sega successiva
torna all'indice
torna al menu

Sega a Castelluccio (Esplorazioni speleologiche Sicilia)

Antefatto: Eccoci in terra sicula, sicana, elima, non certo per far speleologia, anche se…
Volevamo solo fare i nonni con Sibilla al seguito, che già di per sé è più faticosa di una grotta, di un sanpietrino nel meandro, di un corsista recalcitrante, per cui, unanimemente d’accordo, Mg e Nozzolone decidiamo che “niente materiale speleo, solo quello di Sibilla, non si sa mai”.
L'epica impresa: Invece Paolo e Federica ci portano alla sede del GS Siracusano e noi facciamo i vaghissimi, il nostro compito istituzionale è far divertire la belva.
Però l’orecchio…di dionisio…casca sul discorso che sta facendo Ruben “c’è una grotta nella necropoli di Castelluccio, ma stretta stretta, nessuno c’è entrato, sopra c’è una specie di tumulo,ecc ecc” mihhhhhhhhh impossibile resistere, veniamo anche noi, Sibilla e casco al seguito.
Il giorno concordato eccoci alla necropoli, il buco è davvero stretto, ma Ruben un po’ titubante, convinto che il tiro congiunto del Nozzolone e di Paolo riusciranno ad estrarlo, inizia a calarsi.
“AHHH RAGNO ENORME!!!!” fortuna che il magro è Ruben per cui lo rassicuriamo che certamente non gli fa nulla, fortuna che noi non c’entriamo..poi Federica gli imbastisce tutto un discorso scientifico sulla necessità di documentare le bestiacce di grotta, sia mai ci sia stato qualche collegamento con la terra ferma e bla bla..
Così Ruben entra tutto convinto, una mano su una giù e non solo non ammazza l’animalaccio ma lo fotografa pure come pure fotografa una cavalletta giganteschina che non è una dolicopoda, visto che in Sicilia non ci sono.
Il buco è una fessura beante che non porta a nulla, cioè ci sarebbe anche una strettoia infima ma non soffia, Paolo è convinto che non c’è storia e se lo dice lui c’è da crederci al 100%, visto che è per lo scavo ad oltranza di 99 grotte impossibili su cento.
Estratto il Ruben, proseguiamo per la visita della necropoli, sia mai trovassimo altro pane per i nostri denti.
Con Sibilla che strepita strillando come un’ossessa perché ho osato proporle di mangiare un fico.
Le metto la luce in mano e le impongo di andare ad esplorare buchi, così finalmente si calma, buon sangue non mente.
Ruben poi si ferma davanti ad un roveto dove nereggia qualcosa.
“Entra” gli dico “ti seguo senz’altro” perché i rovi sono il mio pane quotidiano.
Quasi lo spingo dalla voglia che ho di esplorare qualcosa anch’io, poi vengono tutti, tranne il Nozzolone che non c’entra, al solito.
Dentro c’è un pipistrello e una specie di grotta-abitazione trogloditica-tomba e chissà che altro, troviamo anche uno strumento litico ma niente di speleologicamente rilevante.
Sibilla finalmente sta a suo agio completo, raspando terra con Federica.
Concludiamo l’avventura con promesse di scambi culturali, cioè di appropriarci di Ruben in quanto valente e soprattutto magro-forte speleologo da utilizzare al meglio nei nostri fetidi bucacci.
La sega va a Sibilla, per lagnosità estrema.
Alla prossima! Mg 2.9.2010
sega successiva
torna all'indice
torna al menu