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Monte Arcano (Escursione - battuta Monti Ausoni)

Antefatto:Il massimo di un San Valentino è cercar grotte col tuo innamorato, guarda caso svegliandomi mi imbatto nel Nozzolone che mi propone di salire il Monte Arcano, quello sopra sorgente San Vito, per intendersi, “andiamo?” “siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!” ...che domande.

L’epica impresa:
Così eccoci in territorio ausono tutti gasati che la sorgente San Vito ha un botto d'acqua e tocca trovar gli inghiottitoi. Prima tappa il santuario di Madonna della Rocca.
Occhei, ho capito, c'è qualcuno lassù che mi spinge a santuari, e va beh, annamo.
Mentre salgo per la strada cerco orme di dinosauro, qua il calcare è bello una cifra, calcare da orme appunto. L'altare della chiesa è fatto a mò di ara calcarea, il Cristo un tronco d'albero senza testa, ben mi piace sto cristianesimo paleolitico. Ora però passiamo alle cose serie, cerchiamo grotte e interroghiamo il prete. “Si, in effetti ci sono ma non saprei dirvi dove”. Però ci indica un sentiero che porta al rudere di un altro santuario. Mi pare giusto, mi è venuto giù pel collo sto karma dei santuari. C’incamminiamo sul sentiero che alterna un calcare basso, marnoso e scuro, ad un calcare alto, solido massiccio e ben stratificato, il chè depone a favore di stacchi interessanti. Il percorso attraversa tutto Monte Arcano un pò sotto la cima, per un bosco misto fino ad arrivare appunto ai ruderi.
“Buco!!!” strillo mentre il Nozzolone a momenti ci finisce dentro. E dire che è un'apertura a dolina sfondata, una specie di entrata di Zi Checca, la zona anzi è identica, buchi da tutti i pizzi, c'entri e non trovi niente, tutto un frattamento cane che ti fa imboccare una cifra. C'entro in parecchi, ma tanti li tralascio, c'è da lavorarci parecchio. I ruderi li schifo, troppo presa a cercar grotte. Eppure hanno una loro dignità, come un residuo di fusione che trovo per terra.
Cerchiamo, a questo punto, di salire il monte (peggio di quelli del CAI..) che non è più l'Arcano ma uno successivo, senza nome. Però visto che c'è da infrattarsi parecchio desistiamo subito, come ogni buon speleologo che si rispetti, tornando invano a sondar buchi, ma si fa una certa, bisogna scendere a valle.
Alla sella incontriamo Giuseppe, un pastore col quale stringiamo subito fattiva amicizia, pozzi non ne conosce ma ciauche si, solo che non sa come insegnarcele, così tra fratte. Del resto non ci può accompagnare perchè deve fare la transumanza da Monte Arcano a Forca D'Acero…a piedi. Le bestie che abbiamo visto a Forca D'Acero sono le sue. Caspita!. E’ molto interessato al nostro lavoro-hobby e ci indirizza dal suo amico Vittorio che conosce la grotta Whisky, una ciauca vera che entra parecchio e non si può proseguire oltre, diventa tutto buio. Prendiamo tutti i riferimenti del caso, compresi i nomi delle montagne che via via ci addita.
Salutiamo Giuseppe e scendiamo a vedere un’altra sorgente che sbuca copiosa, guarda caso, sotto un altro santuario. Ben anche qua mi tocca andarci accompagnata da una cordialissima vecchiotta 90enne che mi dispensa consigli a piene mani, soprattutto, fatte li fatti tuoi che la gente è invidiosa. E che non lo so? Pensa quanto mi invidieranno i cugini quando troverò la grotta Whisky che sicuramente continua, la prova ne è che se prosegui non vedi più nulla. Bene, appurato che qua la gente è molto cordiale, che la zona è molto interessante, che a leggere catasto e Mecchione sono anni annorum che nessuno ci mette piede, apriamo un nuovo fronte esplorativo ausono, quello che mi riserverò appena andata in pensione, tiè, e non ditelo ad alcuno, che la gente è invidiosa!
Alla prossima!! Mg 14.2.2015

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