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Sega del calcare elastico

Antefatto: Il GSG si divide in due squadre: Federica, Michela, Paolo Rafagano e Rambo ai Serini; Mg, Nozzolone ed Enrico a scavare i buchi trovati da Chak ed Mg a forcella Fraile.
Enrico è titubante e vorrebbe essere invogliato: "com'è il calcare, alto o basso? c'è la faglia che rigetta? o è una frattura diaclasica destinata a chiudere in frana? (mariodiguionia docet..)" Mg non sa dirimere la questione, "vieni e vedi da te". Intanto telefona a Chak: "andiamo a scavare i tuoi buchi, vieni?" "come no!!! vengo senz'altro la cosa m'interessa molto, aspettatemi" ...stiamo ancora in attesa....

L’epica impresa: Mentre a Formia splende un sole stupefacente, a forcella Fraile c'aspetta freddo e nebbia, poco male, iniziamo subito a scavare il buco più distante per abbandonarlo subitastante, non soffia, non c'è la faglia che rigetta e nemmeno la frattura diaclasica. Il Nozzolone lo chiama "sola 1" e se ne va, nonostante Mg tenti, invano, di rendere appetibile il buco "forse, sotto questo caos di sassetti, potrebbe aprirsi un abisso.."
Torniamo al buco più vicino, laddove un masso enorme e basculante mette a dura prova la pazienza del Nozzolone che, come cavallo da tiro, tenta di estrarlo con la maschia possanza.
Vista l'inutilità del mezzo, Sergio prova con la mazzetta, che rimbalza sul calcare come gommapiuma. Subito Enrico imbastisce una teoria geotettonica sul calcare elastico, che si trova in assenza di faglie rigettanti e fratture diaclasiche. Ben altri mezzi serviranno per eliminare il masso, dopo di che, entra Mg che constata la chiusura pressochè totale della cavità, tipico antro in calcare elastico, senza speranza proprio.
Il Nozzolone, provato da tanti sforzi, passa subito al gozzoviglio, e per far ciò, in un tempo geologico accende un focherello stento, ma bastante a scaldare la panunta.
Onde digerire adeguatamente, andiamo alle pendici del monte degli acini, per verificare altri buchi interessanti, già visti l'anno precedente, con la neve.
Un buco inghiotte l'acqua di un rigagnolo, ancora non è sfondato ma è promettente, già siglato GSA (gruppo speleo aurunco?). Un altro è uno sprofondo immane ma senza speranze nell'immediato, serve aspettare la prossima glaciazione e successivo disgelo.
Quelli che si fanno penetrare, sono, invece:
uno trovato da Enrico, siglato TRIMA, fondo 16 metri, con callarella in loco, memore di ex scavi, abbandonato evidentemente per la faraonicità dell'impegno;
l'altro, con ingresso già chiuso da blocconi, fondo tre metri, senza troppe speranze, abitato da simpatici ragnacci.
Ormai è tardi, fa un freddo cagnaccio, siamo infangati e zuppi, abbandoniamo la zona, ripromettendoci di tornare a farci un campo perchè è assai promettente.
A chi la sega? non certo ad Enrico e Nozzolone, che non solo hanno lavorato con lena, ma hanno messo in moto i loro allenati neuroni per trovare la disostruzione più tecnologica possibile, ancorchè la stessa sia stata poi effettuata con il più ignorante dei metodi...
Non certo a Mg che, frastornata da tanta intelligenza concentrata, si è messa a disposizione della scienza senza profferire verbo alcuno..
Il ritorno non è meno interessante, perchè impostato su una discussione circa l'età del sollevamento dell'appennino laziale abruzzese correlato con la probabilità o meno di trovare grandi cavità .
Naturalmente la sega va a Chak, che ha vinto l'agnello per assenza, ma anche la sega per aver sponsorizzato in modo esagerato due buchi nel calcare elastico.
Mariodigiudonia, aspettiamo le tue illuminanti spiegazioni sul calcare elastico e la sua carsificabilità nonchè per redimere questo quesito che tormenta il genere umano: quando si è sollevato l'appennino laziale e, nello specifico, quando si sono sollevati gli aurunci (meta del noto cardinale, ecc, ecc,)?
Alla prossima!! Mg 19/2/2006

SEGA PAOLO RAFAGANO

Ciao mitica MG, i tuoi racconti sono sempre ben scritti ed esilaranti. Credo sia il caso quindi di farti il cronologico resoconto di quello che è successo ieri ai Serini, poi decidi tu a chi affibbiare la/le sega/he (io una mezza idea ce l'ho).
Episodio 1) Ore 7.30 del mattino: Michela attende per 20 minuti abbondanti Paolo Rafagano che alla facciaccia sua dorme beatamente, incurante della sveglia che suona imperterrita.
Ep. 2) Mandato a quel paese il Rafagano dormiente ella si reca all' appuntamento al cavallino. Ivi trova Federica congelata, ignara che la sua attesa sarà ben più lunga, visto che Rambo si presenterà con un'ora di ritardo.
Ep. 3) Il Rafagano riprende vita attorno alle 8.45, chiedendosi se tutta quella luce alle 6.30 del mattino fosse prodotta dai fumi del sonno e dell'alcool della sera prima. Trascorsi 10 minuti di totale immobilità dei neuroni egli realizza l'amara verità: cazzo sono in ritardo !! Tosto si precipita al telefono chiamando le due dame stalagmitizzate a Grottaferrata, le quali stanno ancora attendendo Rambo. Il Rafagano onde evitare ulteriori attese decide di recarsi direttamente ad Esperia, ove giungerà non prima della 11.30...
Ep. 4) Ricongiunto il gruppo, i Fantastici 4 salgono su per la stradaccia, mentre Rambo cerca una cassetta di musica etiope che vuole assolutamente farci sentire. All'arrivo, tirati giù gli zaini dalla macchina, il Rafagano estrae dal cilindro uno dietro l'altro elementi sufficienti a deliberare che quest'oggi sarebbe stato meglio rimanere sotto le pezze: perdita del portafoglio (poi ritrovato in macchina, ma il fatto ha comunque causato un vorticoso giramento delle sfere testicolari), dimenticanza del pasto e, last but not the least, tirando fuori la tuta dallo zaino si accorge di avere un buco enorme in prossimità della chiappa destra.
Ep. 5) Fase della vestizione, che vede succedersi diversi momenti di alta moda, tra cui ricordiamo: Federica in mutande a vita troppo bassa intonate alla canottiera troppo corta, il Rafagano con imbrago lento dentro calzamaglia alla Nureyev e stivaloni di gomma gialli, Rambo che alle prese con una fettuccia è costretto a chiedere aiuto a Michela, la quale da ferma cade pesantemente a terra trascinando Rambo quasi faccia a faccia con le simpatiche pietre aurunche.
Ep. 6) Ore 14: finalmente si entra. Dopo i primi due metri di grotta Michela accusa giramenti di testa e delirium tremens alle mani, per tanto il prode Rambo appronta fornelletto e padella per una proteinica bistecca alla piastra. Per le bistecche io proporrei un metirato bonus antisega.
Ep. 7) Michela manifesta gocciolamenti nasali, pertanto decide di utilizzare l'igienissimo guanto a mò di striscia di coca. Codesto gesto inconsulto causa la fuoriuscita di elementi solidi mucali, i quali vanno a depositarsi sulla mano della suddetta che con nonchalance li spiaccica su una roccia. Il tutto sotto lo sguardo attonito di Rambo.
Ep. 8) Federica prende le misure, Michela scrive. Per tutto il tempo, oltre a numeri sparati a vanvera, si odono più che altro cavernicoli richiami del tipo: Ehh ?? Come hai detto ??? Vabbè io segno.... Rambo e Rafagano si limitano a fare i punti luminosi e a fumare nei lunghi frangenti di nullafacenza, in uno dei quali Rambo, strategicamente allontanatosi, riesce a schiacciare un pisolino.
Ep. 9) Dopo un lauto pasto a base di bistecche e ciocorì nei pressi del monumento ai caduti, i 4 dell' Ave Maria imboccano la strada per l'uscita, e alle 20 sono fuori. La discesa inizia con un volo del rafagano che si gioca parte della mobilità rotulea, procedendo poi a zig zag, senza punti di riferimento precisi.
Fine, me pare...
Paolo 19.2.2006
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