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Sega "che campi solcati!" (Ricerca grotte Val Leona)

Antefatto:Abbiamo finalmente comprato la cartina con tutti i sentieri del Velino e dintorni e ci viene immediatamente la fissa di farli tutti.
Sabato pomeriggio, cartina alla mano, mi studio i percorsi più interessanti.
“Nozzolò, che ne dici di salire ai monti della Magnola?sconosciutissimi” “chesseimatta! troppo dislivello” “va beh, ho capito, tu che vuoi fare?” “scendere la gola di val di Fua” “con tutto sto peso, corde, imbrachi, trapano per armarla??!! No, aspettiamo di essere in tanti che ci dividiamo i carichi. Senti, che ne dici di salire da Lucoli fino al lago della Duchessa?” “a che fare?” “a vedere una zona nuova”. Con lui è così, se propongo, boccia, meglio che sia lui a decidere, intanto per il nervoso mi leggo tutto un libro botanico e trapianto un bel po’ di piante grasse, decidesse un po’.

L'epica impresa: : Domenica, la sveglia mi sveglia, ma il Nozzolone che infin aveva deciso per un sentiero abbordabile, e del tutto nuovo, si sente male. Appurato che non è moribondo, si convince a venire lo stesso.
Visto che è ferragosto, sull’autostrada c’è un traffico della madonna, usciamo e facciamo la strada normale, sehhhh, ci perdiamo due volte a Carsoli e una a Pietrasecca, per cui riprendiamo l’autostrada, che è meglio.
Finalmente, arrivati a piano di Campofelice, prendiamo la sterrata per la miniera di Bauxite dove lasciamo la macchina….con piaghe da decubito a furia di starci seduti.
Il sentiero è una stradina con l’ingresso chiuso da massi, per non far passare le macchine e nemmeno, come ci diranno, quella che porta i viveri al rifugio. Dopo un pezzo di bosco si esce su una vallata amena, valle Leona, da una parte c’è il monte Puzzillo e dall’altra Cimata di Pezza.
Abbiamo due possibilità, un sentiero calmo e tranquillo che porta al rifugio Sebastiani e uno serpeggiante che porta nello stesso posto, ma tortuosamente, ovviamente scegliamo il secondo.
Mentre fotografo fiori e non guardo nemmeno dove vado, sento il Nozzolone che strilla come un ossesso, si sarà sentito male? L’avrà morso una vipera? No. Ha visto campi solcati interessanti.
Ovviamente abbandoniamo in men che non si dica il sentiero tortuoso per inerpicarci nei più favolosi campi solcati del Velino.
Pericolosissimo camminare tra campi solcati con la digitale in mano cercando grotte e fotografando fiori nel contempo!
Il Nozzolone mi dirige anche a mò di joy stik a vedere uno sprofondo, macchè pozzo, sembra pozzo, inghiotte ma a noi umani no.
Insomma siamo entusiasti all’ennesimo potenza di questa magnificenza carsica, battiamo in lungo e largo ma pozzi manco l’ombra, ossia, solo l’ombra.
Però si sta facendo tardi, ci aspetta il rifugio Sebastiani con i viveri contati, annamo prima che ce magnano tutto!
Annamo per modo di dire, altri campi solcati ci distolgono dal proposito mangereccio, alla fine arriviamo alle 15 e qualcosa, ma penne all’arrabbiata e minestrone ci sono lo stesso per noi.
Grazie gestori, e pensare che ero venuta al rifugio per leggermi la guida della flora di montagna, lettura d’obbligo ogni volta che passo al Sebastiani.
Il ritorno è senza infamia e senza lode, nel senso che non abbiamo trovato nessun buco ma nemmeno ci siamo persi, e vorrei anche vedè come si fa a perdere ancorché tra campi solcati di incomparabile bellezza!
Sega?? manco tanto…mica è colpa nostra che i buchi non ci sono.
Alla prossima! Mg 15.8.2010
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