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Muro Lungo e QuellidelCAI (Escursione)

Antefatto:Sto zappando il giardino come una forsennata, quando mi telefona Arnolfo “ti va di venire a Monte Lungo domani?” la risposta di una persona equilibrata sarebbe no, le stanche membra lamentano riposo, eppure….. “SIIIIIIIIII!!!!!!! A che ora l’appuntamento?” “5,45” Bon, doccia, zaino, pronta!!!

L’epica impresa:
A Tivoli prendiamo Augusto e a Borgorose Giorgio, tutto nervoso che si vede che è dalle 3 della mattina che ci aspetta. Eccoci a Cartore, predispongo sto zaino nuovo e mi pare che pesi, anzi, chi incontro incontro solleva perplessità su sto zaino che mi ha regalato il Nozzolone. Eppure non è che ci sia granchè dentro, pesa e basta. Però è tutto fighetto, si vede che ora così li fanno, pesanti. QuellidelCAI, allenatissimi da Monte Amaro e Sentiero Roma, s’inerpicano per Valle Fua che, non ci fossi io a zavorrarli, sarebbero già al Lago della Duchessa con tre zompi. Bon per loro che mi aspettano, più di così non vado, anzi, sento le gambe legnose che tremano dallo sforzo di seguirli. Però in due ore ci siamo, piccola sosta e via, verso la sella del Muro Lungo. Alla sella altra piccola sosta per fotografare un avvoltoio che mi gira sopra la testa, avendo capito qual è l’animale in difficoltà, prossimo allo stramazzo. Mica gliela do sta soddisfazione, il panorama sul Muro Lungo è talmente grandioso che mi passa anche la fatica..…..che ritorna immediatamente appena ripresa la salita. Però, in cima al MuroLungo, lo sguardo che spazia per tutta la catena del Velino, il Lago della Duchessa sotto e tutteccccccose montagnose, mi rende estremamente felice, come l’agognata pausa panino su panchina (vera!!) di calcare. Poco tempo ci dà Giorgio per mangiare, ma mi confessa che scendere non gli piace, a me si, che finalmente lo vedo andare con ritmo normale. Arrivati alla sella, non so bene per come e perché, ci troviamo ognuno su un sentiero diverso, Giorgio a seguire religiosissimamente la sua traccia che passa per il Lago della Duchessa e fa un giro della madonna per arrivare a Valle di Teve, Augusto dritto per dritto giù per scapicolli che portano ruzzoloni a Valle di Teve, Arnolfo su una traccia traversa che taglia verso Valle di Teve senza troppi giri, e io dritta per dritta in alto che vedo un ometto e un palo e dovrebbero segnalare la traccia di Giorgio senza troppi giri. Ciò dà adito a grossa insubordinazione e Giorgio, che si ricorda il suo passato di Presidente del CAI, ce ne dice di tutti i colori che lui prepara la traccia e bon, questa è, guai a voi a prendere strani sentieri e andatevene tutti per conto vostro che io vado da solo. Ambè. Arnolfo e Augusto se ne tornano mogi per Val di Fua, e io seguo Giorgio per la stessa valle, a dire il vero, ruzzoloni, che è parecchio ripida e piena di infido ghiaietto. Dopo un po’ incontriamo una famigliola con bambino piccolo e cane, senza acqua, che si vogliono bere il lago, peraltro lontano ancora. Diamo loro la nostra razione di acqua e via, di sotto per la valle con Giorgio che mi guarda sempre più di cagnesco perché resto indietro attenta a non scapicollarmi. A Borgorose però Giorgio offre a tutti la birra che gradiamo molto più delle sue sfuriate. Però, a mò di commiato, mi fa sapere, primo, che devo portare la zumbera, secondo, che sono lenta e devo allenarmi se voglio andare con lui. “Ma se siamo saliti in due ore e il cartello indica 2 ore e mezza!” “Cartello meridionale” risponde. CAI Napoli, aspettami!!! Con la mia amica zumbera….Però a ben pensarci, QuellidelCAI mi piacciono di più…..a voja! Con loro si che mi alleno! E che giri!!!! Della madonna…ma giri!
Alla prossima!! Mg 18.8.2016
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