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SCEMPI AMBIENTALI IN PAGANELLA
(da Riccardo Decarli, curatore del Catasto Speleologico VT Trentino Alto Adige)

Dopo la chiusura (sepoltura) del Bus del Giaz e la distruzione di gran parte dell'ambiente naturale della Paganella (Trentino) per far spazio alle nuove piste da sci, un ulteriore affronto all'ambiente (e al buon senso):
la realizzazione di un'altra nuova pista nella magnifica e, sino ad ora, incontaminata valletta Nuvola Rossa.
Il progetto è stato approvato dalla provincia di Trento.
Ecco l'elenco degli scempi ambientali (più disastrosi delle catastrofi naturali) :
Val Jumela (in Val di Fassa), collegamento Pinzolo-Campiglio (Val Rendena), Val della Mite (Val di Sole) e Folgaria-Lastebasse.
Meravigliose zone di un Trentino sempre più ricco di denari e sempre più povero culturalmente, che sta massacrando i suoi gioielli per arricchire (con soldi pubblici) le tasche di alcuni imprenditori d'assalto, con il beneplacito di una classe dirigente che dell'ignoranza ha fatto la propria bandiera.
In questo clima drammatico sono poche le voci che si alzano per denunciare l'involuzione.
La Società Speleologica Italiana provò con l'esposto sulla distruzione del Bus del giaz, in questi giorni la SAT ha deciso di abbandonare i sentieri della Paganella, una inedita forma di protesta per denunciare l'ennesimo scempio in Paganella.
La SAT- Società Alpinisti Trentini- cura oltre 5.000 (cinquemila) km di sentieri in tutto il Trentino e lo fa da oltre 130 anni, per questo la decisione di cancellare dal proprio catasto e quindi non curare più i sentieri della Paganella;
è una decisione clamorosa e forte, che ha avuto enorme risalto sulla stampa locale (www.ladige.it).
La Nuvola Rossa è una valletta meravigliosa che scende dalla Paganella, immersa in una vegetazione rigogliosa e seguita da una base rocciosa sulla quale si distinguono alcuni interessanti fenomeni carsici.
La valletta è frequentata dall'orso, da ungulati ed è segnalata la presenza dell'aquila.
In questo piccolo paradiso che sopravvive in mezzo alle piste, arriveranno in primavera le ruspe ed i camion, si taglieranno centinaia di alberi, si sbancheranno migliaia di metri cubi di terreno per addolcire il pendio e rendere agevoli le discese dei cosiddetti.. amanti dello sci (e del non più incontaminato ambiente naturale..).
Il nome di questa valletta mi ricorda quello di un capo indiano, proprio come gli indiani, chi in Trentino combatte tutto questo si trova accerchiato, isolato. Unico conforto è veder dissotterrare l'ascia di guerra alla vecchia e gloriosa SAT.

Sat pronta ad abbandonare altre montagne

19/11/2007 08:06 «Non si attenda una retromarcia. Abbiamo deciso di abbandonare la cura dei sentieri della Paganella e non torniamo indietro. Anzi. Sto preparando un documento da presentare alla giunta della Sat. Il caso della Paganella non è isolato. Tante montagne della nostra provincia continuano a subire violenze. E i nostri volontari sono stufi di usare pic e badìl per sistemare i sentieri, che poi vengono stravolti dalla costruzione di megaimpianti che snaturano la montagna». La Sat minaccia di «mollare» altre zone.
Il presidente provinciale Franco Giacomoni lo dice chiaramente: «Non siamo disposti a farci prendere in giro».
Considera inaccettabile la decisione della pubblica amministrazione di «allungare la pista "Nuvola rossa": un allungamento che distrugge una valletta, 39.000 metri cubi di materiale».
«Così facendo - ha detto venerdì Claudio Bassetti, presidente della commissione tutela ambiente montano della Sat - si cancella un bene ambientale rimuovendo il sentiero 602».
I soci della storica società alpinistica sono 23.682: 619 in più rispetto a quelli registrati lo scorso anno.
È una voce importante nel panorama trentino, una voce che si fa sentire. È la prima volta che la Sat, in aperta polemica, decide di abbandonare il campo.
E ora, arrabbiati per come finora è stato gestito il patrimonio montano, i membri dell'associazione - fondata il 2 settembre 1872 - si preparano a nuove iniziative.
«Quello della Paganella non è un episodio isolato. Noi non mettiamo in discussione l'importanza del turismo invernale, ma qui si sta oltrepassando il limite».
Giacomoni spiega che ormai non c'è più la cultura del rispetto della montagna: «Sui sentieri del Trentino 12.000 anni fa camminavano i nostri antenati.
Nessuno pare ricordarsene». La Sat attacca l'amministrazione che ha dato il «via libera» all'ampliamento degli impianti sciistici, ma va oltre. Si parla di filosofia ambientale e di sviluppo ecosostenibile.
Tante le aree montane che si trovano sotto la lente degli alpinisti tridentini. Fra queste, ad esempio, c'è la zona fra l'Altissimo e Torbole: il sentiero 601 viene utilizzato per il downhill.
Si tratta di una disciplina della mountain bike: si svolge a cronometro individuale, completamente in discesa. I satini dicono di non avere nulla contro chi pratica questo sport, ma sottolineano il «rischio deturpazione» a cui sono sottoposti i percorsi alpini.
Nel mirino ci sono anche gli amanti delle due ruote che percorrono il sentiero che si trova sotto la funivia del Monte di Mezzocorona. Ma ci sono anche aree molto vicine al capoluogo.
E non si parla solo di ciclisti. La Sat denuncia una pratica diffusa: il sentiero 411 della Marzola e del Chegul (meglio noto come sentiero dei Brusàdi o delle Zète ) viene usato dai motociclisti,
trial in particolare. È un modo di andare in montagna che non può essere digerito da chi promuove la politica di tutela dell'ambiente.
Si tratta di giornate di fatica dedicate alla sistemazione dei percorsi: per la manutenzione sono state impiegate 67 sezioni si 85».
Il presidente dell'associazione ha lavorato alla stesura del documento che verrà presentato in settimana agli organi centrali.
A chi sostiene che l'abbandono della Paganella da parte della Sat è solo una provocazione, risponde che gli alpinisti tridentini non sono soliti fare le cose in maniera avventata per conquistare un titolo sul giornale.
«Qui il problema è serio e non riguarda solo la Paganella».
Andrea Tomasi

VISITA IL SITO AMBIENTALE DELLA FOLGARIA-LAVARONE:
http://altipiani.splinder.com

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