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Le 4 cime (Escursione Monte Terminillo)

Antefatto:Come ogni settimana aspetto fremente il messaggio di Giorgio. Chissà che ci propone, facile o difficile? Ben, la risposta è semplice, per lui sempre facile, per me al limite dell’umana resistenza. Oggi con noi c’è pure Augusto, così spero bene che sia una mezza sega come me.

L’epica impresa:
“Si va all’Elefante” ambè, rifiato, l’Elefante è quella cima di fronte al Terminillo, a occhio niente di che. Tutti pronti, vedo che perdono tempo a sistemarsi i GPS e rifiato ancora di più, anzi, Giorgio dice ad Augusto, che s’è già inerpicato, di aspettarlo. Bon, fiori a me!, ce ne sono una profusione e perdo tempo a fotografarli. Poi, di colpo, eccoli operativi, scopro che Augusto è un razzo umano mentre Giorgio e Arnolfo sono allenatissimi dal Monte Amaro. Stavolta non me la prendo più di tanto, il fiato questo è, vorrà dire che mi aspetteranno. Ma su questo posso star tranquilla, mi aspettano sempre volentieri e mi lasciano pure il tempo per rifiatare. Certo che sto sentiero non va all’Elefante “no, va al Brecciaro!” “come al Brecciaro?” “si, prima andiamo in questa cima e poi da qui all’Elefante” . Mi hanno turlupinato, mi pare un giro da paura. Dopo una pettata di sentiero breccioso, eccoci alla cima del Brecciaro, sono proprio contenta, ora andiamo all’Elefante? Macchè, a razzo si dirigono parte opposta. Dove? Al Monte Ritornello! Mi sembra vicino, tutto sommato gliela posso fare. Sehh! mica ho visto la vera cima, no, solo una senza nome che sta di fronte, invece, girato l’angolo, vedo il Ritornello distanteeeeeee, ma tanto assai. Me ne guardo bene dal lagnarmi che Giorgio poi non mi chiama più, li seguo sconvolta, pensando che tutto il dislivello che sto perdendo ora, poi lo rifarò in salita. In men che non si dica arriviamo pure alla cima del Ritornello e qua Giorgio ci concede la sosta per una banana, mangiata veloce. Mi ingozzo fulminea una pesca, tiè, e poi mi accingo a tornare verso il Brecciaro che devo fotografare qualche fiore mentre loro si mangiano sta banana. Non faccio in tempo a inchinarmi che sono già qua “fotografato il fiore?” tutto mosso, ma subito mi rimetto in riga, buon dietro a sti forsennati. Arieccoci al Brecciaro e stavolta davvero si va all’Elefante. Qua viene il bello. Per salirci c’è una cresta sottilissima mezza arrampicabile, ma per me davvero divertente. Che tanto i passaggi circospetti mi fanno un baffo e rallentano “QuellidelCAI”. In cima all’Elefante manco una croce, un libro di vetta, qualsivoglia cosa elefantiaca, a momenti manco una foto mi fanno fare che prendono il via per un’altra cima, Monte Valloni. Non posso nemmeno protestare, cosa che mi guarderei bene dal fare, ma insomma, da 1 cima son diventate 4, vuoi vedere che davvero davvero stiamo facendo tutti i 2000 appenninici in 2 anni? Allora ditelo!! Che mi alleno prima....ah già….è quel che sto facendo. Il ritorno è per la cima dell’Elefante e una cresta lunga che uno potrebbe pure evitare e scendere alla strada sotto, fare l’autostop e farsi portare al rifugio Sebastiani, aspettarli le ginocchia sotto il tavolo. Perché “QuestidelCAI”, tanto veloci a camminare, quando si trovano con le ginocchia sotto il tavolo non si alzano più e io fremo perché devo tornare a casa a festeggiare il Nozzolone che è il suo compleanno!! Insomma, si fermano al rifugio, si fermano a far la spesa, si fermano a salutare Augusto e non li schiodi...e poi dicono di noi spelei che siamo lenti (in effetti…non hanno poi tutti i torti..).
Alla prossima!! Mg 28.7.2016
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