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La sega al giro della morte (Esplorazioni Grava dei Serini)

Antefatto: Le motivazioni per andare in grotta sono molteplici: il Nozzolone, adesso, per andare ai Serini ne ha trovata una eccellente: la pastasciutta di Carmina, e per tale pastasciutta è disposto a fare i salti mortali, come si vedrà.
Qualcuno, invece, va in grotta con la semplice speranza di vincere la sega d'oro.

L’epica impresa: domenica al bar di Esperia ci siamo tutti: Nozzolone e consorte, Max e Sabrina, Enrico, Chak ed Isabela, Angelo reduce dalla notte all'ospedale, passata a spegnere emergenze varie.
La meta è fare una risalita lungo il vecchio meandro, vivamente sconsigliata da Francesco, che subodora porti al salone Donati.
Testardamente ci andiamo lo stesso, perché non si sa mai, e perché bisogna far ora di cena, la pastasciutta di Carmina prima di tutto, indipendentemente dallo scopo, e già questo fa punti per vincere la sega d'oro.
Alla risalita si cimenta Max, assicurato da Sergio. Angelo, Chak e Isabela proseguono il meandro, inventandosi i peggio numeri per risalirlo senza corde.
Sabrina trepida sotto la risalita, Mg scatarra ed Enrico mangia panini in continuazione, avendone portati uno zaino pieno. Max scopre un bellissimo, ancorchè inutile, by pass che porta al traverso chok.
Entusiasti lo seguono Sergio, Sabrina ed Angelo, nonché Chak, che vuole disarmare senza chiave (…).
Mg, allora, gli passa la chiave incorporata alla sacchetta d'armo e l'infingardo, pago, lascia Mg, Enrico e Isabela con un mare di zaini, compreso il suo, perché deve già portare la sacchetta d'armo e tanto basta.
Mg, allora, gli scatarra di portarsi via almeno lo zaino suo, visto che, chi torna per la via classica, necessariamente deve portarsi via il materiale restante (gentilmente abbandonato dai risalitori).
La sega, pertanto, si pensava fosse senz'altro attribuita a Chak.
Ma no, qualcuno tramava nell'ombra.
Sergio, con un'occhiata all'orologio s'accorge che è troppo presto per la pastasciutta e comincia a proporre cose astruse, tipo disostruire il sifone, ma la saggia e scatarrante Mg, propone la disostruzione del ramo sotto al monumento ai caduti, moooolto più vicino all'uscita.
Angelo, che frastornato dalla notte non ha capito niente, pensa si volesse far saltare l'intero monumento ai caduti, per farne una comoda scalinata.
Grande è il suo stupore nel vedere sparire nel meandro Max, Mg, Enrico e lo stesso Sergio, nonostante la stazza (ma dovendo far ora di cena, ormai è pronto anche ad incastrarsi, e passare ore per farsi discastrare dagli altri).
Così Angelo decide di seguirli, tanto per non correre rischi restando con Chak e la sua lampada esplodente, Isabela che buttava il suo carburo dentro la vaschetta (facendo scappare a gambe levate Enrico il cavaliere), e l'impertubabile Sabrina la quale tentava, nonostante Chak, di fare una minestrina al sabaudo consorte (perché a quello servono le donne: a far da mangiare).
I lavori nel meandro fervono, Max smartella davanti, Mg dietro, seppellendolo di schegge, Sergio risale e li supera, facendo il supervisore. Dopo è la volta di Angelo, che finalmente ha capito che c'è da scavare. Enrico viene mandato con poco garbo a cucinare.
Al suo posto, dietro Max subentra Angelo.Sergio, assiso nel piano superiore, manda, nel frattempo, la scatarrante Mg in avanscoperta in un presunto ramo lì davanti. Mg, s'infila e, tra uno scatarro ed un altro, vede che il ramo, più largo del sottostante (e molto più fangoso) intercetta quello sotto, dov'erano incastrati Max ed Angelo. Intanto Sabrina si sgola a chiamare il suo Max che la minestra è pronta, nonostante Chak abbia tentato di squagliare, oltre alla sua carburo, anche il pentolino.
Così, tra l'invito alla minestra, e quello di Mg di passare di sopra, Max s'inerpica in un proibitivo passaggio al limite dell'impossibile.
Fortunatamente il fango fa da lubrificante, così Max, tra urla disumane appare alla vista dell'impassibile Mg, che passa il tempo a scatarrare.
Angelo si vede perso.
Non osa tornare indietro, impossibile la manovra, non riesce a togliersi l'imbrago, la pressione della roccia non glielo permette, gli tocca solo andare avanti, passano per il "giro della morte".
Lì s'attacca con le unghie e con i denti su concrezioni fangose, che si spiaccicano sotto il tocco, tenta di cascare sulla testa di Max, impossibilitato a togliersi di mezzo, fortunatamente si incastra con un dito del piede, che gli fa da sicura, e dolcemente atterra, sano a salvo, accolto dallo scatarramento di Mg.
Si esce sani e salvi, ma essendo ancora presto per la pastasciutta, dopo aver scantonato una richiesta di Sergio di andare ad allargare qualcosa a La Valle, si passa il tempo a spaccare sassi al campeggio ai Serini.
Come Dio vuole arriva l'ora di cena, rallegrata da gran piatti di pasta, conditi da scatarramenti vari dovuti alle irrefrenabili risate del racconto di Angelo sul "giro della morte".
A chi la sega d'oro? AD ANGELO, naturalmente, che sa rendere le cose più normali come suberboliche avventure, al limite delle umane capacità.

Alla prossima!! Mg 30.3.2003

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