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Murano la giunzione!

(Giunzione ingresso Murano con Grava dei Serini)

Antefatto: Già nel 1971 il Circolo Speleologico Romano aveva ipotizzato la dolina di Campo di Venza, Murano per capirsi, quale zona di accesso alla Grava dei Serini, e già nel 2005, quando ci eravamo sentiti, dal Meandrino di Chicco alla suddetta dolina, la congiunzione sembrava cosa fatta. Ma c’è voluto Aldo!!!!!!!!! “Com’è?” chiederete voi insaziabili curiosi, non so la spiegazione scientifica ma secondo me Aldo porta fortuna e bon. Arriva lui e le grotte si aprono come niente.

L’epica impresa: :In realtà “come niente” per i Serini non esiste proprio. I Serini, notoriamente, non regalano niente e anche stavolta, Aldo o non Aldo, si son fatti pregare.
Ma noi abbiamo intignato quanto basta. Chi eravamo in questo ultimo turno? Paolo, Federica, Saverio, Andrea, Lavinia, Jacopo, David, Cristian, Judit, Mg, Nozzolone e Aldo, reduce da scavo solitario nel fondo della Ciauca del Monaco (famose a capì).
Alcuni son saliti già da venerdì, altri, tra cui la sottoscritta, il Nozz, David e Jacopo, li abbiamo raggiunti sabato, al solito carichi come muli.
E’ stato così possibile fare comodi turni lavorativi con la remota speranza di non dover entrare per niente, sai com’è, il bagno di acqua e fango, il maledetto cunicolo con doppia curva non invitano per niente, uno c’entra perché deve e bon.
Personalmente sono stata a zonzo a fotografare tutti i fiori del campo e dintorni ma, quando il dovere chiama rispondo e dico son qua. Mi preparo dietro a Paolo e più che fare passa strumenti altro non faccio. Paolo, ad una certa, decide che ha allargato abbastanza, il pozzo visto da Lavinia, è proprio i Serini. Arretro per far passare Federica, giustamente, fare la giunzione con Paolo è più emozionante di una trombata, dico io. E poi, in fila indiana, entriamo tutti.
Entriamo è una parola grossa. In sostanza si precipita con i piedi, senza potersi aggrappare a niente, dentro un pozzo con le pareti moscie e franose. Ma sotto c’è chi ti guida per non ruzzolare direttamente nel Meandrino di Chicco ed essere pure contenti di aver fatto la giunzione.
Ci aspettiamo prima di affrontare il Meandrino di Chicco, in religiosa contemplazione del punto di rilievo. Ora, vero è che i Serini non regalano niente, ma tra tutti i rami che ho percorso questo è il peggiore. Bello non lo metto in dubbio, ma stretto altrettanto, pieno di passaggi che devi fare alla vateciava, armi zero. Ben, è stato percorso e rilevato solo da Paolo e Federica nel fulgore della loro vita speleologica, in piena smania esplorativa quando quasi tutto il resto del gruppo era scoppiato tra troppi Serini. Però la voglia di fare “Serini” ha prevalso su tutto, siamo partiti in tromba dietro a Federica, lasciando qualcuno incastrato a imprecare e tornar indietro in attesa di migliorie al ramo.
Mi sono incastrata pure io e santo Paolo che mi ha scastrato, santi Saverio, Andrea e Aldo che mi hanno aiutato in ogni passaggio circospetto laddove ci vorrebbe almeno una corda. Già, solo la presenza rassicurante di Aldo che, sia mai ti succede qualcosa, ti porta fuori allargando il meandro a spallate, mi ha dato la sana tranquillità per percorrere Meandrino di Chicco, Ramo Sibilla, Meandro di Notte e trovarmi davanti al pozzo vero laddove se non hai attrezzi col cavolo che prosegui.
Altrimenti, secondo me, saremmo usciti dai Serini bassi che chi ci fermava? Tutti dietro a Federica con la voglia e la gioia di gustarci i Serini che non regalano niente.
Con naso in su abbiamo guardato la risalita da fare, un bel fuso che chissà dove porta, magari al Monte Belvedere a cercare un V ingresso da scavare.
Perché, mica è “finita qua l’epopea dei Serini”, come ha decretato il Nozz, lasciandoci nella più nera costernazione, e no! Noi di ingressi da allargare, possibilmente stretti, fetidi, bagnati, fangosi, ne andiamo pazzi. Non saremmo speleo.
Alla prossima!!!!!!!!!!! E al prossimo ingresso…
9.6.2018 Mg
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