sega successiva
torna all'indice
torna al menu
Sega delle tribolazioni (Pozzo della Creta Rossa)

Antefatto: C'è chi non getta la spugna neppure davanti all'evidenza; chi, nonostante gli avvisi del destino, ignora bellamente età e acciacchi; chi sente come dovere morale l'aizzo della gente, ma, soprattutto, dello sfortunato che si trova nello stretto circondario: il Nozzolone.

L’epica impresa: Sono lunghe da passare le giornate estive, urge darsi da fare in campo speleologico, per questo non bastano le domeniche, bisogna sfruttare adeguatamente anche i sabati. Ergo per cui Mg, armata di fredda determinazione, comincia goccia dopo goccia a convincere in Nozzolone, ormai in là con gli anni, ad un'uscita suppletiva, in questo supportata da Angelo, arcistufo di cateteri e flebo. Così la coppia malefica, già complice di seghe varie, si carica l'abitudinario Nozzolone, recalcitante ma ormai privo di qualsivoglia forza a reagire, e sbarcano a pian della faggeta. La meta è la cima del "sempre avvisa" ma la subdola e vera meta è vedere l'ingresso del Consolini, onde rianimare, con aria di grotta, gli spiriti sopiti. E' lì che si vede la tempra. Preso da raptus improvviso il Nozzolone, vistosi in territorio carsico, con scatto impensabile, stante l'età e la mole, prende a salire l'erta via, non per il sentiero, no, per carsiche pettate in pieni campi solcati, sotto un sole cocente, e, non pago, si mette a scavare buchi peggio di un cane da tartufi.
Lo segue a ruota Angelo, che si vede portar via la sua principale mansione: lo scavo, possibilmente impossibile.
Buon dietro ansima Mg, non più certa della scelta fatta tra la spesa del sabato e l'uscita suppletiva. Il fato ricompensa il Nozzolone, e gli regala un intonso buco nuovo, ed un soffiante buco vecchio.
Domenica: il Nozzolone si sveglia brontolando, le ginocchia provate gemono, le mani sono raspose di scavo, ma, vedendo lo sguardo allucinato di Mg, suo malgrado teme di non avere scelta, si profila un'altra inderogabile giornata di stenti: tocca andare a Creta Rossa, e con i Sabaudi per di più.
Lungo la strada i 4 scorgono uno zaino da grotta sormontare un essere in bicicletta, che baldanzosamente si sta inerpicando per la ripida salita verso gli altipiani di Arcinazzo: è Nerone.
Andare per grotte in bicicletta, con la canicola estiva e zaino megagalattico, rientra senz'altro tra le innumerevoli mattità che costellano il mondo speleo……non c'è niente da aggiungere al riguardo.
Arrivati a Creta Rossa, il Nozzolone si accinge ad armare, e come tutti i vecchi, ogni tanto schiaccia un pisolino tra uno spit ed un altro. Oltre tutto non collega due corde, ne lascia una pendula e con un nodo autosciogliente, così Sabrina, senza stop, urla a Mg la necessità di collegare le due corde. Mg prontamente le collega, senza pensare alla risalita.

Si arriva al fondo, con armi fantascientifici, lì si vede l'inventiva dello scienziato: coniglietti su spuntoni grandi un micron e rinvii su latte di monte sfatto, c'è un universo parallelo che non si vede, fidatevi e scendete.
Mg scende perché del Nozzolone si fida ciecamente, i Sabaudi perché il grido "avanti Savoia" è un mantra miracoloso, e miracolosamente si approda al laghetto e si risale sani e salvi.
Il Nozzolone, pago della fiducia, s'incolla anche la corda da 70 e comincia a salire l'ultimo pozzo, sicuro di trovare la corda penzoloni.
Con orrore, invece, vede un nodo tremendamente lontano anni luce dal fondo del coniglietto (le cui orecchie, per la verità, erano particolarmente lunghe).
Ancora non è noto quale atletico sguizzo vitale, emerso da infinitesimi rimasugli di testosterone, abbia fatto sì che una mole sì fatta, sommata a 70 metri di corda bagnata, passi indenne un impossibile frazionamento.
Fatto sta che all'uscita Mg si vede, per questo, attribuire una sega d'oro, che subitamente rimbalza nelle mani artritiche di chi non ha più l'età per fare certi sforzi, ma che, chissà come, gliela fa…….e vince alla grande la sega della settimana.

Alla prossima!!!Mg 20.7.2003

sega successiva
torna all'indice
torna al menu