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Sega del gruppo deseghizzato (Disarmo Abisso Vallaroce)

Antefatto:Uscita dopo uscita il Gruppo Grotte Castelli Romani sta diventando sempre più agguerrito, si macinano corsi su corsi, si trovano un sacco di nuove grotte che proseguono alla grande, si fa la gara a chi compila più schede interessanti e piene di scienza per il notiziario, si preparano epici filmetti evocativi e , last but non least, si diventa anche veloci. Ecchè! Cos’è successo? Quale strano concatenarsi di eventi ha portato questo coacervo di mezze seghe a diventare un gruppo con gli attributi? Ecchhenesò…. Come si dice, pochi ma buoni ed i nuovi si devono adeguare. O grotta o morte, leggendari come il filmetto di Luca alla cui epicità dobbiamo pur sembrare.

L'epica impresa:Al Vallaroce per uscita di corso e disarmo. Mai successo che la seconda grotta di un corso sia il Vallaroce e che si debba anche disarmare la parte verticale della grotta. Il tutto in pochissimo tempo, senza lagne da alcuno, senza visioni di morte imminente, senza perdite di tempo, senza distrazioni, senza malaticci, senza bivacchi, ognuno con la sua parte ed il suo ruolo, ben oliati ingranaggi da orologio svizzero. Epici e questo è quanto.
Si va beh, ma com’è andata? Partenza prima delle 7, tutti puntuali, pimpanti ed allegri il che non guasta, la meta è il Vallaroce. Ci dividiamo per compiti: Mg, Walter e Gabriele-Mastrolindo a disarmare; Nozzolone (che non ci passa) a far salire e scendere dal primo pozzo e poi da un albero Livia; Luca, Paolo, Federica, Patrizia per portare Loretta, Francesca, Giuliana a scendere i primi pozzi del Vallaroce. Parto con Walter per prima, dobbiamo disarmare e non voglio far tardi. Paolo mi chiede “ti ricordi la strada?” “certamente” infatti, tra la nebbia imperante, vado a sinistra (sempre lì) anzichè a destra. Prima sega. Con estrema nonchalance torno a bomba, guidata dalle voci, all’ingresso. Scendiamo per il disarmo Walter, Mastrolindo e la sottoscritta, più veloci della luce. Le strettoie ci fanno un baffo, come niente arriviamo sopra l’ultimo pozzo, lì mi fermo, al solo pensiero di dovermi sobbarcare le corde bagnate doso le forze, “scendete voi che non l’avete visto, io mi riposo”. Ma tra foto varie non ho nemmeno il tempo di mettermi sotto il poncho che i due sono risaliti, urka che bravi. Disarmiamo? Ma la corda è tutta una, la tiriamo su da sopra. Al pozzo successivo scopriamo che la corda è sempre la stessa, così via un pozzo dopo l’altro finchè finalmente la corda è finita, la tiriamo su tutta e riempiamo uno zaino pressato e pesantissimo, un adolescente di zaino.
Ce lo passiamo per le strettoie e sentiamo le voci dei corsisti, ma siamo già qua? E loro sono scesi tanto? Mizzica, che forti. Scende Federica e si prende l’adolescente di zaino per portarlo fuori. Non commento nemmeno, Terminator all’opera è un’opera d’arte. Intanto Walter si mette a dormire, Mastrolindo si avvoltola di carta argentata, io fotografo. Per passare il tempo, direte voi, macchè, in un battibaleno i corsisti salgono come per magia, Federica dà la libera e saliamo anche noi, alternandoci nel disarmo. Quando tocca a me ho le mie difficoltà a svitare i bulloni dei fix, tant’è che mi tocca lasciare qualche piastrina ai posteri. Seconda sega. Nessuna scusante in un gruppo così. Resto per ultima a disarmare l’ultimo pozzettino infame il che mi avvale di bonus-antisega, sento Loretta fuori che mi dice che c’è il sole. Ancora? Ma quanto abbiamo fatto presto? Che ore sono? Le cinque? Loretta è contentissima essendo scesa e salita anche dal 20, oltre che da tutti gli altri pozzi, brava Lorè!!! Magico sto gruppo. Tanto magico che riesco a vedere anche la Littizzetto. Pensavo di tornare a mezzanotte, come minimo.
Seghe????????? NON PIU’!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! TROPPO FORTI!
Alla prossima! Mg
15.3.2009
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