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DalNulla profondo (Disarmo ultimo pozzo)

Antefatto: L’uscita programmata è il disarmo del pozzone al “DalNulla”, prima che la pioggia rovini ineluttabilmente la corda, che uno mette il discensore e plaff si ritrova al piano di sotto, “come sei andato veloce, occhio che bruci la corda!” “Non c’è pericolo, s’è rotta prima…” “fatto niente?” “una piccola sbucciatura, vedi un po’ se c’è Zambardo in giro, occhio, minestrine astenersi”

L’epica impresa: Chi siamo? Lavinia, Andrea, il Nozzolone e la sottoscritta. Certo non ci fossero i nostri baldi giovani, le speranze rosee del gruppo, noi al DalNulla non ci saremmo andati. Perché? Chiederete voi. Perché siamo rotolati dal letto, il Nozzolone zoppicando paurosamente per l’anca e io zoppicando paurosamente per la schiena. Ci siamo guardati “ma andò annamo combinati così?” “al bar!” “e lasciamo soli i nostri amati pischelli? MAI! “. Così eccoci al parcheggio del Petrella, pieno di macchine, ahò, i cuggggini!! Ma de che! Fungaroli. Il Nozzolone, famose a capì, lascia il suo imbraco e subito viene abbondantemente caricato con il materiale per il campo “così dai un scopo alla tua inutile esistenza”, io non fiato, ho le mie cose e mi basta e avanza, Lavinia ed Andrea, invece, che hanno tutta una vita speleologica davanti per rovinarsi le ossa, si caricano da allarme rosso osteologico. I primi metri per me sono una tortura, ogni passo una stilettata alla schiena, e chi si lagna? Zitta…Poi inizia la salita e vedo tutti gli alberi con certe frecce arancio squillante che se viene la forestale je pia un colpo secco. Chi è stato? Come se uno al Petrella potesse perdersi poi, anvedi. Boh? qualcuno che ha letto il resoconto precedente e ha pensato bene di indirizzarci sulla retta via. Fortuna che, finiti gli alberi, sono finite anche le frecce, proprio dove mi sono persa, ma qui ci sono gli ometti di Patrizia, quelli che Paolo ha buttato a terra “uno la strada la deve imprimersi nel cervello….al limite nel GPS”. Insomma arriviamo al Dalnulla e scopro che il mal di schiena mi è passato, mihh! miracolo di SanMichelelagrottasiaconte. Qui il Nozzolone sfodera i suoi termometri e ci fa vedere come accenderli e spegnerli, alta tecnologia, Andrea è basito “li hai fatti tu? Tutti?” “Si”. Il Nozzolone sarà malaticcio una cifra ma la testa, lassala perde, gli funziona alla grande!. Bando alle ciance, mi calo subito nel pozzo seguita da Andrea e Lavinia ed arriviamo come saette alla TAV. Qui lasciamo i termometri. Mentre tento di non aggiungere lividi ai lividi sento l’acqua scrosciare. Bene, facciamo un consulto. “scendo e vedo com’è la situazione, poi vi dico” Andrea s’incarica di trasportare la corda da 60 per cui si tiene le forze e Lavinia attende notizie. Scendo e ad ogni frazionamento aggiorno la truppa:“non c’è acquaaaaa”.. “non c’è acquaaaa” al bivio invece “acquaaa,,ma scendo lo stesso, tanto al fondo mancheranno una decina di metri”. “Fondo! Ora disarmo il salto successivo, Lavinia, che fai? Ti va di scendere? “ lei, il tempo di dire si, ed è già qua mentre devo scendere l’ultimo saltino perché la corda s’è incastrata sotto. “Va beh, Lavinia, saliamo?” E lei riparte a razzo, mentre disarmo al seguito, lasciando però piastrine e maillon per la prossima esplorazione. Ora c’è da tirar su la corda, speriamo bene che non s’incastri. Viene su che è una bellezza, mentre Andrea scioglie gli otto strizzati a morte, ma il nodo nostro mai? Che li possino…Ora c’è un altro consulto “facciamo l’uscita minimale, ossia lasciamo qua la corda per la prossima esplorazione o la portiamo fuori?” Ha scelto la corda. Perché per trasportarla per la TAV occorre metterla nel sacco e per metterla nel sacco ci vuole pazienza infinita e poi, mica possiamo lasciare il sacco oltre alla corda? Nooo, e dopo aver fatto tutta st’ammuina per infilare la corda poi la sfiliamo pure? Ma de che! La prende Andrea e se la trascina per tutta la TAV, per i pozzi sopra, per il passaggio fetido, per il pozzo da 18, per il montecristo, per il pozzo da 20 e vai!!!!!! ogni tanto Lavinia gli propone un aiuto ma lui, omo duro tutto d’un pezzo, fa lo sprezzante di ogni fatica e bon, contento lui contenti tutti, io poi, non ne parliamo. Mi gusto sti due carinissimi che si scambiano cortesie e gongolo.
Il Nozzolone che ci vede emergere dopo sole due ore e mezza resta di stucco, “v’aspettavo tra almeno due ore “a regà, che ce credi pippe?”. Invece ci racconta di aver conosciuto enne fungaroli che gli hanno fatto compagnia ed uno di Spigno che vuole frequentarci, fare i campi con noi e basta, “in grotta no, vi guardo da fuori”.
Accompagnamo Andrea e Lavinia al campo al Petrella, ciao ciao e via, stavolta il Nozzolone segue il GPS e facciamo un giro di peppe che levati, “che pozzo è questo? Anvedi un pozzo nuovo! “ “ma è il Dalnulla!” . Io sarei andata dritta per dritta che ormai la strada ce l’ho stampata in memoria, come dice Paolo. Appppppproposito, eccoli, Paolo e Federica che salgono al campo “com’è andata?” “benone!” “non avevo dubbi!” meno male che non li aveva, io ne avevo una cifra ma Sanmichelearcangeloprotettore di tutti i petrellanti c’ha messo l’ala.
Alla prossima! Mg 19.10.2013

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