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Cascano, cascano...(Esplorazione pozzo monti Ausoni)

Antefatto e premessa:da quest’anno, a gran richiesta, tornano i punti sega, estote parati!!

L’epica impresa: Oggi il GGCR est diviso in partes tres, come la Gallia, un gruppo sta ai Serini per portarci Allison e Nemus; un gruppo sta a San Pietro a Campea ad allargare una strettoia e la terza parte, composta dalla sottoscritta, da Loretta e dal Nozzolone, sta a Cascano a scendere un pozzo.
Ecco, c’è sto pozzo da scendere dal 2009, il fatto è che non mi ricordo se l’ho già sceso e se quello da scendere sia il pozzo che sta sopra Sezze.
Nel dubbio, mentre percorriamo l’Appia, mandiamo un messaggio a Paolo, che ha il catasto stampato nel cervello, per redimere la questione, dove dobbiamo andare? Paolo e Federica hanno i cellulari spenti (per inciso, dall’anno scorso, forse stanno facendo qualche fioretto, va a capì..), allora telefoniamo a Simone che sta con loro per fare da portavoce.
Silenzio di tomba.
Nel frattempo siamo arrivati a Cascano per cui decidiamo che il pozzo è questo e bon. Parcheggiamo la macchina e la famiglia di rabbiosi ci intima di spostarla, la piazzola serve per far manovra, si vede che loro hanno un tir al posto del trattore.
Mi sovviene che sta famiglia ha tentato di far la rabbiosa anche con Paolo quando gli ha parcheggiato la macchina proprio nel cortile di casa,. ma lui con suo savoir-faire ha spiegato l’importanza di avere una macchina spelea direttamente nell’uscio di casa e si sono stranamente ammansiti.
Invece il Nozzolone ha tirato giù due "famose a capì" e ha messo la macchina sopra l’immondezzaio di casa, “ahò! Statte zitto che se poi trovi le 4 gomme scassate è colpa tua, che non ha il savoir-faire!!”.
Ora c’è da percorrere l’erto sentiero per il pozzo. Avevo detto al Nozzolone “visto che ieri è diluviato tutto il giorno, facciamo la strada di Sezze che è bella larga e non ci bagnano”. Invece…Eccoci a Cascano. Ok, il sentiero altro non è che un percorso di guerra tra fango, calcari lisci e viscidi e ampelodesmo alto due metri, se basta, il tutto molto ma molto bagnato.
Se non cadi per il viscido e nel cadere non ti tagli le mani con l’ampelodesmo, volgarmente chiamato “erba tagliamani”, cadi perché st’erba fa da trappola e ti fa inciampiare ogni piè sospinto. Da ciò il nome Cascano del posto, c’è scritto pure sull’apposita tabella “Cascano”!.
Ma noi siamo ardimentosi per cui, rotolon rotoloni arriviamo al pozzo tutti belli bagnati e freddi anche, che dappertutto c’è il sole ma guarda caso in questa valle non ci batte mai e poi mai, e lo speleologo, si sa, ama il buio, se è anche umido ancora meglio.
Ok, ora mi preparo. Il Nozzolone fa la freccia di tesa ma la corda struscia ancora. Ben poco però, tanto è un pozzetto, nel caso c’è il piantaspit, “bravo te, e chi lo pianta lo spit a mano tocche tocche? Che ho la tendinite che mi consuma il gomito e mi sono messa sta gomitiera di neoprene che pare che sto sempre a salutar fasci!”. Intanto scendo e vedo di che si tratta.
Si tratta di un pozzo di 7 metri senza speranza alcuna, né aria né pertugi, generato da una faglia evidente, ma sicuramente qua Angelo scaverebbe. Ok, ora faccio rilievo e foto. Il Nozzolone sopra sbraita che appena gli nomini le foto diventa idrofobo per cui non le faccio tutte precise come si dovrebbe, mi devo sbrigà.
Risalgo pianissimo per via della corda che struscia. “Ci puoi mettere qualcosa?” “si c’ho messo il piede” Annamo bè, piano piano che se oltre l’anca si scassa pure il piede assieme al gomito facciamo les invalides e ci trasferiamo a vita a SanGiovanniRotondo (sehh magari!!!). Ok, la grotta è fatta e finita, proseguiamo fino al piano.
“Che bello” dice Loretta, infatti qua è uno splendore di posto tutto soleggiato, ci si sta benone ma si sa che lo speleologo ama la parte buia del mondo. Tra l’altro qua c’arriva una strada carrozzabile, come scopriremmo dopo, altro che sentiero cascano che per tornare ha messo a dura prova la nostra stazione eretta. Visto che è presto andiamo a Campo Soriano a vedere il Carciofo.
Che Loretta non aveva mai visto, solo magnato, e noi nemmeno perché non ci siamo mai fermati. Bello!!! Hum geologico, scientificamente parlando, “rilievo calcareo residuale sul fondo di polje non ancora demolito dalla corrosione carsica marginale”.
Urka! Ma la sega? a Paolo che pur avendo il catasto stampato nel cervello non c’ha fatto sapere nulla…(meglio, così abbiamo visto anche il Carciofo..)
Alla prossima! Mg 6.1.2014

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