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Seghe pulite (Rifacimento sede GGCR)

Antefatto:Visto che siamo assai invidiosi del Circolo, come loro ci facciamo sfrattare, peccato che la nuova sede non ce l’ha data il Comune, ce la siamo cercata da soli, anzi, c’è cascata addosso siccome regalo peloso dal papà di Patrizia.
La nuova sede è……una cantina! Ma nostra…tanto sempre sottoterra stiamo..

L'epica impresa: Oggi niente uscite spelee, piove ed è urgente preparare la sede. All’appello, scopettone e ramazza in mano, rispondono: Luca the President, (vorrei vedere che mancasse pure!), Patrizia, Loretta, Paolo, Federica, Irene, Mg, Nozzolone e Angelo, ma lui solo a portarci una scala che se ci monti caschi dalla ruggine, dei mattoni di non meglio precisata provenienza, ed altre mondezze racimolate chissà dove.
Il Presidente, che non aveva visto la sede, aveva già preparato un mega poster con lo stemma del gruppo fatto con tutte le nostre fotine, che Angelo ha subito tacciato da manifesto del partito comunista sovietico stalinista, però, vista la sede, ha deciso di metterselo a casa per un po’, in attesa dello sgrosso dei lavori.
Già perché la cantina penso sia tale a partire dal 500 d.c., mai utilizzata se non da un certo ciclista che ci ha lasciato una bicicletta (Mar-cello! se ci sei batti un colpo, te la vendiamo a modico prezzo..).
Per il resto è più che altro utilizzata da tutti i ragni dei castelli romani.
Bene, per nulla intimoriti dalla mole di lavoro da fare,ognuno s’ingegna come può alla pulizia, ovviamente, con il massimo della disorganizzazione per cui: Mg pulisce l’accesso, tanto per verificare l’esistenza di flora-endemica-di-ingresso-di-cantina, Federica, coadiuvata da Irene, si dà alla finestra, che pulisce solo internamente, per non buttare pattume dall’altra parte, con effetto lindore ospedaliero da una parte, discarica napoletana dall’altra. Loretta scopa, alzando un polverone da fungo atomico, da dire “Loretta, ma non sai come si scopa??? Pian pianino senza affanno??...” . I peggio sono Luca e Paolo, archeologi, che invece di pensare al grosso dell’impegno, si armano di spazzola a ferro e iniziano a pulire gli archi, proprio con fare archeologico, tipo di questo passo fra un’era geologica avrò fatto un decimetro quadro, ma guai a distoglierli, l’arco è tutto, l’arco bello in vista con il suo mattoncino rosso su crollo circostante.
Patrizia scopa anche lei, tutta intubata che pare la balda esploratrice dello spazio siderale, s’ignora se abbia o meno salvato i ragni dall’estinzione. Il Nozzolone, messo i fili elettrici, fiat lux, eccolo spazzolare con vigore erculeo il vano finale, che crolla praticamente al suolo vanificando ore di spazzamento-vescica-alle-mani.
Ad un certo punto Luca chiede “chi vuole un caffè?” ed immediatamente con massima organizzazione ci troviamo tutti davanti al lago plumbeo a mangiarci pizza e polvere, adescando i nativi in previsione pro-corsi- speleo.
A proposito di nativi, mentre i lavori fervono nella più totale disorganizzazione, che uno scopa e l’altro gli fa cascare sopra macerie, l’altra pulisce i vetri nel polverone atomico, una fa l’atrio da hotel sheraton e quelli leccano i mattonici, ecco una processione di nativi che s’impicciano sulla nostra esistenza sotto casa loro “che cccefate crollà er pavimento?” “che state a fà na sala de ballo?” questi i timorosi, altri i minacciosi “lo sapete che ogni ora passa er vigile a fotografare gli sviluppi edilizi?”, “lo sapere che du gocce d’acqua e ve s’allaga tutta la cantina? Ma un lago-lago!”.
Ma noi subito a far proseliti “qui faremo corsi di speleologia, con proiezioni, mostre, ecc.” “che ce potemo venì pure noi? “ chiede la vecchietta ottantenne dal letto sopra la cantina.
Vedrai che se il Nozzolone continua di sto passo vieni subito a trovarci…. …
La pulizia continua….
Alla prossima! Mg 7.11.2010
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