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Fosso Scoccio - Sentiero Woitila


mappa del percorso

Da Tivoli si percorre la S.P. 33a “Empolitana” fino al km.17,500. Si prende una strada sulla destra fino a raggiunge una ampia radura (statua di Woitila) dove si parcheggia la macchina. Si imbocca una ripida sterrata in discesa dalla parte opposta al sentiero Karol Woitila che arriva ad una piana sottostante. All’altezza di una bacheca illustrativa in legno (bollo arancione), invece di seguire a sx. la strada principale verso Pisoniano, si prende una diramazione sulla dx. che si segue passando tra gli alberi fino ad arrivare all'alveo roccioso di Fosso Scoccio. Da qui parte il sentiero (bandiera CAI su un piccolo tronco) che sale il ripido fianco della montagna e che dopo aver costeggiato la forra sempre sul suo lato dx, sfocia sulla parte terminale del fosso e poi nella Valle Sambuceta. Dopo un grande albero si punta a dx. e abbandonato il sentiero con la segnaletica C.A.I. che prosegue lungo la Valle Sambuceta, si seguono in prossimità delle prime rocce i bolli arancione fluorescente che conducono prima sulla Sella dei Carpini nei pressi della cresta rocciosa dei cosiddetti “Sgrimuni Nocini”, nome in uso ai locali ma geologicamente noti come “Anticlinale di Pisoniano” m 948. Si procede arrampicando a tratti sul facile per tutta la lunghezza della cresta, fino a ricongiungersi con il sentiero della Valle Sambuceta all’altezza del valico terminale che si affaccia verso nord nel Fosso Innominato, oppure si seguono sempre i bolli arancioni fino ad arrivare nei pressi del Cimitero e poi si prende una traccia che porta alla "Finestra Orografica" ( 1010 m). Da qui, seguendo il sentiero segnalato si arriva al Santuario della Mentorella. Dal Santuario, si riscende comodamente a valle per il sentiero Karol Wojtyla, che attraverso il Vallone di Falconara riporta al parcheggio.

Valle Caprara 1059 m


mappa del percorso

Dalla strada Empolitana, dall'uscita di Castelmadama verso Ciciliano, prima di arrivare a Passo della Fortuna, si gira a destra (cartello segnaletico all'inizio della strada)salendo una sterrata verso Valle Caprara (parcheggiare).(351 m) Il sentiero "Massimo Rocchi" (targa all'inizio) percorre in salita il bosco lungo il canalone a destra di Valle Caprara. A circa 200 metri dall’inizio del sentiero si incontrano i resti di una calcara. Nel vallone, in una grotta sotto una rupe che domina l’accesso alla valle, a poca distanza dal percorso, si apre un rifugio dove, nella primavera del ’44, l’ultimo periodo dell’occupazione tedesca, trovò riparo la famiglia del partigiano Domenico Rocchi.
Valle Caprara è stata dichiarata dal CNR “biotopo di particolare interesse naturalistico”. Nel bosco, infatti, si ritrovano aceri, carpini, ornielli e cornioli, e via via salendo di quota faggi e tigli. Alla fine della salita (1059 m) si percorre la dorsale dell’altura chiamata Spina Santa, sgombra dalla vegetazione, per poi intraprendere la discesa verso sinistra. dalla cresta si possono vedere, da nord a est, i Monti Tiburtini, Ruffi e Affilani fino al Monte Scalambra mentre in distanza si vedono i Simbruini. In basso si vedono i paesi di Sambuci, Saracinesco, Ciciliano, Cerreto, Rocca Canterano, Gerano, Canterano. Il sentiero prosegue verso valle senza possibilità di errore, fino all’incontro con una carrareccia che in seguito passa sul tracciato del metanodotto e l’innesto con la partenza del sentiero. Si può pure scendere, seguendo delle tracce blu, lungo una sentiero che, oltrepassato il fosso di Spina Santa, scende in direzione Fontana della Nocchia e prosegue a destra scendendo fino al Passo della Fortuna, in prossimità dell'area archeologica "Trebula dei Suffenati. (tot circa 10 km, 952 dislivello)

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