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Rave Santa Maria (ricerca riposizionamento grotte)

Premessa : Visto che ste “seghe” che scrivo (denominate “colpo di Grazia” per salvare il bon ton) sono state considerate alle stregua dei manoscritti del Mar Morto, patrimonio dell’umanità spelea, allora mò ve beccate le prossime, che ho il visto “libertà di stampa e di espressione”.

Antefatto:Continua la nostra attività esplorativa in quel di Gorga, alla ricerca di grotte ignote e dimenticate da dio, santi, madonne e speleologi.

L’epica impresa:
La nostra meta è la ricerca di tre cavità: “Grotta Vadorio”, “Risorgenza dell’Ubbero”e “Inghiottitoio Cognaia”, situate nella zona di Rave Santa Maria. Prendiamo la strada, in pessime condizioni, che da Gorga scende verso Valle Stretta, poi, per faticare il meno possibile, c’azzardiamo a proseguire in macchina nella strada che risale la valle sulla sinistra. Fortuna vuole che sta macchina si crede un fuoristrada, viceversa, lasciate perdere. Al primo e unico spiazzo lasciamo il veicolo e attraversiamo, inutilmente alla ricerca del giusto sentiero, un intrico di fili spinati e recinti per ritornare di nuovo allo spiazzo, visto che da qua parte uno stradello, bel bello e comodo. In poco tempo e tante foto di fiori in gran varietà, eccoci a un ampio ballatoio prativo con muretto sottostante dirimpetto a Gorga. Il punto di “Grotta Vadorio” è questo, ma gira che ti rigira la grotta non c’è, in compenso la presenza di tanti muretti fa pensare ad un antico sito abitativo pre-gorgano che, se fossi stata una bronzea antica, mi sarei stanziata proprio qua, acqua permettendo. Già l’acqua. Scendiamo su uno stradello sottostante che fiancheggia una tenuta con nel mezzo un grande serbatoio-volubro recintato da sassi. Dovremmo riuscire ad entrare nella tenuta alla ricerca della “Risorgenza dell’Ubbero”, che pensiamo essere nelle dirimpettaie pareti rocciose, completamente invase da folta vegetazione. Impossibile entrare, il recinto è altissimo e il cancello chiuso da catena e lucchetto. Bon. Non ci resta che cercare “l’Inghiottitoio Cognaia”. Saliamo verso la cresta di Rave Santa Maria e c’imbattiamo in una bella capanna-rifugio “de Francisco”. Qua il Nozzolone propone di passarci le vacanze, si va beh, ma l’acqua?. Sali sali arriviamo al bivio “Sgurgola- Rave Santa Maria”. Proseguiamo imperterriti nel sentiero diventato piano e, alpezzodiplasticasullalbero ecco l’ ”Inghiottitoio Cognaia”, trovato dal Circolo nel 1955. Più vecchio di me e pure malconcio, visto che sotto c’è un po’ di immondizia nella quale si ferma il sasso (5 metri + rotolo). Cristian, interpellato sulla faccenda, dice averlo sceso “5 metri giù di lì e non c’è aria”. Lo scopo della nostra uscita sarebbe raggiunto, ma mi vien voglia di vedere la famosa “Rave Santa Maria” . “Mancano 500 metri” fa il Nozz come dire, ce la faremo? “In piano o in altezza?” “in piano” “allora può essere”. Bene facemmo, perché c’imbattiamo nel “rifugio Rave Santa Maria”, bello, appena fatto, pieno di vivande pro viandanti spersi in quest’alpe gorgana. Vorrei farmi un mezzo litro di caffè ma ho scrupolo di togliere i viveri a gente che chissà come c’è arrivata qua, magari dalla sottostante Sgurgola, una pettata che levati. E l’acqua? Appunto.
Saliamo sulla cima del monte, tralasciando il bivio per Monte Filaro, laddove solo gli ansiosi di cime di “QuellidelCAI” si sarebbero fiondati. Sulla cima bel madonnone, bandiera italica e panorama sulla valle Latina, Sgurgola e tutteccccose laziali. E mò? I Nozz propone la ricerca del “Nicchione” “quant’è distante?” “50 m” “se po’ fa” . Seguiamo una traccia sotto le pareti che mi manda in visibilio per la copiosa fioritura della Cymbalaria glutinosa Bigazzi & Raffaeli che mi fermo a fotografare in tutte le pose, mentre il Nozz capisce che arrivare a sto Nicchione è cosa ardua, visto il roveto, troviamo solo una parete franosa piena di scritte. “Hanno messo a catasto la parete con le scritte?” “si anche le doline qua” ambe….e l’acqua? Ma perché sta qua chiede sempre dell’acqua?. Perché, famo a capirse, pensavo che oggi salissimo a Fonte San Marino laddove l’acqua esce copiosa e mi sono portata una discarica di bottiglie di plastica vuote da riempire e solo un termos di tè dolce da far schifo (ad uso del Nozz) per cui sto senza acqua e la lingua si è incollata nel palato e non posso nemmeno fare cicaleccio molesto col Nozz che, stavolta, pare tutto contento, a parte la gamba…
.Al ritorno, sosta alla fonte per carico d’acqua, che a casa nostra si beve solo acqua “Fonte San Marino” ossia piscio di speleologo.
Alla prossima!! Mg 14.4.2016
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