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Pubblicazione di Leonsevero Passeri
(Istituto di Geologia di Perugia)

Canalizzazione sotterranea in regime di fluttazione freatica nel travertino della Piana (Umbria)


II sistema sotterraneo dei Pozzi della Piana è situato in corrispondenza della sponda destra del Tevere, all'imbocco della Gola del Forello, sul versante orientale della Roccaccia (411 m), presso Titignano (Orvieto). I 5 pozzi di accesso si aprono a breve distanza l'uno dall'altro ed immettono in un sistema sotterraneo di oltre 2500 m di sviluppo planimetrico. Questo sistema ipogeo presenta un andamento pianeggiante, talvolta a piani sovrapposti. La profondità media, rispetto agli imbocchi, vana tra 1 -10 m e 1 -25 m e si mantiene generalmente tra 1 -15 e 1 -20 m.
L'assetto è quello tipico di un labirinto a forma di reticolato il cui andamento e sviluppo è sempre strettamente dipendente dalla locale situazione diaclasica. In linea generale, i vani sotterranei sono caratterizzati da dimensioni relativamente modeste, tendenza alla franosità, presenza di numerose concrezioni calcaree ed infine da mancanza di uno scorrimento idrico che vada oltre lo stato di un semplice stillicidio dall'alto.

Situazione geologica e carsismo
Lo sperone roccioso della Roccaccia, sul cui versante orientale si aprono i Pozzi della Piana, fa parte della struttura anticlinalica Narnese-Amerina la cui estremità settentrionale è rappresentata dagli affioramenti mesozoici del M. Peglia. Questa struttura tettonica è tagliata trasversalmente dal Tevere in corrispondenza della Gola del Forello. Litologicamente, la Roccaccia è costituita dalle formazioni calcaree e calcareo-marnose appartenenti al gruppo della Scaglia (Cretaceo Superiore -Eocene). Queste formazioni, ormai ben note, sono indicate, dal basso all'alto, come Scaglia Bianca, Scaglia Rosata, Scaglia Rossa e Scaglia Cinerea.
La Scaglia Bianca e la Rosata, che formano il nucleo dell'affioramento, sono costituite da calcare micritico ben stratificato e generalmente selcifero. La Scaglia Rossa e la Cinerea sono invece costituite prevalentemente da marnomicriti sottilmente stratificate con forte incremento, verso l'alto, della componente argillosa. Queste ultime formazioni sono distribuite nella parte superiore dell'affioramento dalla zona del Fosso dei Cipressi-Chiesa di S. Romana, alla zona della Roccaccia-Castello fino al Fosso della Contea ed oltre.
Le formazioni del gruppo della Scaglia possono ospitare un fenomeno carsico di tipo minore sia superficiale che ipogeo. Il carsismo superficiale è rappresentato da doline ben sviluppate anche se non numerose come il Catino, situato nel versante NE della Roccaccia a q. 302, e le ampie doline composte situate presso il Bivio della Cerasa, a N di Titignano, a q. 527 m ca. Nei pressi del Bivio della Cerasa sono stati segnalati, inoltre, due inghiottitoi attivi conosciuti come Buca della Moretta e Bucaione; entrambi sono impostati nella Scaglia Cinerea e sono periodicamente allagati; sono inoltre percorribili fino a una profondità di 50 m e di 12 m rispettivamente (PASSERI 1969). Il carsismo ipogeo, oltre che dai citati inghiottitoi, è rappresentato da numerose grotte e da numerosi pozzi di modeste dimensioni. Tutte le grotte della zona (Grotta di S. Francesco, dei Porci, del Forello e delle Capre) si aprono a breve distanza dall'attuale corso del Tevere e presentano un limitato interesse. La più importante, e cioè la Grotta di S. Francesco, raggiunge uno sviluppo planimetrico complessivo di appena 80-100 m; le altre consistono in brevi gallerie e cunicoli.
La loro genesi è legata direttamente all'attività erosiva del Tevere esercitata lungo piani litoclasici sempre evidenti e più o meno elaborati dalla percolazione dall'alto.
..continua...

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