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Santuario Madonna della Civita (676 m) e Ruderi di San Cristoforo (300 m)


mappa del percorso

Da Itri si segue la SS82 della Valle del Liri fino alla località di Raino (297 m), e poi a piedi si sale fino al Santuario (50 minuti) situato sulla sommità di Monte Fusco (676 m). Si prosegue verso la cima del Monte Larigno (668 m), dove, in primavera, fiorisce l'Asphodeline liburnica (Scop.) Rchb, l' Iberis umbellata L., il Bupleurum rollii (Montel.) Moraldo, mentre abbarbicato alle pareti rocciose si trova il Seseli tortuosum L..Raggiunta la cima del monte si percorre un lungo crinale fino alla vetta del Monte Grande (767 m) (un'ora dal santuario) per poi scendere su una brulla collinetta (300 m) a ridosso dell'abitato di Itri dove sorge l'antica chiesa di S. Cristoforo. Si scende in paese (40 minuti) percorrendo una stretta mulattiera, una strada sterrata e poi via Civita Farnese che in 3 km (35 minuti) porta al punto di partenza.

Dall'altopiano di Campello (843 m) a Monte Faggeto (1256 m)


mappa del percorso

Da Itri si segue la Valle del Liri (via Civita Farnese), dopo un km, in località Marciano si prende a destra la strada prima asfaltata e poi sterrata per Valle Tozza fino al Fontanile di Tozzo ( 699 m), dove, in aprile, fiorisce la Daphne sericea Vahl. Dalla fontana si arriva ad un piccolo pianoro erboso da cui inizia il sentiero sassoso per Forcella di Campello Vecchio (843 m) (20 minuti dal fontanile). Superata la sella si segue la mulattiera che attraversa piana di Campello Vecchio; nei pressi, alla pendice di Monte Castellone c'è un piccolo bosco di nocciolo dove è possibile osservare, nel mese di marzo, la Lathraea squamaria L. mentre nel pianoro c'è un enorme esemplare di Ilex aquifolium L..
Per i margini dei fitti boschi di Monte Ferrazzano e Monte Viola si raggiunge la Fossa del Lago e si segue una pista bianca che porta alle pendici di Monte Revole.
Attraversando boschi e radure si raggiunge Valle Piana alle pendicidi Monte Fragoloso, Serra Macchere e il Colle dove, a 993 m sgorga una sorgente.
Il bosco di Campello è ricco di piante tra cui: Lilium martagon L., Tulipa sylvestris L., Orchis mascula (L.) L., Dactylorhiza maculata (Druce) Hyl., ; superata la Valle Piana si incontra un rilievo roccioso con un bosco di cerri e roverelle, subito dopo si apre l'immensa Piana del Campo, sotto il Colle (913 m) nella cui pietraia si trovano: Trinia glauca (L.) Dumort., Himantoglossum adriaticum H. Baumann, Eranthis hyemalis (L.) Salisb..
Poco oltre, in località Calango San Pietro (Valle Pietra) inizia il sentiero per Monte Faggeto, nella cui cima si può trovare la Plantago subulata L. e, in aprile, la Gagea pratensis (Pers.) Dumort., mentre, nella faggeta, abbonda il Doronicum orientale Hoffm.; nel mese di maggio ai bordi delle radure è fiorito il Maggiociondolo e sugli alberi è possibile osservare il Viscum album L..
Poco più giù, oltre la vetta, a quota 1150 si trova un rifugio.

da Campodimele a Monte Faggeto (1256 m)


mappa del percorso

Dislivello: 730 m - 9 km.
In prossimità di Campodimele, m. 760, presso il cimitero, si svolta a destra per il Monte Faggeto, percorrendo circa 6 chilometri di strada in macchina. Si parcheggia al margine del bosco in prossimità del tornante a destra (segnalato da tabella del parco) e si prosegue a piedi lungo la strada bianca dove si incontra una biforcazione. Bisogna prendere a destra. Sulla strada, a sinistra c’è un’ampia dolina adatta per un momento di sosta. La vetta del Faggetto, a 1.259 metri, si raggiunge seguendo il crinale. Da una biforcazione incontrata precedentemente (sentiero a sinistra), è possibile arrivare al rifugio, posto a 1.150 metri, ottimo punto sosta per un ristoro all’aria aperta.
Il panorama che si gode dal monte Faggeto spazia dalle catene appenniniche circostanti fino alla costa e alla piana di Fondi.
La vegetazione varia dal bosco misto alla lecceta e, nella parte superiore ai 1.000 metri di quota, alla faggeta. Dopo il primo tratto il percorso è coperto da carpini, aceri, e più in alto, da faggi, favoriti dal clima più fresco.

Monte Dragone (365 m)


mappa del percorso

Da rione "Spiaggia" di Gaeta o dalla costa occidentale della Piana di Sant'Agostino, si percorre la strada rurale "via Sant'Agostino" fino ad alcune serre, dalle quali parte una stradina asfaltata sulla sinistra (via Vignole) che sale le pendici di Monte Dragone, riconoscibile per la presenza di una grande faglia (profonda solo qualche metro) che lo percorre dall'alto in baso nel versante meridionale.
Dopo circa 1 km si parcheggia in una piccola piazzola (a 120 m di altezza) e si sale tra mirto, lentisco, ginestra, erica multiflora, cisto, leccio e corbezzolo, purtroppo attualmente la vegetazione è bruciata causa incendio. Per salire sulla cima non c'è un sentiero ma si sale tra calcari molto accidentati, a volte seguendo alcune tracce trasversali (probabilmente fatte per rimboschimento). Dalla cima il panorama sui Monti Aurunci, sul Golfo di Gaeta fino al Circeo è spettacolare, ma è molto difficoltoso camminare tra massi calcarei abbastanza instabili. Se si scende verso il Golfo di Gaeta, per arrivare alla faglia non c'è alcuna traccia di sentiero e la faglia è recintata da filo spinato. Per entrare nella spaccatura si deve arrivare all'inizio della stessa, verso valle e all'interno bisogna farsi largo tra una intricata e spinosa vegetazione.
In primavera si possono trovare: l' Iris xiphium L. , la Lavandula stoechas L. la Daphne gnidium L. il Convolvulus pentapetaloides L.; in inverno l' Allium chamaemoly L., il Crocus imperati Ten., la Romulea bulbocodium (L.) Sebast. & Mauri; in autunno il Prospero autumnale (L.) Speta, il Muscari parviflorum Desf., la Charybdis maritima (L.) Speta.; lungo il sentiero si trovano l' Ophioglossum lusitanicum L. e la Cheilanthes acrostica (Balb.) Tod..
Scendendo per il crinale occidentale, nella prima metà di aprile, si possono trovare molte orchidee tra cui l'ibrido Ophrys fusca x Ophrys sphecodes , l' Ophrys apifera Huds. e l' Ophrys bombyliflora Link.

Foresta di Sant'Arcangelo


mappa del percorso

Sentiero n. 919 dalla strada all'area pic-nic; successivamente sentiero n. 923 ad anello (S. Maria Romana e giardino botanico)
Lunghezza 5,7 km Dislivello 120 m circa; da 450 m dell'attacco a 570 m del punto più elevato, Tempi circa 2 ore.
Situato sulle alture alle spalle della cittadina di Fondi, questo bellissimo bosco di bassa montagna è accessibile attraverso un percorso ben segnalato da indicazioni in legno, che conduce anche all’area pic-nic prospiciente un Orto Botanico. Proprio dopo quest’ultimo l’escursione procede ad anello. Il dislivello è di circa 120 metri, per una salita totale di 170 metri; l’escursione è di circa 5,7 km a/r; occorrono meno di due ore per percorrerla tutta, a/r.

Da Fondi si prende Via Arnale Rosso, che porta allo stadio comunale, e si segue la S. P. 99 delle Querce; si sale per circa 5 km e, in corrispondenza di un ampio tornante, si trova l’imbocco del sentiero sulla destra, indicato dal cartello per la chiesa di “Santa Maria Romana”.
Dall’entroterra, ossia dal paese di Campodimele, in località Taverna si lascia la S. S. 82 e si imbocca la strada di campagna che conduce al valico delle Crocette e a Monte Appiolo: si prosegue in direzione Fondi fino ad incontrare la stessa S. P. 99, imboccata la quale si scende fino ad incontrare il sentiero al tornante, stavolta sulla sinistra.
E’ possibile giungere anche dal paese di Lenola, dalle contrade Madonna del Latte e Camposarianni attraverso la stessa S. P. 99. in direzione valico delle Crocette.

L’escursione: Il sentiero, in lievissima salita, si inoltra dapprima in un bosco misto (cerri e carpini), per poi addentrarsi in una bella pineta di pini di Aleppo. Dopo circa mezz’ora si giunge all’area pic-nic, in corrispondenza dell’Orto Botanico intitolato al naturalista di Lenola Francescantonio Notarianni. L’area, più ampia e con i tavolacci per la sosta, all’ombra fresca dei pini e degli altri alberi, è in realtà situata ad un incrocio con più sentieri: quello a sinistra, diretto ad est, che conduce ai ruderi della Chiesa di San Vennitto; quello dritto, verso sud, utilizzato principalmente dalle mountain bike; quello sulla destra, che conduce all’interno dell’Orto Botanico (ma che è il cammino di ritorno di questa escursione); e quello ancora più a destra, verso ovest, che prosegue su sterrata verso la chiesa di Santa Maria Romana.
Seguendo le indicazioni per la chiesa di Santa Maria Romana, il sentiero prende una svolta a sinistra, con lieve salita e in breve si intravede la sagoma della chiesetta, eretta in pietra su un enorme masso. Poco prima vi sono degli esemplari secolari di roverella: maestosi, enormi.
Al di sotto del masso sgorga una sorgente di acqua cristallina. Dalla chiesa parte il sentiero che torna verso l’Orto Botanico: attraverso il bosco il cammino sale con alcuni tornantini fino alla recinzione che porta all’Orto Botanico che, con lievi terrazzamenti discende dolcemente verso l’area pic-nic incontrata in precedenza e l’incrocio. Da questo, si prende la sterrata fatta all’andata e si termina l’escursione.
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