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Sega onesta (Pozzi della Piana Principale)

Antefatto:Oggi, onestamente, si va alla Piana, vecchi, nuovi, neofiti, amici, amici degli amici, in tutto 14 persone: Elena con 3 del CAI, Mg e Nozzolone, Luca con un amico sub, Loretta, Serena, Cristiano, Irene, Fabio ed il nuovo Massimo.
L'epica impresa: Entra Luca, entrano altri e dopo un po’ non si sente nessuno, allora mi tocca scendere per vedere e dar una mano. Luca è sparito con Loretta, mhhhh, boh? Faccio scendere un po’ di persone e sento la voce di Loretta “Il Presidente non trova la strettoia”, “annamo beh! qua la sega è fin troppo facile”.
Faccio la strettoia e quando tocca all’amico di Luca lo vedo annaspare braccio avanti, pile tutto aggrovigliato alla roccia, pantaloni e mutande quasi tolte e Loretta dietro a godersi lo spettacolo. “Mhhhh! Annamo beh, anche l’amico sta in lizza” “torna indietro” gli dico, pensando, “prima che ti si rompano le costole come al Nozzolone”.
Gli altri passano tranquilli e dopo un po’ rieccolo, l’amico, è passato senza pile, una taglia in meno.
Intanto vado avanti, ma, al solito, ho problemi ad imboccare i cunicoli di Pirro” “saranno qua, saranno là, lassù? La sotto?” Sergioooooooooooooooo” che arriva, s’infila e prosegue spavaldamente, salvo stopparsi mezzo morto in una saletta “che hai?” “nun gliela fo più” Non mi pare vero, do stura a tutto il repertorio da rompiballe tenuto in riserva da anni “ettecredo che non gliela fai, magni come Obelix, fai vita da invalido al 100%, non vai in palestra, non ti alleni, sei vecchio è ora che smetti, attacca l’elmetto al chiodo....a dire il vero, onestamente, …. è ora che smetto anch’io che vado inutilmente in palestra”. Però, effettivamente, il peggio della grotta è passato, poi si allarga, riportare indietro il Nozzolone è “peggio el tacon del buxo” , e poi fa pena così tutto afflitto sotto una grugnola di improperi.
Andiamo avanti, vah, lenti che più lenti non si può, un po’ per il vecchiotto, un po’ per cercare la strada, un po’ perché siamo tanti, un po’ perché Fabio si attarda a fotografare. Ma stavolta non protesto, sono pur sempre vecchiotta anch’io. Alla sala da pranzo pranziamo e facciamo tutte le cose da sala da pranzo, spegnere le luci, far discorsi da speleo onde scandalizzare i neofiti Caini, mettere di mezzo Elena che traballa tra Cai e Gruppo Speleo, ecc. ecc. ah si,..,magnare da Obelix…che tanto c’è la strettoia a Y davanti a ricordarci quanto ci siamo strafogati.
Sto dietro a Fabio che fotografa e manco protesto, da qui si vede l’invecchiamento, sono queste piccole avvisaglie l’unità di misura dell’età. Ci perdiamo ancora un po’, ma sono tutti molto tranquilli, si vede che hanno fiducia in noi tutto sommato, si sa l’età fa grado.
Però non ci azzardiamo ad andare alla sala dei vortici, perché perderemmo sicuramente la faccia, meglio che, ignari, pensino che noi la Piana la conosciamo come le nostre tasche.
Arriviamo sani e salvi allo scivolo d’uscita e organizziamo un bel tiro per estrarre i malcapitati, io vorrei al solito uscire per prima, ma mi tocca star sotto a far nodi, che il nostro Presidente manco si ricorda il bulina,e poi sono io ad avere l’alzheimer! Mhhhh! aria di sega…
Usciamo molto bene tutti e li accompagno all’insediamento neolitico dove Serena intraprende, per tornare indietro, un’arrampicata che se non abbiamo rischiato alla Piana, miracolo che non c’abbiamo ora lasciato le penne e la pellaccia. Sta Serena è diventata proprio audace e anche gli altri a dire il vero, che l’hanno seguita come fosse la cosa più naturale del mondo tornare per zona assai impervia e pericolante.
Al ritorno ci dividiamo per macchine, sonnecchio, quando sento irrompere nelle mie orecchie discorsi assolutamente opposti al mio modo di pensare, ahhh!, risorge la belva che è in me e come una furia ingaggio un’animata discussione con l’amico di Luca che, a saperlo, l’avrei lasciato incastrato in strettoia a monito contro chi non la pensa come me.
Democraticamente onesta e come tale, assegno la sega a Luca, che tra l’altro, è stato preso da morbo influenzale acuto, quello che stava per prendermi questa mattina ma è stato opportunamente sventato da miracolose medicine di Elena ma, soprattutto dalla sana cattiveria perché, com’è noto, l’erba cattiva non muore mai. Alla prossima!Mg 7.3.2010
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