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Sega di un corso appresso ad un altro (Palestra di Fioranello)

Antefatto:Il GGCR ha appena finito il corso speleo, su due allievi due si sono iscritti, tutti convinti di ciò, ottimo risultato, non solo, ma hanno portato ben due donne (Carlotta e Francesca) interessate alla faccenda mentre, spontaneamente, si è presentato al gruppo un aitante illusionista di nome Max nonché Giuliana che, avendo fatto il corso anni fa, è desiderosa di ripetere l’esperienza. Che si fa? Senza porre indugio alcuno, né far aspettare i polli che ci sono capitati senza sforzo alcuno, iniziamo subito un altro corso.
Nella premessa va detto che Paolo, per sondare l’effettivo interesse dei malcapitati, li sottopone a serio interrogatorio sulle loro intenzioni e poi illustra al meglio la vita spelea: freddo, bagnato, buio, fango, fatica, peso, ragni, ragni a zompo, pipistrelli, scavi, alzatacce, fare tardi.

L'epica impresa:Prima uscita, palestra di roccia di fioranello, gli allievi si presentano tutti tranne Carlotta, già estremamente preoccupata dei ragni, per cui non sappiamo bene se tale assenza debba essere attribuita ai fantomatici ragni. Come istruttori siamo: Paolo, Federica, Patrizia, Luca, Roberta, Nozzolone ed Mg ed arriva pure Andrea a fare il praticante, speranzoso di entrare finalmente in lizza per la sega. “Ma non l’hai portato Mastrolindo?” “no deve studiare, sehh lui dice studiare” “perché che fa? Ha la ragazza?” “no, appunto, si fa le …invece di venire qua a vincerle” . Perché così diventa uno quando entra nell’anima spelea, subito malalingua, spettegolante, maligno, infido e subdolo, diventa immediatamente la parte oscura dell’essere umano come la grotta è la parte oscura del mondo, questa è scienza pura, non serve Badino a dimostrarlo.
Intanto ognuno si accaparra un allievo, a volte anche mezzo, vista la proporzione e lo spedisce su e giù a piacimento. Gli allievi non fanno una piega, bravi quanto basta, tant’è che Andrea, per non sfigurare, finalmente mette le gambe a squadra e non scende a ginocchioni, l’invidia è la virtù dei forti in questo lato oscuro del mondo.
Anche gli istruttori, a parte chi si scorda il discensore, non fanno gaffe di sorta, non solo, prendono uno a caso che stava lì, gli mettono l’imbraco ed insegnano anche a quello salire e scendere, altro che balle, qua si fa speleologia…mica chiacchiere da bar.
Intanto Mg si va ad impicciare di un corso di canojng poco lontano, appena quelli fanno i saputi sul casco se ne va tutta impettita, “a noi non serve, tanto se ti casca il massone ti ammazza e buona notte,casco o non casco, voi che assicurazioni usate?”
Verso le due, visto che tutti hanno imparato bene, compresi i nodi, disarmiamo tutti contenti.
A chi la sega? boh? È assai difficile, la darei ad Andrea per malalinguaggine acuta ma la cosa è troppo connessa con l’essere speleologi per dargliela..non so, cercasi delatori
Alla prossima!Mg 15.2.2009

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