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Sega "Sono assicurato per la morte!"

Antefatto: : Ariecco il corso di speleologia del GSG.
Stavolta assicurazione con la UISP, caspita, l'assicurazione degli sportivi " ma voi siete sportivi dilettanti o cosa?"
"no, guardi, non ci definiamo sportivi"
"cosa siete?non capisco questa forma di snobismo"
"nessun snobismo, non possiamo definirci sportivi, siamo speleologi, qualcosa di diverso",
"allora, mica potete definirvi quale associazione culturale, siete come gli arrampicatori? Quelli che scalano l'estremo?" "no, guardi, non siamo nemmeno così; insomma, volete o no assicurarci?".
Fatta l'assicurazione con la fregatura (nel senso che ci hanno fatto pagare il rinnovo annuale per tutta la FSL, nonostante accordi diversi), scopriamo, però, che allievi ed istruttori sono coperti per un anno, morte ed invalidità.
Mg, quindi, consegna a tutti gli allievi il rispettivo cedolino, spiegando loro che possono tranquillamente morire o, al limite, restare invalidi, che tanto l'assicurazione li paga.

L’epica impresa: Venerdì sera sede del GSG, 13 allievi sono pronti a sentire "cos'è la speleologia" spiegata da Paolo, a modo suo, cioè che in grotta tocca restarci tempi biblici, che ce vò, tanto al lunedì mica ci deve andare a lavorare lui ….consegnati alla grotta, docet Badino. E già, freme Mg, figurati, mica spiega che bisogna anche lavare la roba infangata, dopo, pulire casa, far da mangiare al Nozzolone e quant'altro……per non parlare del FREDDOOO che te pia a restare ad oltranza là dentro.

Sabato pomeriggio, prima uscita nel famoso grottone delle messe nere, allievi al completo, istruttori no, manca Enrico, comeeeee? Ammalato? Che strano..(e vince la sega malaticcia, ormai sua di default). Gli altri istruttori, invece, sono pronti a dare il meglio di sè: Nozzolone, in veste prettamente Nozzolescu, Mg, Paolo, Manuela, Federica, Ernesto, Michela, Patrizia, Max ed, infine, Angelo che, stavolta, stufo di sentirsi dire da Paolo che non deve parlare agli allievi, è venuto a fare l'istruttore, e, per l'occasione, si è fatto uno scalpo da "seccocattivo".
Tutto si è svolto bene, senza alcun dramma da segnalare, chi più, chi meno, gli allievi hanno capito come mettersi l'imbraco e come salire e sbloccare i bloccanti, a volte, anche scendere; pare che anche gli istruttori abbiano capito come sboccare la famosa chiave di blocco, con metodo Nozzolescu.
Domenica mattina, piove a dirotto ma rieccoci al grottone della messa nera, manca Enrico ancora ammalato, Paolo e Manuela che devono pittà la casa (o, almeno, una stanza particolare…) e Angelo che deve sedare qualche infermo. Gli allievi invece, sono presenti al gran completo, assai desiderosi di cimentarsi con lo sbocco della famosa chiave.
La lezione si svolge ugualmente, con Roberta che monopolizza una corda e per farla desistere tocca farle violenza psicologica, attraverso la psicologa Michela che le urla "ma sei sicura che sta chiave di blocco l'hai fatta bene? Lo sai che potresti precipitare e c'è la morte dell'individuo?"; un'allieva che senz'altro decide (non si sa se prima o dopo l'intervento di Michela) di smettere di fare speleologia; un'altra che si sente stocavolo e viene subito presa sott'occhio dalle femmine istruttrici, ben intenzionate a riportarla sulla retta via dell'umiltà spelea, ossia sudditanza assoluta; una che riempie tutti di biscotti fatti in casa, non si sa mai, dovessero riportarla fuori indenne; altri allievi abbastanza in gamba; il più in carne dei quali, vedendo amici passare di là, urla "non venite, solo io posso stare qua, che sono assicurato per la morte!!!" .
Alla fine, saliti, scesi e bagnatisi tutti per benino, si ritorna a casa, che Paolo non c'è e, stavolta, non si deve restare ad oltranza.

Alla prossima!!Mg 6.11.2005

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