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Casermetta 1

Antefatto: “E mò basta con sto smartworking! Dovete lavorare in presenza!” Rocco, il nostro datore di lavoro, vista la nostra nullafacenza a trovare i buchi che ci segnala, ci invita perentoriamente ad andare con lui che ce li insegna di persona.

L’epica impresa: Come ogni lavoro, prima di tutto dobbiamo rispettare l’orario, timbriamo il cartellino al bar di Supino, del quale siamo clienti fissi, ma Rocco ci offre anche la colazione, invece di essere noi a farlo. Si è proprio calato nei panni del dirigente. Ci dice subito che ha da fare a casa, mica perdere tempo con sti due dipendenti scansafatiche e ritardatari (oggi veramente, avendo messo la sveglia siamo arrivati in anticipo). Per cui ci accompagna molto velocemente verso la casermetta. Sergio dalla paura si è messo pure in prima fila, camminare più veloci di Rocco ce ne vuole!! Io buon ultima mi astengo dal fare foto e guardare fiori, invece ascolto con piacere il mio dirigente che racconta che Pian della Croce si è abbassato, prima si vedeva l’Erdigheta e ora non più. Ecco fatto, il polje abbassato, i pozzi meno fondi. Fatto sta che in men che non si dica ci troviamo davanti al pozzo detto della “Casermetta1”. E’ un bel fenomeno, a occhio 6-7 metri di lunghezza X 4 di larghezza e fondo circa 5 metri. Vedo una bella faglia e Rocco me ne segnala un’altra, quindi si è formato nell’incrocio di 2 faglie. Accompagniamo Rocco per un po’, lo salutiamo e ringraziamo, a dire il vero mai abbastanza, visto il lavoro che ci procura. Lui ci dice dove dovremmo esplorare, sta volta da soli, ma torniamo al pozzo perché ho visto come scenderlo senza attrezzi. Scesa, verifico che non c’è prosecuzione alcuna, evidentemente le faglie hanno provocato anche un collasso di roccia che ha tappato tutto. A questo punto Sergio tira fuori i santiruzini, ossia i punti Roma40, gli introvabili. “Andiamo alla ricerca del pozzo della Vaccamorta (una decina di metri), a dire il vero anche Alberta ha detto che le coordinate sono sbagliatissime”. Per cercarlo dobbiamo salire un montarozzo in zona per noi del tutto sconosciuta. L’unica cosa trovata è una Macrolepiota procera che lasciamo là, essendo l’unico fungo presente in zona, ma della Vaccamorta nessuna traccia. “Allora cerchiamo il Pozzo di Valle Serena, ti va?” mi chiede Sergio “eh si, non è ancora mezzogiorno, la giornata è splendida, il cielo è terso che si vedono nitidamente le Pontine, diamoci da fare” tra l’altro vorrei trovare qualche fiore per Actaplantarum. Al punto il pozzo non c’è ma Sergio scopre che altri non è che il Pozzo Ferro, sceso, visto e rivisto, solo con un altro nome( che noi non sapevamo). Bon. E mò basta lavorare, andiamo a casa. Che è sto cottimo? Abbiamo fatto più dei nostri 8 km, a casa c’è il lavoro a tavolino, le zampe sotto il tavolo…

Alla prossima! Mg 6.11.2022

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