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Odore di seghe

Antefatto:Mg, Nozzolone e Marina, con gran contentezza ed estremo ardimento, intendono partecipare all’uscita del mitico GGS - Gruppo Grotte Schio. Lo scopo è la ricerca di uno dei probabili ingressi della Pissatella, quello sopra il pozzo “Pater Noster”. Ci dividiamo in due gruppi: uno entra in grotta munito di emettitore Arva e di odorante, il famigerato “mercaptano”, un altro si dirige nella dolina incriminata, con ricevitore Arva e nasi aspiranti.

L'epica impresa: Già nella salita al Faedo, Cesare, tutto premoso di vincere la sega romana, s’inerpica con macchina cittadina su strada ghiacciata ed innevata, tentando, dapprima di capottarsi sul prato, complice la testa di Marina non del tutto invisibile, e poi di stendere secco il Nozzolone scivolato sotto le ruote. Ah Cesare!!! Ma quando lo fai secco il Nozzolone!! Si cambia strada e ci si ritrova, vivi e vegeti, nei pressi della Pissatella. Il gruppo composto da: Paolo Maranello,Marta,Beatrice,Buba,Umberto,Daniele,Nicola (finalmente ho potuto associare mail e persone!) entra in grotta munito di barattolo odorante. L’altro gruppo, composto da: Fanny, Marco Baroncini, Attila, Ulisse, Mg, Nozzolone, Marina, Cesare, e Marco De Pretto che ci raggiunge dopo aver circumnavigato il Faedo a piedi, va a cercare i fantomatici buchi laddove, da rilievo, dovrebbe sbucare il Pater Noster.
Fanny e Marco dopo averci ben rifocillati con panettone e spumante, ci lasciano a sparpagliarci per doline; ad onor del vero i cani Attila e Ulisse non sono di alcuna utilità olfattiva, più che annusare perdono tempo a elemosinare panini, evidentemente anche loro stanno in lizza per la sega.
D’improvviso ci sparpagliamo tutti, ognuno si sceglie qualche interessante buco da scavare, in attesa di sentire l’odore; solo Marina resta a presidiare la dolina girando in tondo con l’Arva e apposito naso da fiuto.
Non disdegna però, girando, di trovare un bel pozzetto interessante quasi in cima al Faedo. Intanto Mg e Marco ne scavano uno che si rivelerà una sola ancorché soffiante, a dire la verità, una sospetta scala di ferro in loco deponeva in favore di cavità successivamente riempita, scavar non nuoce.
E’ l’ora convenuta, non si sente nessun odore, meno che mai suoni, per cui, mentre Marina gira in tondo per la dolina, con Arva e implorazioni a Nicola, tutti gli altri trovano più interessante scavare il pozzetto di Marina, con ingresso angusto, soffiante, ma non troppo malleabile.
Mg, ad un certo punto, decide che ci passa, ma, mentre si sta infilando per bene nel buco, squilla il cellulare, è Marina che, dotata di buon naso, ha sentito una puzza da voltar via.
Nel frattempo Mg constata che sto pozzo non è poi così promettente, finisce con una frana da dove esce l’aria, ma nemmeno tanta, ci si sta giusti giusti in piedi, per cui lavorarci pare impresa impossibile.
Torniamo di corsa alla dolina per annusare sassi terra neve e rovi, che altro non si vede.
Però nei pressi c’è una galleria della guerra, all’interno non c’è odore, ma nel muro a secco d’ ingresso, lo si sente filtrare tra i massoni.
Cesare Marco e Mg iniziano così a levare tutti sti matrulloni, scaricandoli dentro la galleria, che è l’unico posto in cui certamente non c’è possibilità di pozzo.
L’odore aleggia per tutta la dolina, come appura Marina che ha il compito di annusare, ma effettivamente la puzza tremendissima si concentra proprio su sto ingresso di galleria.
Si è fatto tardi e i sistemi di scavo non sono adeguati alle proporzioni dei massi, ormai è tempo di rincasare.
Un tizio spuntato per caso s’interessa subdolamente sulla natura della puzza di gas aleggiante, eppure non ci dovrebbero essere tubature…Cesare lo convince della bontà dell’impresa, atta a trovare la fantomatica fine del buso della Rana, ma quello ci guarda sempre più perplesso, già immagino cosa racconteranno negli anni a venire, nelle osterie del Faedo, assieme alla capra entrata in Rana e uscita a Bocca Lorenza…
Per noi è andato tutto nel migliore dei modi, difficile assegnare seghe.
Allora Cesare tenta di vincerla sperdendoci per il Faedo in una discesa tra rovi e spine, in fondo alla quale c’è però il giusto sentiero, misero tentativo.
Arrivati alle macchine la puzza del mercaptano ci annuncia che Nicola e Paolo sono usciti a scheggia dalla Pissatella, gli altri non si sa, magari stanno morti stenchi di puzza dentro il grotta……….
A chi la sega?
La lotta è dura con quelli di Schio, darla a Cesare per salita inconsulta su ghiaccio e neve forse è la cosa più saggia e poi…domani è un’altra sega..perchè domani Marina, Mg ed il Nozzolone tenteranno di sperdersi nello sconosciutissimo ramo dei sabbioni. Alla prossima…cioè a domani…Mg 23.12.2007
PS: per i più curiosi: da rilievo la distanza stimata tra puzza e pozzo è 15 metri, considerato l’errore dell’ARVA il risultato è eccezionale.
Complimenti vivissimi agli scledensi!!

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