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Sega "il 60 non s'ha da fare" (Ricerca grotte Monte Faggeto)

Antefatto:Lo scorso we non abbiamo combinato un tubo, nessuna grotta, niente di niente, un po’ per cause avverse e tanto perché Paolo e Federica, udite udite, sono andati in vacanza, così, ahhh finalmente rilassamento generale.
Si, ma in settimana, appena apro la mail, leggo una lista infinite di grotte aurunche da scavare, rilevare, fotografare, scendere ed esplorare, chi la manda? Paoloooooooooo, subito rispondo “non c’hai dormito la notte? “ mi prende un’ansia esagerata, qua ne va del mio onore di presidente se non porto a termine tutto sto elenco, già....mi servirebbero due vite come minimo.
E il pozzo da 60 chiederete voi? Si fa oggi!!! Siamo praticamente tutto il gruppo: Luca, Roberta, Angelo, Enrico, Federica, Paolo, Fabio, Loretta, Mg, Nozzolone e Sanvincenzodaitri.
Tutti pronti (quasi….qualcuno non trova l’imbraco…) per scenderlo.
L'epica impresa : Si svolge a monte Faggeto, quello sopra Campodimele. “Ma come” chiede Angelo “ho barattato questa domenica con turni estenuanti all’ospedale, sedato tutti i pazienti tutti e non si va???????????”.
Non si va, c’è la transumanza, impossibile salire a monte Altino.
Noooooooooo! un coro di no, tranne che i dimenticatori di imbraco.
Allora che si fa? Andiamo a vedere uno degli enne pozzi di monte Faggeto.
Appuntamento con SanVincè al rifugio, che l’altra volta abbiamo raggiunto a piedi, saggiamente dico io. Stavolta no, con le macchine, per una stradaccia tutta sassi aguzzi e fango.
Chissà perché poi, che non avevano la corda da 60.
Ad un certo punto dico al Nozzolone “mi sembra che si sia rotta una gomma” lui niente, sale sale ma un rumore di ferraglia assordante ci comunica che si, s’è rotta la gomma. Tutti a fare gara a cambiarla, non come gli operai dell’enel, macchè, ognuno a dire la sua e, praticamente, ad intralciare il lavoro altrui, mica per niente gli operai dell’enel hanno la tattica che uno lavora e 10 guardano, loro sono specializzati e noi improvvisati.
Fatto sta che troviamo SanVincè tutto pensieroso, secondo me incazzato nero del ritardo, poco male, tanto viene con noi al pozzo. Si calano Angelo e Fabio per non trovare niente di che e fare il rilievo e noi, finalmente, a fare gli operai dell’enel, gossippare contro i gruppi avversi. Io no, però, devo fotografare la flora aurunca e vedo uno che fa uguale, lassù in cima al cucuzzolo. Non so chi sia, ma sicuramente lo conosco, tanto, conosco tutti i botanici che girano di qua, almeno virtualmente. Lo chiamo “che sei un botanico?” e lui “ma sei Languana? Io Sognatore58”. Nientemeno un botanico di flickr. Fatte le debite presentazioni, che tanto virtualmente ci conosce tutti, immediatamente partiamo per un’accalorata disquisizione sulle specie che ci mancano vicendevolmente “ce l’hai l’iris suaveolens?” “io no, e tu lo pseudolysimachion barrellierii?” e via discorrendo in giro per montagne.
Finchè il Nozzolone non s’incazza terribilmente e mi richiama all’ordine, sono pur sempre una speleologa e c’è altro da fare. Saluto il botanico e via, verso la ciauca dell’orticara. Stavolta vuole armare Fabio che non l’ha mai fatto, bene, tutti si mettono in riposo, come dire, che ci mette una cifra? Visto l’andazzo e visto che l’ho già fatta e non ho nessuna intenzione di sporcarmi la tuta, me ne vado per fiori. Quando torno stanno risalendo Paolo, Federica, Angelo, Enrico e Fabio. Quanti! Bene feci ad andarmene a zonzo. “beh? avete trovato la prosecuzione?” “macchè toppa” “e tutta st’aria?” “Non si sa” . Cancellata dall’elenco di enne grotte da fare. Con tutta la calma del caso, come se nessuno lunedì dovesse poi lavorare, ce ne torniamo alle macchine, ci cambiamo belli precisi che ci aspetta l’allergica e, una volta tanto, vogliamo mostrarci pulitissimi e lindi. Peccato che le macchine, e la strada fangosa, non siano dello stesso avviso. Ne abbiamo dovuto spingere tre, dico tre, su per la pettata, infangandoci come maiali con tutti gli schizzi di melma che ci tiravano le ruote, più pantano che esseri umani. Abbiamo fatto abbastanza tardi? Manco per niente, fermata d’obbligo alla faglia con tentativo di arrampicata per chi non s’era ancora abbastanza sporcato. A Itri l’allergica ci ha fornito, tutta contenta, di ognibbendiddio, ormai a furia di vederci le abbiamo fatto da vaccino, manco ha fatto caso che eravamo più fango che creature.
E manco ce ne andavamo più che i maschi del gruppo dovevano valutare le famose cosce itrane dop. La segaaaa?????????? A noi, Il pozzo da 60, mò sta a vedè, ce lo pirata il Potaaaaaaaa!!!!!!!!
Alla prossima! Mg 27.5.2012

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