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Pozzo secondo di Monte Alto

(Rilievo e ricerca eventuali prosecuzioni)

Antefatto Dopo il Pozzo di Monte Alto, ci resta da scendere il Pozzo II di Monte Alto. I motivi? Intanto i due pozzi sono stati confusi, per cui il rilevo di uno pare sia stato attribuito all’altro, oppure semplicemente nel secondo non c’è, allora andiamo a rilevarlo e, con tale scusa, a vederlo per bene.

L’epica impresa: Siamo in 4, Cristian, Sergio, Saverio e la sottoscritta. Saverio con la solita disponibilità signorile che lo contraddistingue, mette la sua macchina, che la strada da Gorga a San Marino è ridotta uno sgarrupo.
Giunti al fontanile ci prepariamo e Saverio mi porge uno zaino vuoto “porta questo” “ben ci spartiremo il materiale sociale!” rispondo, invece se l’è già diviso con Cristian. E noi? Il nostro e bon. Che dire? Sono degli amori sti due!!! Hanno un occhio di riguardo per l’età, cosa molto apprezzata anche se ci sentiamo in colpa. Fatto sta che arriviamo al pozzo senza colpo ferire, trovando anche funghi en passant. Per entrare nel pozzo tocca sfrattare l’ingresso, cosa che il Nozz e Cristian fanno con furia belluina, tant’è che ora c’è un varco autostradale che porta da un albero a quello che servirà come armo d’ingresso. Arma il Nozz con 2 frazionamenti e un tirante e subito dà la libera. In pochissimo tempo siamo tutti sotto e ci rendiamo conto che il pozzo non è da 30, assolutissimamente no, infatti è una verticale da una ventina di metri a cui segue un conoide detritico molto ripido e fangoso pure. Manco il tempo di scendere che Saverio s’arrampica per una cengia su per la parete e vorrebbe salire in libera a vedere un fuso parallelo, a ciò sobillato da Cristian che ha intravisto una specie di “sorca” nera che l’attira. Complice l’assenza di Judith. Fortuna che Saverio ha la testa sulle spalle e verifica solo la cengia altrimenti qua ci sarebbe da chiamare il soccorso. Tra l’altro si vede che la sorca chiude avaramente. Intanto il Nozz inizia a prendere dati mentre li scrivo per benino, che noi la testa sulle spalle l’abbiamo svampita e se non riporto i dati per filo e per segno, il rilievo viene più schifezza del solito. Cristian, vista l’inutilità della sorca, inizia a scavare a cavolo dovunque tra la frana finale che oggi ha energia da vendere, sempre causa assenza di Judith suppongo. Lasciamo Saverio a metà altezza finchè Cristian s’avvede che tocca ritirarlo già in qualche modo, cosa che fa pensando di avere Judith tra le braccia, che nel buio ogni gatto è bigio, si sa. Espletati i nostri compiti istituzionali usciamo dal sottosuolo e qua Cristian inizia a martellarci i cosiddetti che vuole andare a Pozzo Luisa. Come se fosse a due passi. Lui insiste che è a due passi ma ha la testa svampita più di noi (sempre per il motivo di cui sopra) in realtà sta nel monte dirimpettaio, tocca scendere e risalire e farsi anche un bel po’ di strada. Invece ci sembra più proficuo verificare l’accessibilità del catauso di Artena per corsi di speleologia. E tra l’altro a piedi sta più vicino. Qua tra Cristian e Saverio c’è la gara a chi vuol armare più pareti, non ora, un domani, snobbando, ovviamente,quelle già armate, chesseimatto, quelle hanno la verticale in libera, i corsisti si sturberebbero. Ambè. “Allora andiamo a vedere la palestra di Montecelio” propone l’esagitato Cristian “che sta a due passi???sta all’altro mondo!!!!!!!!” rispondo stanca morta di tutti sti giri giri. Ahò Judith sbrigati a tornare che si dà una calmata, questo qua ci fa fare gli straordinari spelei, ahò!
Alla prossima!!! 16.9.2018

Pozzo secondo di Monte Alto

Resoconto di Cristian

Partecipanti: Sergio Nozzoli, Maria Grazia Lobba, Saverio Treglia e Cristian Bulli
E’ una tranquilla e ancora incredibilmente calda domenica di fine settembre quando al Bar dell’Ikea ad Anagnina ci incontriamo con Saverio Sergio e Maria Grazia alle 7:15 quando l’appuntamento era alle 7:30: direte voi ma “sono spelei questi? Assolutamente no a giudicare dall’orario anticipato al quale si incontrano.” Essi poiché generalmente i veri spelei (almeno quelli romani) non si telefonano nemmeno se non trascorre almeno la classica mezz’oretta di ritardo.
CHE BELLO FAR PARTE DEL GGCR!!!! E’ questo quello che penso quando ci sono questi episodi al di fuori dal comune o meglio che io considero dovrebbero essere la normalità. Dopo caffe cappuccini e cornetti facciamo la dovuta conoscenza con il nuovo carro bestiami di Saverio: altro che carro bestiami è una bel RAV4 con tanto trasmissione a 4 ruote motrici: è proprio quello che ci serve per affrontare la oramai sterrata sbragata che conduce Gorga a Fonte Canai (metà del mondo speleo la chiama fonte San Marino ma i locali ci insegnano che non si chiama così ma non lo dite a nessuno perché è comodo chiamarla Fonte San Marino). Bella macchina, rapidamente parcheggiamo davanti alla fonte dove ci sono auto di ogni tipo: dalla panda 4x4 del fungarolo, alla L200 del cacciatore… Ci mettiamo in marcia, e raggiunta la sella di Monte Alto non continuiamo a salire verso il fronte nord ovest del monte dove troviamo il pozzo primo, oggi è il turno del pozzo II e quindi deviamo subito verso destra in piano a mezza costa. Individuato l’ingresso comincia l’opera di disboscamento: essi l’ingresso è lievemente infrattato e con lo sfrattatore insieme a Sergio mi dedico a tagliare tronchi d’albero e arbusti. Ultimata l’opera ci leghiamo le mani con il nodo di Cesare: Emmegi e Sergio vanno fieri di questo nodo e anche io lo reputo molto comodo. Legata su due alberi la corda direi che è abbastanza sicura per scendere sto 15-20 m stimato almeno da come appare dall’alto. Sergio il dottore (come lo nomina Saverio) è la persona incaricata (ovvero che ha i poteri) di armare la cavita nelle dovute maniere per consentire a noi tutti di scendere. Ultimata l’opera ci ritroviamo subito alla base dell pozzo che ha una larghezza che in alcuni punti raggiunge i 5 metri, termina su un conoide di terra e sassi dove nel punto più profondo chiude inesorabilmente e senza il minimo segno di scorrimento d’aria. Numerosi tentativi di individuazione di una possibile prosecuzione, fatti anche e soprattutto da parte mia, sono stati vani: non si è voluta aprire vabè…Sergio ed Emmegi si mettono alle prese del rilievo. E’ stato bello osservarli emmegi che si occupa di fare il compilatore (si un nuovo ruolo perché la didattica ci insegna che i ruoli nel rilievo sono 3: disegnatore, traguardatore e misuratore ma visto che emmegi scrive pedissequamente tutto ciò che dice Sergio mi è sembrato che stesse facendo un vero dettato :-s). Anche Sergio tra ipotenuse e cateti, tangenti e cotangenti tira fuori lo scienziato che è in lui…insomma una parola uno spasso :-D. Ultimato il rilievo Sav sale con il sacco e finalmente faccio qualcosa pure io ovvero mi disarmo la grotta: quante ne ho disarmate...però mi ha fatto piacere staccare corde e attacchi, ora mi farebbe piacere anche armare, spero che non manchi occasione.
Usciti tutti dico alla comunità: ci sarebbe da fare lo stesso lavoro a Pozzo Luisa visto che sono le 14 vi andrebbe di andarci?” Sergio e Emmegi “ ma che sei matto!!!Ma noi c’avemo un’età!!!!”. Vabè niente si torna alla macchina ma ci viene in mente di fare un sopralluogo alla palestra di Artena in vista dell’imminente corso: ci sono un po’ di lavori da fare per renderla agibile a persone inesperte.

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