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Buco della fiamma aspirata (Scavi Pozzo)

Antefatto:Finalmente abbiamo trovato il Buco della Fiamma Aspirata (buchetto sotto faggio e spine), Pozzo Pazzo (soffia un accidente), Pozzo Pizza (caldo umido ma non soffia) e una grottina nuova rilevabile che potrebbe forse andare ma anche no. Per la cronaca, siamo nei Monti Lepini, sotto il Semprevina, sopra Supino, verso Fonte Serena e i cercatori sono Mg e il Nozzolone, ma tanto del merito va a Rocco Reame (che segnala i buchi come Vincenzo da Itri) e a Cristian che ci dà i punti e lo sprone.

L’epica impresa:
Da che pozzo partiamo? Dal Buco della Fiamma Aspirata. Ecco fatto, non soffia né aspira. Allora, intanto Pozzo Pazzo è stato sceso e sondato e pare termini in cunicolo impossibile ancorché arioso. Invece il Buco della Fiamma Aspirata, trovato da Rocco, è intonso, sta a 100 m dalla macchina, in faccia al sole, e già te la dice lunga, non va, troppo comodo. Il tempo a nostra disposizione oggi è poco, mettiamo la sveglia e con piedediporco, mazzetta, scalpello, sega, cesoie, materiale da armo, ci troviamo detto fatto sotto il faggio. Il quale ha avuto la malaugurata idea di crescere a ridosso del buco. Mentre il Nozz si prepara, mi faccio largo con le cesoie tra bei cespugli di rosa canina. Zac. Ora non ci sono più. Tiè. Ma non ero amante della natura? Certo! In questo ambito della natura sotto forma di vuoto circondato da roccia. E ste rose hanno rotto in tutti i sensi, direi che anche il faggio ha rotto, mi appoggio a un ramone e quello crolla travolgendo quasi il Nozz. Potenza del pensiero. Il buco è inaccessibile per una radice che lo sbarra da una parte. “Che faccio? Sego?” mi chiede il Nozz perplesso “non è che faccio male al faggio?” “no, sai quante ne ha di radici sto qua!”. Sega sega e poi tutto un lavoro di scalpello, piedediporco, cesoie, qua non si tratta di levar roccia ma elastica legna. Finalmente mi par di passarci. Entro ma si incastrano i piedi. Sotto ci sono due massi traballanti che fanno da ponte, sotto il ponte il pozzo si allarga e si vede la fine, un condotto in discesa. Spingi e tira il Nozz estrae un masso ma l’altro sta là e non ne vuol sapere. I nostri modesti mezzi non ce la fanno, o hai spalle minuscole unite a una forza mostruosa o serve spittarlo, parancarlo e tirarlo su. Ormai è tardi e siamo stanchi un bel po’. Torneremo con altri mezzi e bon, sperando che nel frattempo un uragano causato dai cambiamenti climatici in corso si abbatta sul Semprevina svellendo sto faggio.
Ah, già, ma non è vero che ci sono cambiamenti climatici, sono i soliti ambientalisti fuori controllo che lo dicono!! Tocca adeguarsi al nuovo President…ah…Trampe, viè un po’ qua a far fuori il faggio thanks…nella logica dell’economia delle grotte prima di tutto…
Alla prossima!! Mg 27.1.2017

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