tavolo, mi sovviene l’articolo delle Scienze sulla collaborazione tra umani e quella tra scimmie, per cui, dalla corda, porto il mio contributo, tirando sto macigno avvolto nella corda verso di me mentre loro lo scrostano col piede di porco. Bene! La collaborazione tra umani fa il suo effetto, il tavolo-masso si sposta e si appoggia mollemente sopra il pozzo, che se uno per caso scende lo trova sopra come Will Coyote. Ma intanto la frana è semi stappata e i due proseguono a toglier matrulli finchè si arriva al dunque. Servono metodi più persuasivi e per oggi si fa altro.
Occhei, andiamo ora a scavare un piano sottostante riempiendo il tutto di buchi vari peggio delle talpe. Cioè un bel praticello con monte accluso dopo il nostro passaggio sembra il kossovo bombardato, tutto pieno di buchi e terra smossa. Ci fosse uno che va sul serio. Uno ci sarebbe, a detta di Paolo, io al solito non gli darei un euro peggio di Malga Fossetta, ma lui decide che è promettente e mi tocca entrare pure senza casco per fargli assistenza che deve sbatter giù qualche lama. Che a sbatter giù c’ha preso gusto, come il vecchietto che si sbatteva le donne per 15 minuti esatti, calcolati a clessidra. Veramente a me sto buco non è che m’ispira tanto, ma Paolo sentenzia che c’è un pozzo da 4 ed è pure rilevabile. Ben un pozzo da 4 lo posso ancora scendere, famo a capirse.
Nel frattempo Federico, che per lavoro pota piante, s’è scelto ben due buchi sotto gli alberi inframezzati da radici ostili che scava scava secondo me vien giù anche la pianta oltre ai gesùcristi che servono per allargare il tutto. Senza esito alcuno. “Ah regà, c’è l’umido, torniamo a casa!!!” propongo, perché l’umido a noi speleologi fa male alle ossa. Con tutta la calma del caso arrivano anche gli altri che Pepita non è capace nemmeno a radunarci quale gregge, solo a magnà, perché si adeguata alle romane abitudini.
E con questo...alla prossima! Mg 8.12.2014

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