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Sega: "La natura aborre il vuoto" (Esplorazione rilievo Ciauca del silenzio)

Antefatto:
La legge di natura dell’horror vacui è vera, dimostratissima in ogni situazione, per esempio, oggi, per Fabio ed Elena che non sono venuti, ecco subito il rimpiazzo con Andrea e Gabriele-Mastrolindo. Per soci scomparsi nel nulla, ecco arrivare Misha (Mikael) e un altro giovane mezzo nostro e mezzo del circolo, che ormai col circolo abbiamo una strana commistione che non so più se siamo GGCR o Circolo Speleologico Romano. Poche ciance, oggi siamo in tanti: Nozzolone, Andrea, Mastrolindo, Federico, Patrizia, il ragazzo nuovo (Enrico), Paolo, Federica, Mikael e la sottoscritta.
L’epica impresa: La nostra meta è, oltre allo scavo di Pandora, anche l’esplorazione e rilievo dell’ennesimo pozzo trovato da San Vincenzo da Itri le cosce siano con te in eterno amen.
Mentre, in quel del Monte Redentore, aspetto l’arrivo dei convenuti, assisto allo sbarco di Normandia, all’assalto di ribelli libici, ad un pezzo di Gomorra, non so più a che conflitto, mi pare di vedere un film, tanto che mi siedo su un masso e mi godo lo spettacolo di 8 ragazzotti che giocano alla guerra, ma seri, tutti infervorati ed assai casinari, che scordano tutto ed aprono enne volte la macchina per prendere questo e quell’altro. Non so se ridere, se piangere, se invitarli a prendermi lo zaino, visto che devono faticare per niente.
Vorrei anche regalare loro la sega odierna ma arriva Federico, prende un mitra da uno e spara a raffica pallini di gomma. “Anvedi, quote tu!” e lui mi spiega che è un gioco divertente e c’ha giocato anche lui. Va beh magari serve per espellere il testosterone di troppo, ora Federico ha Patrizia che è meglio per la bisogna. Finito lo spettacolo ci dirigiamo al pozzo del silenzio, così chiamato da Vincè. Lì assisto alla lezione di speleologia applicata di “stasamento d’ingresso” che come manifestazione dilettevole è pari al gioco della guerra appena visto. Intanto mi preparo, perché mi prende l’horror vacui e vedo che Andrea è lento a mettersi l’imbraco.
Gli vorrei anche cedere l’onore della discesa come primo ma il tempo è avaro, non ci siamo mica svegliati due ore prima per pettinare le bambole.. scendo senza alcun rimorso e mi metto subito a scavare tra i massi in quella che dovrebbe essere la prosecuzione.
Troppo tardi, mi dicono, che potrebbero esserci bombe, ormai non sono scoppiata, continuo l’opera. Arrivano anche Andrea e Mastrolindo e stasiamo, rileviamo, esploriamo, e bon, anche questa è l’ennesima che chiude col punto interrogativo.
Intanto tutti gli altri stanno già a Pandora a scavare, Federico, nel frattempo, ha appiccato i due nuovi all’albero per un corso intensivo di speleologia o muori o impari. A Pandora ci rimescoliamo, stavolta con Andrea e il Nozzolone andiamo ad esplorare un buco trovato da Federico la volta prima nelle pendici di Monte Altino.
Il buco, sceso da Andrea è di due metri, troppo poco per il rilievo, ma cercando il famoso pozzo di monte Altino ne trovo uno nuovo di zecca.
Ovviamente l’ingresso è tutto da allargare e il Nozzolone lo schifa anche. Il pozzo di monte Altino non si trova, torniamo a Pandora e con tutto il pathos del caso racconto del buco a Paolo che si convince immediatamente che è promettente, lui ai buchi stretti non resiste, più sono stretti e più va in fissa.
Così arieccomi di nuovo su pel monte Altino a seguire Paolo che corre e parla e strepita su per la salita manco fosse al mare a giocare a frisby, io con un fiatone che potrei doppiare i film porno, a tentare di seguirlo nel suo buchi-tour. “Questi li ha trovati Federico” strilla, minchia! una madonna di buconi da scendere. Poi arriva al mio e lo giudica “intrigante”, pozzo intrigante, secondo me, è un nome che il mio buco si merita proprio, per ora sta lì ed aspetta il suo turno.
Ovviamente invece di scendere a Pandora, facciamo la cresta non so quale, una cresta che passa per tutti gli Aurunci perché tra nebbia e doline varie non ci capisco più niente. Paolo poi mi manda a cercare buchi come fossi un cane da tartufi, con gli stessi comandi pure e io, con sto fiatone, non posso manco ribellarmi più di tanto. Intanto i buchi li trova lui, altri due, di cui uno, assai lavorato, il cui ingresso è strenuamente difeso da un’orchidea gialla. Più che del pozzo mi preme l’orchidea perché vedo che la capoccia di Paolo la sta schiacciando minacciosamente. “non strapazzare la lutea” ho finalmente l’ardore di gridare e lui, per tutta risposta, battezza il pozzo “lutea” , che, a ben guardare, più che orchis lutea era pure volgarissima una orchis provincialis…
Ma in sti posti vige l’horror vacui, ma non vacui di grotte, vacui di calcare, perché le grotte se lo son corroso peggio del viakal, e guai a lamentarsi….(a quello ci pensano i cuggggini).
La sega? la darei a Elena che stamattina mi ha mandato una divina commedia di messaggio da quale ho capito, che forse non sarebbe venuta (anche Elena aborre il vuoto..)
Alla prossima!Mg 27.3.2011
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