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Sega trans-aurunca (Esplorazione rilievo Ciauca del Vaccaro)

Antefatto:Maronna quante grotte da fare!!!!!!!!! Stavolta alla lettura delle varie grotte per tipologia, il Nozzolone alla “grossa” dice “stop, questa è mia”, “aggiudicata!” esclama Paolo, senza aggiungere niente sull’ubicazione precisa, “sta a Spigno Saturnia” e nessuno a chiedere altro. .
L’epica impresa: La prima sega se la vuole proprio beccare il Nozzolone, oltre alla grotta, perché decreta che per arrivare a Valmontone serve mezz’ora, ma dieci minuti prima dell’appuntamento sta ancora a Marino a comprarsi la pizza.
Ovviamente, con tutta l’acidità del caso, gli ricordo che non ha la maserati e per arrivare a Valmontone la strada è costellata di autovelox.
Non so come, ma non arriviamo nemmeno troppo tardi, lì c’aspettano Elena e Fabio.
La prossima tappa è a Spigno Saturnia alle 10, con Paolo, Federica, Patrizia, Federico e Pepita. Ormai il Nozzolone ha preso il via ed arriviamo con buona mezz’ora d’anticipo, giusto il tempo per leggere “Frusinate news” , “Cassino oggi e forse anche ieri, chissà domani”, “Notizie Esperule ed Aurunche” e tutta la cronaca degli stupri ed ammazzamenti del Sud-Lazio, che come preparazione psicologica alle grotte è il massimo. Da qui in poi chi ci guida è Paolo che già ha visto le tre grotte da fare, non ci dice ancora che l’ha viste da altra parte. Solo Elena, da brava Caina, s’informa su “dove sta, quanto ci si mette, a che quota” tutte notizie da CAI che gli speleo manco si sognano di fornire, sia mai, la partenza è certa, l’arrivo forse, le quote, lasciale perdere, più o meno 500 se va bene, con 1000 metri di saliscendi nel frattempo. Però stavolta Paolo si sbottona con un “sta dalle parti di La Valle” e con ciò noi ci carichiamo quasi tutti dell’imbraco, oltre che del resto, perché La Valle è un posto che abbiamo già percorso, si, ma da dove….
Arriviamo alla fine del sentiero abbastanza allegrotti e Paolo decreta “stiamo in quota” e poi “è un Kilometro più in là” ovviamente “in linea d’aria” è sottinteso, com’è sottinteso che nel frattempo c’è una cresta da percorrere di sghimbescio con Spigno Saturnia desiderosa di raccogliere cadaveri cascanti e una discesa infinita nel bosco nevoso e fangoso, ripida peggio delle Scale Gemonie.”E mò chi mi riporta indietro?” penso, ma è un pensiero collettivo, scoprirò più tardi.
Arriviamo in un posto pieno di doline con nessun riferimento, Paolo gironzola un po’ e trova la “ciauca del Vaccaro” una delle tre da fare, un imbuto per terra, grosso, altro che! Il Nozzolone, nonostante la tendinite al piede, non profferisce verbo, la grotta è sua, dopo il ritardo della mattina deve recuperare, prende, arma e scende e non fa nemmeno nodi a metà “anvedi il Nozzolone! Pareva moribondo invece è più vivace che mai, chessarà?” “il miglioramento prima della morte” decreta Paolo, “ah, me credevo…” e per prepararmi a fare la vedova indiana sulla pira, accendo il fuoco con la diavolina, mica con gli zeppetti come i boyscout, chesseimatta, gli speleo sono tecnologici quanto basta.
Intanto si prepara anche Fabio, con un misto di terrore-attrazione per il pozzone. L’attrazione ha la meglio e scende per aiutare il Nozzolone a fare il rilievo. Con tutto ciò si fa anche tardi, perché solo per arrivare alla grotta c’abbiamo impiegato ben due ore e mezza, tutti a pregare che chiuda. Infatti chiude, ovvero, c’è la solita fessuretta da scavare, ma tra tutte, questa proprio sarà l’ultima. E’ talmente tardi che tralasciamo le altre due grotte, ma in massa rinunciamo a tornare da dove siamo venuti, troppo ripido.
La via prescelta, GPS e Paolo alla guida, è il “trans-aurunci travel” ossia un saliscendi per creste, crestine, crestette, tutto un affare di montarozzi da scavalcare che secondo me abbiamo scavallato ignari il monte forte, il fammera, il belvedere, il vattelapesca, manca solo il Petrella a completare l’opera e miracolo! Eccolo il sentiero di discesa. E bravo Paolo! Si, va beh! s’è fatta notte e ci sono tutti gli assassini stupratori arunchi in agguato di speleo persi per monti, ma noi abbiamo Pepita che ci protegge, e Paolo con GPS che ci riporta alle macchine sani e salvi, la schiena a pezzi ma che ce vò, mica siamo Caini, siamo speleo e a noi così ci piace, indeterminati quanto basta..
Ma la sega? la vince Paolo, ci mancherebbe…stavolta ha esagerato con l’indeterminatezza.
Alla prossima!Mg 20.2.2011
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