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Sega puliamo il buio (Scavi a Camposecco)

Antefatto:Giornate della pulizia totale di tutto, boschi, acque, grotte, buchi e buchetti, c’è chi pulisce istituzionalmente, chi lo fa motu proprio, come noi che abbiamo deciso di pulire un buco nuovo da tutto ciò che impedisce all’homo sapiens, re dell’universo, di impossessarsene tronfio di ciò.

L'epica impresa:Francesco, che ha scoperto sto buco nuovo soffiante a Camposecco, vi ci porta Paolo, Federica, Mg, Nozzolone e Sibilla onde allargarlo adeguatamente.
Paolo vede la grotta, che non soffia manco per niente e subito le sprigiona contro la massima jellosità paolesca, quella che fa sì che le sue grotte stringano inesorabilmente “nei Simbruini non ci sono grotte degne di tal nome”, “se è per questo, caro Paolo, auruncodipendente, la sola catena laziale che regala grotte è quella dei Lepini, il resto lascialo perdere” pontifica Mg.
Nonostante la sfiducia totale, Paolo aiuta Francesco nello scavo interno mentre gli altri, compresa Sibilla, fanno il “passacallarella” e il tira massoni.
Mg però preferisce entrare nel buco, per pulire ben bene l’ingresso dalla rovaglia, irresistibilmente attratta dalla botanicità intrinseca di qualsivoglia dolina umida.
Così tra una callarella e l’altra Mg estrae con gran passione ortiche, rovi e felci, altro non c’è, per passarli a Sibilla, degna adepta.
Il Nozzolone la intima a smettere, sta provocando danni irreversibili all’habitat dell’ingresso con tentativi di seppellimento degli scavatori sottostanti.
“Non ti preoccupare Nozzolò, passami dei sacchi che questa terra è oro per le mie piante, vedrai che non gliela tiro addosso e poi, stiamo o no pulendo il buio? Guarda com’è tutto più pulito senza sta verdura che fa confusione”.
Effettivamente l’ingresso, a furia di scavare ed estirpare, assume un aspetto cattivo, da carso scoperto, il buio emerge nella sua essenza scurogena, senza troppo impedimenti, cosicché possiamo effigiarci di aver pulito il buio.
Gli scavi, tuttavia, sicuramente in virtù della jettatura paolesca, non portano a gran risultati, la grotta viene in ogni caso rilevata ma poi abbandonata a se stessa, tutta bella pulita e linda da rovi, massoni e frana. Ottimo lavoro.
Un accenno di battuta nei dintorni non sortisce gran effetti, il passaggio delle guardie forestali, infine, stronca definitivamente qualsivoglia velleità estrattiva, sia mai venissimo accusati di aver alterato lo stato dei luoghi, chi, noi? Noi no, abbiamo pulito il buio… La sega a chi?
a chi con la scusa di pulire il buio favorisce l’apertura al turismo delle grotte..chi ha orecchie d’intendere intenda…

Alla prossima!Mg 29.9.2008

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