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Monumento ai caduti di tutte le seghe (Grava dei Serini)

Antefatto: che antefatto ed antefatto, solo se pensi che per arrivare al salone Donati, grazie al "fiatosulcollo" sabaudo ci si impiega circa mezz'ora, e per tornare anche di meno, e che stavolta tra andata e ritorno ci abbiamo impiegato 8 ore, lascio a te lettore fare tutte le considerazioni del caso…...

L’epica impresa: Epica è dir poco, non mi posso sedere causa piaghe da decubito.
Andiamo per ordine: ultima uscita del corso, stavolta Paolo ha il solito colpo di genio: facciamo due uscite in due diverse domeniche. Oggi con i sabaudi, l'mg ed il nozzolesku vanno: il prete, i tre di Aprilia, i due subbaqui.
Peccato che, arrivati all'ingresso che è quasi mezzogiorno - dalle 7,30 della mattina - tanto c'è voluto per far vestire qualche allievo, sentiamo delle voci dall'altra parte della valle. Indovina chi c'era? Paolo e company, girovaganti per le auruncità a perdere tempo. Così la povera Mg, che ha per solo scopo della sua inutile, ed estenuantemente lunga vita, lo smettere la speleologia in favore della montagna, sente come un macigno il dovere morale di accompagnare gli allievi in quella che è la tomba di tutti i suoi sogni: i serini.
Il primo impulso è scappare e raggiungerli, ma si consola pensando che il prete è assente, dopo la lezione di Angelo sulle disgrazie, infezioni e loro drastiche soluzioni finali " mi raccomando, anche se è morto, continuate il massaggio cardiaco, al limite serve a scaldarvi".
Gli altri istruttori la lasciano dietro, insieme al bradipo, ma con scatto felino riesce a raggiungerli al monumento ai caduti. Lì vede con sgomento Max mettere armi e corde, laddove due scarpate ben assestate e quale ruzzolone ti portano in men che non si dica sul fondo del monumento. La spiegazione scientifica è "lo faccio per il corso", non aggiunge il marrano che il medesimo corso viene portato sui passaggi circospetti, che mai, Mg ha osato fare, preferendo alle aeree evoluzioni lo strusciamento sottostante, poco aereo ma tanto sicuro. Va beh, fingendo noncalanche sorpassa tutti e a momenti si schianta nell'armo nuovo di zecca, ritrovandosi senza longe e discensore a pencolare sopra il monumento, tra le risate di Max che le propina la sega.
"Cascare nel monumento, manco morta", così con passaggio ardito atterra, portandosi nel contempo il più lontano possibile dal bradipo, acquistando in cambio Francesca, ma tosto abbandona anche questa, tentando invano di procurasi chessò, Andrea o Michele. Nel frattempo Max, il quale subdolamente s'è assicurato Michele, sta già sulla cima del salone Donati, e lì aspetta, aspetta, aspetta…..
Lenti ed inesorabili arrivano anche gli altri, e si decide di proseguire fino all'egocentrica, onde provvedere al suo aggiustamento. Con kilometri di cartadaculo, la concrezione viene opportunamente rinsaldata e si intraprende il ritorno.
Stavolta Mg si accaparra astutamente Andrea, lasciando il bradipo al Nozzolesku, Katiuscia hai fatto tu la piscia all'imperturbabile Sabrina dalla voce sabauda, tentando di emulare Max in astuzia (visto che ha vinto un Michele) ed in passaggi circospetti, a ciò costretta dalla noia mortale di aspettare..are…are.
Per fortuna la puzza di pipistrello, secondo me un morto in putrefazione sotto qualche anfratto (a proposito, gli allievi dell'anno scorso sono tutti usciti?), ha smosso i restii flemmatici allievi i quali, sospinti dal vento impetuoso dei sospiri nella retrovia, sono finalmente emersi al buio della notte esperiana.
A chi la sega? Io non l'ho vinta, visto che con aree acrobazie ho superato indenne il monumento, semmai Max, che ha riempito la grotta di corde, nonostante la lezione di Badino, appena propinata, sul "minimo impatto ambientale".

Alla prossima!!!Mg 23.11.2003

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