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Sega "Cimmero delle donne" (Esplorazione rilievo Cimmero delle Donne)

Antefatto: “Nozzolone! Dicono che la speleologia laziale è paralitica e l’indice è puntato su noi due, damose da fà!” “noi? Le mezze-seghe?” “Noi, in lista per diventare intere, dai, annamo a rilevare, ne va la reputazione nostra e l’onore del GGCR”” “per l’onore del GGCR, pronti siamo!”.
Con noi viene Fabio e al Redentore ci aspetta Vincenzo.
L'epica impresa: Scopo dell’uscita è il rilievo, ed eventualmente la ricerca di prosecuzioni, a Cimmero delle donne, già trovato da Vincenzo e visto da qualcuno del gruppo ma non rilevato né accatastato.
Fabio ci manda enne messaggi per farci capire dov’è l’appuntamento con lui, e Vincenzo enne messaggi sommati a enne telefonate per farci trovare lui e la grotta.
Fabio lo riusciamo a trovare, la strada per il Cimmero no, tant’è che lasciamo la macchina alla fine di strada asfaltata (errore!) e ci facciamo accompagnare all’inizio del canalone (altro errore!) da un tizio mossosi a compassione del nostro inutile vagabondare.
Vincenzo però, certamente intuendo la nostra difficoltà, ha continuato a tempestarci di telefonate per indirizzarci a joistick sul posto convenuto.
E infatti, nonostante la triade maledetta composta dal galium-attaccaveste, dalla spinosa smilax-rampe e’ jatt, dalla sgambettosa liana clemantis, eccoci al ravaneto dove ci aspetta l’ansioso Vincenzo che, in un minuto secondo, ci racconta che è cascato rompendo il bastoncino, fracassandosi la testa, a momenti muore per trovare altre grotte.
Ma non fa niente, fortuna che non ha trovato la ciauca che cercava in tanta malora in cima al monte altrimenti lo lapidavamo seduta stante, con tutto il ravaneto.
Lui, per nulla sconvolto dall’accaduto, ci racconta che il nome della grotta nasce dal suo utilizzo a rifugio per donne e bambini durante la guerra.
“Meno male” penso “ci sarà un comodo sentieretto”. Manco pu’ cazz…Vincenzo, euforico per lo scampato pericolo, ci porta dritti per dritti su per il monte immersi in un ampelodesmeto ad altezza umana-watussa, costellato dalla triade maledetta delle piante di cui sopra, con fondo incoerente da massi cataclasati per niente stabili.
A furia di cascare arriviamo infine all’ingresso che, se stavamo da soli, col cavolo avremmo mai trovato, nonostante il GPS.
Entriamo e Fabio, immediatamente calatosi nel baldo esploratore, già si arrampica su per un camino, il Nozzolone estrae l’armamentario da rilievo e si fa aiutare da Vincenzo, io fotografo l’ambiente.
Ci alterniamo ad esplorare ogni minimo bucazzo mentre il Nozzolone continua imperterrito a rilevare con Vincenzo assunto in pianta stabile. La grotta è composta da due vasti saloni, una diramazione previa strettoia, abitata da pipistrelli, uno stanzino con pozzetto dove inutilmente ci caliamo a turno Fabio e la sottoscritta, troppo stretto. Fatto il nostro lavoro, fotografata ogni minima schifezzuola via, a casa, spero, a stendere il rilievo. Manco per niente, Vincenzo non ci molla, ci porta per facile sentiero, dice lui, praticamente, un inestricabile roveto, davanti a non si sa cosa e resta lì in religioso silenzio come dire “non vedete che è una grotta?”. Visto che non abbiamo visto, tira fuori il machete (a proposito....ma dove lo teneva?e se non trovavamo la grotta? Zac! Machetata sulla capoccia?) e via a sbrogliare il roveto di ramp e ‘ jatt (n.d.a. smilax aspera) fino a far spuntare un pozzetto dove ci manda il Nozzolone. E quello, vedendo il machete brandito sulla sua testa ci va con tanto di armamentario da rilievo “meglio rilevarlo presto presto che non si sa mai..”. Lo segue anche Fabio, sempre sotto il tiro di machete e, visto che Vincenzo ha sfoderato la sua digitale mi fiondo anch’io a documentare il tutto.
Il pozzo-grotta, chiamato ovviamente “rampe è’ jatt”, non porta da nessuna parte, è un anfrattone a due ingressi tra spine micidiali.
A sto punto, prima che Vincenzo si faccia venire in mente qualcos’altro, dico che dobbiamo subito tornare a casa per stendere i rilievi, scrivere sta sega e bon.
La sega? alla parte immobile della speleologia laziale, noi no, noi abbiamo Vincenzo!!!.col joistick a forma di machete…
Alla prossima! Mg 10.10.2010
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