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Seghe operose (Rifacimento sede GGCR)

Antefatto:Antefatto: Se andassimo in grotta quanto lavoriamo per la sede…………….
L'epica impresa: Domenica abbiamo iniziato a lavorare sulla sede-cantina ed oggi, mercoledì, urge mettere a corrente il sociume dei risultati ottenuti.
Intanto, mai vista tanta gente alternarsi sì alacremente tutti i giorni, mattino pomeriggio e sera, per lavorare ognuno col suo pezzo d’opera da portare avanti, guai toccarglielo!
Si va beh, non c’è un direttore dei lavori e si nota, perché c’è l’approssimativo Nozzolone che vorrebbe schizzare di cemento a presa rapida tutta la sede, chiss’è visto s’è visto, soffitto, muri, pavimenti e bon, fatta la sede.
Ci sono, invece, gli speleo-archeologi che, incuranti dell’imperversare delle grandi opere tutt’intorno a loro, grattano ogni singolo mattoncino degli archi, con bellissimo effetto scenico, archi rossi su malta grigio polvere.
L’angolo “finestra di Federica” è da vedere, finestra da chalet tirolese e cortina a mattoncini rossi sopra, intorno, macerie.
Ci sono i soci mezzo e mezzo che fanno bassa manovalanza alternandosi tra mattoncino da leccare a grandi gettate di malta a schizzo chi cojo cojo.
Fatto sta che attualmente non ci frega del mondo che ci crolla addosso, non ci frega del lavoro quotidiano, non ci frega della famiglia, il nostro primo pensiero è “famo presto, che c’è la sede che aspetta!” e tutti a ritrovarsi in cantina a fregarci la cazzarola.
Poi c’è Loretta vivandiera che si alterna a fregare strumenti al padre, martelli, seghe, secchi, di tutto e ci porta pizza, strani frutti tropicali che crescono solo nel suo orto vallelapesca che sono, poi si appropria dell’arco e l’ha fatto meglio degli archi di Tito, Vespasiano, Servio Tullio, Tullio Ostilio, Tarquinio Prisco, Tarquinio il Superbo, uno splendore, a momenti fa crollare la chiave di volta a furia di scrostare cemento.
Angelo, non ne parliamo, ha rifatto da solo due muri con malta e cazzarola, mani da flebo, lo vojo vedè a curare i malati, dopo, eppure….pare che non abbia fatto altro in vita sua.
Paolo e Federica hanno intonacato e rasato due muri, ma vedere come, con rifinitura a spugnetta di bebè, liscio come guscio d’uovo, che Michelangelo ci farebbe subito la cappella sistina dal ludibrio di vedere tal muro.
Io pure c’ho provato a intonacare, ma era più la malta che cascava di quella che restava appiccicata, a voia Angelo a dirmi “raddrizza la mano” si sa, questa mano più che altro, lo vedete da voi, produce seghe….
Però col Nozzolone ci siamo appropriati del lavoro di imbianchinaggio con le pennellesse, nonostante il Nozzolone abbia provato a fregarmi lo spandiveleno a mò di spandi tinta, lascialo fà al Nozzolone, se non s’inventa qualcosa non è contento.
Un muro poi, più buchi che muro,è stato da noi bonificato, buttando kili di calce-tinta, che pare una di quelle case greche da cartolina, secondo me piace anche ai ragni visto che i buchi sono rimasti tali e quali, solo col bianco intorno, effetto “tana di ragno imbiancata”.
Ad un certo punto, vedendo Loretta, m’era presa anche la smania di “famo l’angolo bello” con mattonicini a vista, ma una spatolata ben assestata del Nozzolone mi ha fatto subito desistere.
Sono venuti anche Luca e Patrizia, ma che hanno fatto non lo so, tant’ero presa nel mio operato,dai, non vedo l’ora di tornare in cantina….ahò! cazzarola e pennellessa mi aspettano… La pulizia continua….
Alla prossima! Mg 8-9-10.11.2010
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