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Sega del basalto sottomarino

Antefatto:Terza uscita del corso, palestra di Fioranello. Presenti: Andrea, Gabriele, Loretta (e cuginetto), Federica, Paolo, Nozzolone ed Mg..

L'epica impresa:Gli allenamenti a Fioranello vanno come devono andare, Paolo vince subito una sega per omessa verifica di una corda ma, non contento, ne accumula un’altra, facendo il saputo. Già perché nel definire Fioranello come “leucitite” (e non colata basaltica come comunemente si crede), aggiunge, a mò di spiegazione scientifica “perché il basalto si forma solo sotto il mare”.
“Ma vah?” questa mi giunge nuova!!!Lui continua citando un tizio geologo che gli ha insegnato ciò, strano però, immagino sia come per i calcari bassi, che Mariodiguidonia gli aveva spiegato la stratificazione dei calcari per era geologica e la conseguenza è stata la creazione di una geologia parallela in auge nel nostro gruppo, che ora si citano i “calcari bassi” come il vangelo.
Non sto troppo a smentirlo, riservandomi di verificare con i libri geologici che ho a casa, tra l’altro, proprio la “Guida Geologica Regionale” del Lazio a cura della Società Geologica Italiana, che tratta, guarda caso, proprio del fenomeno eruttivo del Vulcano Laziale di cui la palestra di Fioranello è una colata.
Fra tutti i Distretti Vulcanici del Lazio quello dei Colli Albani è il più imponente e, tra i vulcani centrali è quello che ha il maggior volume di lave prodotto (circa 290 km3 ), attraverso un’attività prevalentemente esplosiva che si è svolta, a partire da 600.000 anni fa, in cicli separati da lunghe pause. Le peculiari caratteristiche dei materiali eruttati (omogeneità, compattezza litoide, granulometria fine) hanno permesso una loro utilizzazione, in Roma e nei suoi dintorni, come materiale lapideo, (i famosi sampietrini); tra l’altro, dal Mausoleo di Cecilia Metella fino all’altezza di Frattocchie, l’Appia decorre su una colata di lava emessa circa 260.000 anni fa.
La via Appia Antica usa come tracciato la colata di Capo di Bove, che, fluendo all’interno di un valloncello, è arrivata fino a dove oggi c’è la tomba di Cecilia Metella, appunto.
Millenni dopo le colline laterali tra le quali la lava era fluita si sono smottate perché erano di terra ed oggi sono delle vallette (come quella dove passa la via Appia Nuova).
Invece la colata di lava - che è leucitite - è diventata la dorsale di una collina quasi rettilinea, che arriva dai Colli Albani fino a Roma.La colata è composta di una leucite a melilite nota anche come cecilite, con un aspetto compatto, grigio scuro con macchie tondeggianti.
Spesso viene detto che sia i sampietrini che i basoli sono di basalto. La confusione del nome di questa roccia non è un errore banale, bensì un errore concettuale poiché l’Italia è nata da un regime compressivo (scontro collisionale tra Placca Africana e Placca Europea) mentre il basalto è di un regime distensivo quali le dorsali sia emerse (Hawai, Islanda) che sommerse.
Assodato, quindi, che correttamente Paolo ha indicato Fioranello come leucitite, vediamo bene cosè il basalto e se è vero che si forma solo sotto il mare.
Il basalto è una roccia effusiva basica, costituita da fenocristalli di pirosseno, plagioclasio, olivina in matrice fine, a volte vetrosa.
I basalti rappresentano le rocce eruttive più importanti della terra, ci sono quelli della dorsali oceaniche e quelli delle zone di subduzione, ma si presentano soprattutto nelle colate di lava e rappresentano più del 90 per cento delle rocce vulcaniche.
Ordunque, esiste il magma basaltico, come prova questo esempio :
in uno dei vulcani più grandi del mondo (il Klutcheskoi, in Kamatchatka, alto quasi 5000 m) esiste una sacca di magma con basalto allo stato fuso (essendo a profondità tra i 45 e 60 km). Le rocce normali della fascia superiore del mantello sono costituite da eclogiti (rocce metamorfiche allo stato solido con pirosseni e granati); a temperature comprese da 1200 e 1400° le eclogiti fondono, trasformandosi in magma che contiene le stesse percentuali degli elementi mineralogici caratteristici del basalto; un magma, cioè che cristallizzando a temperature e pressioni inferiori può dar origine al basalto, il basalto, pertanto, proviene non dalla magmatizzazione dei basalti della crosta terrestre ma dalla fusione delle eclogiti del mantello. Le regioni ricche di focolai sismici, come pure quelle dei focolai magmatici profondi, sono allineate su fasce preferenziali caratterizzate da particolari fratture e spostamenti della crosta terrestre.
Sono questi stessi movimenti e le correnti ascendenti del mantello inferiore i responsabili della fusione delle eclogiti.
Esse, talvolta, vengono riscaldate in loco e talaltra vengono spinte a profondità dove dominano temperature superiori.
Trasformate in magma, se ricristallizzassero sotto grandi pressioni si trasformerebbero nelle eclogiti, mentre se solidificano a minori pressioni diventano gabbri o basalti.
Famose a capì, tanto per fare un esempio, le lave dell’Etna sono basalti, ovviamente, non sottomarini.
E tanto per puntualizzare ulteriormente, il calcare dei monti Ruffi, visto in loco e studiato a tavolino non è “robaccia” bensì è un’ottima “biolcalcarenite” medio miocenica..come abbiamo potuto appurare il Nozzolone e la sottoscritta, cercando e trovando il famoso pozzo di monte Costasole, fenomeno carsico molto interessante.
Alla prossima!Mg 9.11.2008

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