va a monti Ruffi: tettonica
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CARATTERI GEOLOGICI E STRATIGRAFICI

I sedimenti affioranti nei Monti Ruffi si sono deposti in un'area di transizione tra il margine della piattaforma carbonatica laziale-abruzzese e gli ambienti di mare aperto umbro-sabini; di questa successione affiorano prevalentemente terreni cenozoici calcarei e calcareo-marnosi. La collina di Marano Equo, costituita da calcari di età cretacica rappresenta un blocco residuo del margine della piattaforma carbonatica. I terreni cretacici
sono rappresentati prevalentemente da biocalcareniti e biocalciruditi di colore biancastro ed aspetto saccaroide, in strati di notevole spessore difficilmente distinguibili a causa dell'elevato grado di fratturazione.
I depositi cenozoici più antichi sono rappresentati dalla formazione di Guadagnolo (Miocene inferiore) costituita da una alternanza di marne e di calcareniti organogene che diventano predominanti verso l'alto.
La frazione detritica intercalata alle marne è dovuta alla risedimentazione, lungo la scarpata di raccordo al bacino umbro-sabino, dei materiali derivanti dallo smantellamento dell'adiacente piattaforma carbonatica già emersa.
Estesi affioramenti di tale successione caratterizzano l'area settentrionale dei monti Ruffi, a nord e nord-ovest di Saracinesco, mentre nel settore centrale della struttura affiorano nelle incisioni vallive dei fossi che confluiscono nel Torrente Fiumicino (es. Fosso del Fioio).
Al di sopra della formazione di Guadagnolo si rinviene la successione dei Calcari a Briozoi e Litotamni, (Langhiano- Tortoniano ), costituita in quest'area da calcareniti bioclastiche intercalate a sottili livelli terrigeni che rappresentano il prodotto e a sedimentazione di materiali provenienti dalle zone di piattaforma carbonatica dove questa successione è rappresentata da calcari massivi di ambiente di scogliera.
Estesi affioramenti di biocalcareniti caratterizzano l'area centrale e meridionale dei Monti Ruffi (M. Fossicchi, Costa Sole, M. Cerasolo ), su queste litologie si sono inoltre sviluppati gli abitati di Saracinesco, Cerreto Laziale e Anticoli Corrado.
Il passaggio tra la formazione dl Guadagnolo e la successione dei Calcari a Briozoi e Litotamni avviene con la graduale diminuzione della frazione marnosa sulle calcareniti fino alla comparsa delle calcareniti bioclastiche.
Tali variazioni litologiche indicano un progressivo livellamento dell'area di scarpata con un ambiente di mare più sottile adiacente ad una piattaforma carbonatica non più emersa dove riprende per un breve periodo la sedimentazione.
Dopo la fluttuazione del livello del mare che ha portato alla sedimentazione del Calcare a Briozoi e Litotamni si assiste ad una generale subsidenza, che determina nuovamente condizioni di mare aperto sottolineate dalla successiva sedimentazione delle Marne a Orbulina (Tortoniano inferiore).
Questi depositi sono costituiti da marne e marne calcaree caratterizzate da una fauna a foraminiferi planctonici, alla base molto ricche in glauconite con uno spessore medio intorno ai 20 metri.
Affioramenti di questa successione sono visibili nell'area centrale dei Monti Ruffi, localizzati lungo un allineamento NO-SE, nelle località "Le Prata" e "Fonte Lupo".
In continuità di sedimentazione sulle Marne a Orbulina si osservano le torbiditi silicoclastiche tortoniane, il passaggio risulta abbastanza graduale, grazie alla presenza di sottili livelli arenacei già all'interno delle marne e alla progressiva diminuzione delle faune.
Questa successione è costituita per la I. maggior parte da arenarie grigiastre a grana grossolana che per alterazione ed ossidazione tendono a divenire giallastre.
Lo spessore medio, in questa zona, si aggira attorno ai 500 m. I depositi risultano dall'accumulo di materiali, provenienti ti da zone in sollevamento a causa dei movimenti orogenici alpini, che si incanalavano in aree depresse poste al fronte delle catene appenniniche in via di deformazione. Una fase compressiva databile al Messiniano determina l'accavallamento della struttura dei Monti Ruffi verso est con la conseguente interruzione degli afflussi di materiali silico-clastici. Estesi affioramenti di questa successione bordano i lati orientale e meridionale della struttura carbonatica dei Monti Ruffi. Successivamente si ha l'emersione della struttura e l'area assume pian piano l'assetto attuale, con l'erosione dei rilievi ed il colmamento delle depressioni ad opera dei materiali granulari derivati, originando i detriti di falda che costituiscono accumuli adagiati ai piedi delle dorsali e risultano formati da detriti ciottolosi caoticamente accatastati. Particolare rilevanza assumono i conoidi formatisi
in corrispondenza del cambiamento di pendenza dei fossi che scendono dai rilievi carbonatici verso le valli del Torrente Fiumicino ad ovest e la valle dell'Aniene a nord e ad est.
In particolare lungo la valle del Torrente Fiumicino, si notano estesi depositi detritici lungo il margine occidentale delle strutture carbonatiche.
Le terre rosse, residuo di processi carsici, con prevalente componente di silicoalluminati, dovute allo scioglimento del carbonato di calcio da parte dell'anidride carbonica contenuta nelle acque meteoriche, sono localizzate all'interno delle strutture carbonatiche all'interno di doline e altre piccole cavità.
Questi sedimenti a bassa parmeabilità trasformano le doline, dopo intense precipitazioni, in laghetti utilizzati molto spesso come abbeveratoi dagli animali.
Sono inoltre presenti lungo la valle delI' Aniene alluvioni lacustri e fluviali, a nord di Marano Equo, dove la valle si allarga notevolmente fino all'altezza di Anticoli-Roviano, i sedimenti risultano costituiti da alternanze di limi a diverso colore, dal verdastro al rossiccio, con intercalazioni anche di natura travertinosa e con spessori di circa 20 metri a testimonianza di una fase di stasi nella attività erosiva operata dal fiume Aniene e dai suoi affluenti e probabilmente favorita da un momentaneo sbarramento operato più a valle sul fiume.
Le alluvioni recenti che costituiscono il fondo valle dell'Aniene risultano essere prevalentemente limose.
In corrispondenza di Colle Foresta, a sud ovest di Cerreto Laziale esiste un piccolo affioramento tufaceo di provenienza incerta, probabilmente riconducibile ad episodi vulcano-clastici verificatisi circa 500.000 anni fa in aree limitrofe.

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