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Sega al Gorgon-zino

Allenamento abisso Vorgozzino


Antefatto: Come soddisfare l'ingordigia dei baldi piemontesi? Mg si scervella col catasto per trovare una grotta dalle seguenti caratteristiche: (per i laziali) vicina alla macchina, non troppo fonda; (per il ciccione) che ci passi. Dopo aver scartato tutte le grotte laziali, nella mente obnubilata si profila una sagoma: IL VORGOZZINO!!!!! Avente tutte le citate caratteristiche. Solita telefonata di Angelo scavatorman: "che si fa domenica? Si scava? " " No, si va al Vorgozzino" " DOVEEEEE? Al GORGON-ZINO?" "Si" risponde decisa Mg, già tesa a preparare i sacchi. Inutili i tentativi del Nozzolone di non venire: il marpione si sceglie la sedia pieghevole per cambiare una lampadina, sedia che al momento opportuno si chiude a libretto, con il malcapitato che tenta disperatamente di non tagliarsi con i vetri del lampadario, e, nel cadere a braccia tese, si ri-rompe la stessa costola già rotta in svariate strettoie.

L’epica impresa: Al Cavallino le solite facce assonnate, manca Irene che s'è beccata l'influenza, ma sono presenti: Max e Sabrina pienamente operativi, Enrico e Federica un po' titubanti per il pozzo sconosciuto e fondo, Sergio dolorante e la tisica Mg con una tosse da tubercolotica, nonché Angelo, che già racconta di cateteri e malati puzzolenti.
Arrivati sul posto Mg punta decisamente sul pozzo mentre Sergio vagola per i campi, tentando maldestramente di perdersi, mentre Angelo chiede alle vecchiotte spianti dove sia il gorgon-zino. Chi arma? Tutti fanno finta di niente e Max s'incolla i 160 metri di corda cominciando a scendere, tallonato da Mg e Sabrina che, dapprima lo fanno arrampicare su per la parete in cerca di fix alti, e poi lo tempestano di inutili raccomandazioni.
In poco tempo tutti raggiungono il fondo dei rospi, entusiasti dalla bellezza del pozzo.
Dopo un millisecondo di bivacco Mg comincia a salire, paventando il "fiato sul collo" di Max, ma furbescamente si ferma lungo il pozzo con la scusa di far foto, per sviare l'accusa di segaggine. Tosto arrivano Enrico e Federica, con un dito ustionato dalla carburo, seguiti a ruota dal Nozzole e Sabrina. Aspettando i disarmatori, non pago di fango, Enrico si mette a raspare il campo dissodato, trovando un'infinità di corallini, e tutti si ritrovano a razzolare come galline, presi da un'incontenibile smania fossilifera. Alla fine escono anche Angelo e Max, quest'ultimo col rospo in mano, salvato dal fondo. In macchina Angelo si dà alla gioia incontenibile per aver visto una morfologia di pozzo così stupefacente, ma questo benedetto gorgon-zino lo lascia con un interrogativo.. Perché sono salito così affaticato, sarà il caso di provare il mao? Nella mente di Mg la riposta è una e precisa: il "fiatosulcollo" di Max ha colpito ancora……..
A CHI LA SEGA D'ORO? Non vorrei infierire, fate un po' voi…
Alla prossima!!! Mg 23.2.2003

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