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13-6-2013 Pelijesac Peljesac è molto salutare, bene fatta apposta per il Nozzolone allora. Infatti al bar chiede tè e gli danno camomilla col miele,si vede che lo sanno .Andiamo al mare in una spiaggetta di ghiaia tra pinus halepensis e acqua cristallina, ahh vitaccia! ma non è tanto salutare stare qua a leggere e basta, vado costa costa a vedere che offre il circondario. Ossia uno che interloquisce in tedesco mostrandomi il polipo appena pescato, “nein, danke, tientelo te il pesce che io ho quello del Nozzolone” . Il quale sta dormendo beatamente sotto il pino. Ben, allora di salutare faccio il bagno, così mi si intostano le braccia mollicce nuotando controcorrente. Già entrare è molto salutare, senti mezzo corpo caldo e mezzo freddo e quel millimetro che l'acqua riesce a sopraffare del pezzo caldo ti leva il fiato. Dopo una bella mezz'ora riesco ad entrare e visto che ho fatto il fatidico passo nuoto come una forsennata per scaldarmi, dandomi una meta “arrivare a quella scaletta”. Macchè, qui c'è una corrente tremenda, nuoto nuoto ed acquisto pochi centimetri, dall'altra parte do una bracciata e perdo tutto quel che ho acquistato verso la scaletta. Ben basta, restasse dove sta, ora devo allenare la mente. Ossia leggere il libro della biblioteca su quelli che vivono di rimessa. Interessante però! Arifaccio il bagno verso la scaletta, niente da fare, troppa corrente. Poi si fa una certa, andiamo a mangiare e mi prendo i pescetti che ho visto belli vispi nell'acqua,mors tua vita mea, che ci vuoi fare, è la vita di rimessa. E ora il monte mi aspetta! Il Nozzolone studia la fisica delle corde che si rompono e io me ne vado a zonzo. Sopra di noi incombe il monte Sv.Illias, 961 m di calcare, m'incatena la vista come una calamita dalla voglia di salirlo. Per inciso l'abbiamo già salito ed in cima c'è il più bel panorama di tutta la Croazia. Prendo proprio il sentiero che parte dalla casa dove stiamo, dritto per dritto, è segnato e indica tre ore per la vetta. All'inizio è molto ripido e per niente interessante, passa attraverso pini di reimpianto, non c'è nulla di botanicamente evidente e la roccia è sfasciume. Poi una mulattiera mi porta placidamente a destra e la vista si apre su Orebic sottostante, cammina cammina finalmente ecco il calcare buonissimo inciso con le classiche scanalature e anche una flora interessante. Nozzolone se fossi qua a condividere con me sto momento calcareo!!! faccio qualche foto per documentare e via, verso una gola, il sentiero ci passa vicino ed inizia a salire ripido ma bello. Salgo velocemente finchè decido che basta, il Nozzolone sta in pensiero se torno troppo tardi. Invece a tornare ci metto niente, così perdo un po' di tempo a fotografare una casa abbandonata con ancora le suppellettili dentro, tra l'altro una bellissima cassapanca incisa. Grondante vita vissuta. “Nozzolone eccomi!!!!!!!!!!!!!” contento come una Pasqua che sono tornata presto sana a salva, nonostante il monte prima si chiamasse “monte delle vipere” il chè è tutto un programma...

14-6-2013 Korkula Dove comprare il biglietto di ritorno? Il capitano figo nostro vicino di casa ci dice “a Korkula! L'avete mai vista? Noooooooo???? ma ne vale la pena!!”. Bon, per comprare il biglietto del traghetto tocca prendere il traghetto, quando parte? Oraaaa? Presto!!! In men che non si dica stiamo a Korkula, per comprare il biglietto come meta primaria, perciò prima cosa tocca cercare la Jadroline e tentare di parcheggiarci vicino. Parcheggiamo al cimitero che è bello ombroso, ha l'acqua e nessuno ci parcheggia. Poi immagino che il Nozzolone voglia visitare l'isola, no! Vuole visitate proprio Korkula città vecchia, piena di turisti, negozietti di souvenirs e tutteccose che non vanno. Com'è sto fatto? Dice che è bella, si come il ponte di rialto di Venezia, il ponte vecchio a Firenze e quello rifatto di Mostar, ma quelli sono ponti, magari sta città lo ispira di più. Infatti lo ispira e non scappa via come un cane rabbioso ma mi fa pure fotografare senza alzare gli occhi al cielo e spiegarmi come si fa un'istantanea “lo vuoi sapere?” “no! Non me po' fregà de meno, l'artista ha bisogno di tempo!”. Ok, visitata anche Korkula ora è il caso di vedere l'isola. Una deviazione per “plaza Bavka 5 km” mi pare doverosa. Arriviamo in una splendida piccolissima baietta e vedo il Nozzolone prendere un sentierino, che c'è troppa folla, ste 5 persone gli danno noia.. a dire il vero.... cerca l'ombra. Cerco di seguirlo ma intoppo in dei fiori mai visti, l'artista deve fotografarli col suo tempo,ossia una cifra ad inquadrarli che non ci vedo niente da vicino. Per cui mi perdo il Nozzolone, ad un bivio mi tocca urlare che mi sentono per tutta la Dalmazia “Sergioooooooooooooooooooooooooo” “sto qua” mi risponde dalle frasche. Ha trovato l'ombra e pure un bel posto. Subito mi faccio il bagno, stranamente qua l'acqua è molto più calda che a Orebic, si vede che non c'è la risorgente del monte Sv.Ilijac a ghiacciare il tutto. Così ne approfitto per nuotare alla ricerca di una spaccatura che avevo visto dall'alto. Pareva vicina, invece nuota nuota, quando vedo che il Nozzolone è sparito dall'orizzonte mi tocca tornare indietro altrimenti si mette pensiero. Infatti si è messo pensiero e mi dice a brutto muso che la spaccatura si può raggiungere anche a piedi. Si, ma vuoi mettere arrivarci a nuoto? È molto più avventuroso e mi si intostano le braccia pendule. Per dirla tutta, nuotare mi piace ma solo se ho una meta, altrimenti è come andare nelle grotte turistiche, belle belle ma sciape una cifra. Apppppppproposito di grotte. Riprendiamo la visita all'isola ed arriviamo a Vela Luka, l'ultimo avamposto prima dell'Adriatico infinito. Qua è segnata “Vela Spilia” grotta archeologica. Facciamo prima ad arrivarci che leggere il cartello. E' chiusa. Si ma non per me. Passo sotto le sbarre e fotografo tutti i cartelli esplicativi per il Nozzolone così li legge pure lui. La grotta in realtà è solo un androne ma dal punto di vista archeologico è estremamente interessante perchè, come scritto, è un punto nodale delle popolazioni neolitiche che dalla Sicilia importavano l'ossidiana passando per il Gargano, risalendo la Neretva fino alla Sava ed alla Pannonia. Niente meno. Ovviamente qua sono sepolti i morti che non ce l'hanno fatta. Ora tocca tornare senza bagni, senza deviazioni, senza bar che ne abbiamo cercato uno in un paese ma non c'era, e un paese senza bar non è di nessuna utilità che le popolazioni che dalla Neretva arrivano fin qua non hanno di che ristorarsi.

15-6-2013 Popova Luka Oggi abbiamo due chance. Andare al mare sotto i pini a leggere come due vecchietti pensionati e di salute precaria o andare in esplorazione del territorio come due scemi di guerra scriteriati? Indovina..La seconda che hai detto. Intanto per cominciare fa caldo. Secondariamente il monte che abbiamo scelto è basso. Terzamente la strada è una sterrata senza alcuna indicazione né ombra ma con una macchina occupata da due strani esseri di dubbio aspetto che occupa tutto il passaggio. Il posto che abbiamo scelto parte da un orrendo monumento che manco per idea pensiamo di vedere, sta bene dove sta, la località si chiama Popova Luka, nel caso molto improbabile che qualcuno voglia seguire le nostre orme. Visto che la macchina occupata non si sposta di pezzo, parcheggiamo la nostra e prendiamo il primo sentiero a destra,(stranamente non sinistra ..siempre!) che s'inerpica pel monte. Va prima il Nozzolone che, essendo di precarissima salute, se lo morde la vipera poco male. Io lo seguo indecisa se fotografare fiori col rischio di restare indietro e farmi morsicare dalla vipera in agguato, o se seguire tallonando il Nozzolone così non corro sto rischio estremo. Lo seguo tallonando, principalmente perchè non ci sono tutti sti fiori interessanti. Il sentiero presto si perde tra un groviglio di vegetazione e un masso in bilico che se il Nozz gli dava una spinta interrompeva il traffico di tutto Sabbioncello. Ma lui è di buon cuore, tant'è che si tiene una vipera come me. Allora che si fa? Si torna dai loschi figuri e si riprende lo stradone sterrato sotto il sole cocente impietoso e nessun afflato di vento. Il tutto per pura curiosità. Ad un trivio però l'affare s'ingrossa. Non il suo, ma l'imbarazzo della scelta. Andare in basso verso il mare? In alto verso le pareti? (siiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!), a sinistra dove ci porta sempre il cuore?. Nel dubbio torniamo e stavolta prendiamo la macchina e scansiamo quella dei loschi figuri. Così la strada per le pareti la facciamo in macchina. La strada è buona, stranamente,ma non porta alle pareti, invece incontriamo il sentiero che ci va, sarà per un'altra volta, oggi è tardi e fa troppo caldo, proseguiamo nello stradone e vediamo un bel pozzo. Tiraci un sasso! Stonf!!! è l'immondezzaio di tutta la penisola, questo pozzo sarà stato fondo un 300 metri (tanto ci manca per il mare) e ora si vede solo un buco nero pieno di tutto. Chi ci scende? Sei matto! Minimo ti viene la peste bubbonica. La sterrata arriva a Potomjie e, attraversato il tunnel di Dignac, scendiamo verso il mare, verso destra, tiè (credevate sinistra? E invece no). Giunti a tre case in tutto, la strada si ferma su un mare con scogliera ripida. Che fare? Abitanti non si vedono per cui utilizziamo le piattaforme di cemento a mò di playa mentre il Nozzolone si infila dentro un'Orsac per stare all'ombra. L'acqua è gelidissima perchè, a quanto pare, l'acqua contenuta nel bellissimo calcare nummulitico ha il buon gusto di risorgere da ste parti, vista la presenza di conglomerati che interrompe la serie carbonatica (sembro una vera geologa? No, nun ce so, ce faccio). Va beh, mi sarei portata via un pezzo di muretto di casa pieno zeppo di nummuliti ad avere una mazzetta. Intanto faccio il bagno e vado al largo per scaldarmi nell'acqua fonda. Al ritorno vedo una donna che lustra il motore di una barca. Secondo me ha intuito che volevo fregarmi un pezzo di muretto ed è venuta a controllare. Visto che è anche ora di mangiare torniamo a Orebic che mi devo scofanare i pescettini, che quando mai me li faccio a casa? Mai. Nel pomeriggio, finalmente, vita da pensionati, mare sotto i pini e bon. Ma torno a casa a piedi che devo dimagrire, tutta sta pivo mi fa venire la pancia da camionista bosniaco. La camminata però è stata vanificata da un buonissimo sofficissimo dolce che ci ha preparato la padrona di casa. Sai che ti dico Nozzolò? Te frega qualcosa che so' cicciona? Nooooo????? allora magnamose sto dolce e buona notte!!!

continua...
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