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Sega al Monte Perentile (Ricerca cavità)

Antefatto:Il programma nutritissimo del gruppo è tutto nel territorio di Esperia. Dove andiamo domenica? Al Monte Lupone. L’alternativa Nozzolesca agli Aurunci. Con Nozzolone ed Mg vengono: Loretta, Angelo, Elena e Fabio. La meta è “valle le grotte” e “sorgente la grotticella”, esistono davvero, guardate la mappa.

L'epica impresa:Ci conduce il Nozzolone, munito di GPS, che immediatamente c’infratta fra peggio rovi. Conoscendo il mio pollo vado con la mia adagina andatura intrattenendo una fitta conversazione con Elena, tanto lo so che tocca tornare sul sentiero battuto e segnato pure.
Angelo dapprima tenta di seguire il Nozzolone, ma poi ce lo ritroviamo con noi a fare il fotografo spinto. La conversazione prende immediatamente la piega esilarante e manco ci accorgiamo di masticare kilometri di fango e melma.
Evidentemente fotografare ogni millimetro quadrato di territorio è la cosa che appassiona di più perché ecco arrivare anche Fabio per cimentarsi nella battuta fotografica, 4 fotografi e 4 digitali, peccato che ci fotografiamo a vicenda, per lo più, invece che documentare la natura selvaggia.
Solo Loretta imperterrita, immagino perché non munita di digitale, segue il Nozzolone nella ricerca della retta via. Però la via è retta, effettivamente stiamo percorrendo valle le grotte, ossia un sentiero fangoso tra belle querce con ai lati una buona dose di rovi, atti a scoraggiare qualsivoglia velleità esplorativa. Arriviamo anche a sorgente la grotticella, seguendo proprio l’indicazione di H ² O la quale, invece che ad una sorgente, ci porta ad una capiente cisterna abbastanza riempita. Con la digitale riesco a fotografare il fondo della cisterna, costituito da un muro senza alcun arrivo, invece Angelo sostiene di aver visto qualcosa di nero, illuminando con la tikka.Gli proponiamo di cimentarsi nella giravolta carpiata per andare a verificare di persona, ma lui fa proprio il vago. Nei dintorni il sempiterno roveto non c’incoraggia a battere la zona. Proseguiamo per la valle senza infamia e senza lode fino ad arrivarne alla testata. Dilemma. Salire la cima carsica del Perentile o battere la zona disturbata….da rovi? Questo è il quesito del Nozzolone rivolto ad un pubblico di sordi che, con occhio inebetito, pensano solo a fotografarsi vicendevolmente. Forse Loretta gli avrà risposto che è meglio il monte carsico, quello che pensavo anch’io a dire la verità, visto che non amo molto i disturbati in genere.
A questo punto Fabio, con una rinnovata dignità, si mette a seguire diligentemente Loretta che segue il Nozzolone. Il trio fotografico ciarliero non se ne cura proprio. Finalmente immersa nel mio elemento, con in stereofonia il cicaleccio di Elena e di Angelo, che oltre tutto mi chiedono anche informazioni botaniche, trovandomi a calpestare un buon calcare, scorgo gli altri tre sempre più lontani in cima al monte. Va beh, per salvare la faccia ci disponiamo in formazione da battuta, ma non troppo distanti per non sentirci a vicenda parlare ognuno con i suoi discorsi, io sui fiori, Angelo sui malati ed Elena sulle cure omeopatiche, in caotiche risposte “questa bacca a che serve?“ è un juniperus” “è rosa ricca di vitamina c, mangiala” “non la mangiare che ti restano i semi per una settimana almeno” “”ma è juniperus va bene per gli arrosti” perché i discorsi, vero che sembravano risposte, ma ognuno si riferiva a qualcos’altro che aveva sott’occhio. Arrivati in cima un casino di tempo dopo, sentiamo Loretta che dice qualcosa sulla lingua che si secca a furia di parlare. “Chi? a noi dici????? stavamo battendo… trovato niente…”
Doverosa sosta per il gozzoviglio ricco delle solite schifezze e poi via, che sta arrivando il brutto tempo. Via si fa per dire, i digitalizzati, scorgendo un albero secco, si stoppano siccome fulminati nella vita di Damasco, fotografandolo fino allo sfinimento, dell’albero, che mai in vita sua ebbe sì tanta notorietà.
Il resto è noia, cioè non abbiamo trovato un tubo e immagino dovremmo a malincuore abbandonare per sempre il Lupone a marcire nel suo calcare incarsificato, monte avaro che non è altro.
La sega ai fotografi ciarlieri, Mg, Angelo ed Elena.


Alla prossima! Mg 29.11.2009
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