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Monte Gorzano (Escursione)

Antefatto Diciamocelo, andare in montagna con Giorgio è come andare al fioretto, ogni volta che vai, e ti comporti bene, acquisti tot punti per vincere una magnifica gita a Riese Pio X, visita casa natale del Papa, se ti comporti male i punti li perdi, niente gita.

L’epica impresa: L’escursione prevista è al Monte Gorzano, il monte più alto del Lazio, perciò ambitissimo, ma con l’accozzaglia. Di quellidelcai siamo: Giorgio, Arnolfo, Nando, Alfredo e la sottoscritta, tutti gli altri, capitanati da Italo, sono gli amici della montagna (l’accozzaglia per capirsi). In tutto 14 persone. Va da se che l’appuntamento è tardissimo, alle 7 meno un quarto e loro sono pure in ritardo di ben 5 minuti, adeguandosi all’anda accozzaglia. Solite soste al bar per radunare tutti quanti e poi dritti per la terremotata Amatrice fino alla fine della strada. Qua inizia il sentiero per il Gorzano, 3,30 ore dice il cartello ma già vedo, seguendo la lenta Elena (santa subito) che i tempi non saranno rispettati. Bon, tanto i punti li perdono loro, di mio ne ho già persi tantissimo mettendo lingua sulla politica. Mai parlare di politica con Giorgio di mattina, ti giochi la gita a Riese Pio X per sempre. Il sentiero è piacevolissimo, sale zizzagando nel bosco tra pittoresche rocce torbiditiche, regno di Luca che c’ha fatto la tesi di laurea. Fronte di ciò me n’esco con termini appropriati “guardate quello slump, e la marmitta dei giganti” ohhh, mi fermano anche per consultarmi su un fiore ma solo l’idea di tornare indietro per dare un apposito parere mi farebbe perdere punti “è una solita genzianella, ce ne sono tante” vero. Continuo a salire con l’accozzaglia mentre quellidelcai iniziano il distacco, sempre più avanti, nel sentiero nevoso e sotto la slavina di neve, meraviglia delle meraviglie, vederla cascarti addosso. Invece è già cascata, peccato. Arrivati alla cresta, laddove la lontanissima cima è raggiungibile solo percorrendola tra neve alta al ginocchio e vento che ti butta diretto nel lago di Campotosto, l’accozzaglia da forfait, torna indietro in ordine sparso mentre Giorgio, ancora incazzato morto per la discussione politica, sale solitario verso la vetta. Che fare? Io e Alfredo, con diverse motivazioni, non ci pensiamo nemmeno lontanamente di tornare. Qualcun’altro ci segue ma, arrivati alla sella senza vento, anche loro decidono di tornare indietro dicendo “la cresta ora è pericolosissima con tutta questa neve e il vento” anzi, proprio un vecchiotto dell’accozzaglia mi guarda fisso e mi fa “tu non c’andare!”: AHHHHH come ha osato???? Tu a chi? a me? Speleologa, amante del rischio, pericolo e brivido, e poi voglio salire sulla vetta più alta del Lazio e vincere la gita a Riese Pio X!!! Tutti i punti guadagnati di botto. Senza profferire verbo alcuno metto le marce ridotte e come un caterpillar affronto la neve seguendo i buchi i Giorgio, insieme ad Alfredo. Però, incontrando uno che sta scendendo dalla cima, gli chiedo “è pericoloso andarci?” “macchè!” ecco appunto. Giorgio nel frattempo è già in cima tutto imbacuccato che c’aspetta, bontà sua. Quando mi vede arrivare manco ci crede “ho visto una con un cappello da Capri a forma di fungo che saliva come un trattore, non pensavo fossi tu, brava!!!!!” e vaiiiiiiiiii “posso salire anche su Monte Amaro allora?” gli chiedo tronfia, al che non risponde e già ho capito che di punti ne davo accumulare ancora tanti. Però l’emozione della vetta è tantissima, siamo tutti felici ammirando il panorama sul Gransasso e i vicini Sibillini, il Vettore e il monte della nostra nipotina Sibilla. Alfredo, tanto per capirsi, spiega bene a Giorgio che mica lo potevamo lasciare solo, e no, in montagna almeno tre, come in grotta del resto. La discesa è veloce, dobbiamo tornare prima del buio e gliela facciamo egregiamente, alle 5,15 stiamo alla macchina laddove Arnolfo e Nando ci stanno aspettando, l’accozzaglia è appena andata via. Bon, solita sosta per birra e patatine ad Amatrice per risanare l’economia terremotata. Avrei comprato anche il sugo all’amatriciana per il Nozz a casa ma non c’era da nessuna parte, solo macerie.
Alla prossima!!! Mg 24.10.2018
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